Locke & Key – Recensione

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Una delle più riuscite novità di Netflix sicuramente è Locke & Key.

Da Carlton Cuse (EP / co-sceneggiatore di LOST, Bates Motel) e Meredith Averill (EP / co-sceneggiatore di The Haunting of Hill House) arriva Locke & Key, un adattamento in dieci episodi dei romanzi di culto più venduti da Joe Hill e Gabriel Rodriguez.

I tre fratelli Locke, dopo aver perso il padre, cruentemente ucciso da un loro compagno di scuola, decidono insieme alla loro madre di trasferirsi nella casa di famiglia dei Locke in Massachusetts, più conosciuta come KeyHouse. Una casa che non li lascerà indifferenti soprattutto per la sua stravaganza e la sua fama da casa infestata.

Ben presto i segreti della casa verranno svelati grazie al più piccolo dei fratelli, Bode Locke (Jackson Robert Scott) che grazie al suo “Eco” è riuscito a trovare chiavi nascoste in ogni angolo della casa.
Molto presto anche gli altri due fratelli Tyler e Kinsie Locke (Connor Jessup, Emilia Jones) entreranno a far parte della misteriosa avventura data dai super poteri delle chiavi.

Come in tutte le storie di magia, oltre al suo lato fantastico, misterioso e affascinante, troviamo problemi e punti di domanda che man mano in Locke & Key verranno svelati, come ad esempio la vicenda della morte di Rendell Locke (Bill Keck) e del suo assassino. I tre protagonisti non saranno i soli a ricercare le misteriose chiavi ma anche un’entità ossessionata da queste: Dodge (Laysla De Oliveira).

Perciò oltre ad affrontare i soliti problemi adolescenziali tra questioni di cuore e scontri con i genitori, i ragazzi si troveranno a combattere per la sopravvivenza contro una entità magica.

La trama di Locke & Key certo non è delle più originali:

Una famiglia che ha avuto da poco un trauma, un bambino avventuroso e il suo antagonista. Ma di certo nella serie questa “ovvietà” non è la prima cosa a emergere.
Anche se si pensa di sapere già lo svolgimento delle vicende e si possa ipotizzare un finale di stagione con molta facilità, la sua forza è intrisa nel mezzo della storia, nella quale avvengono le vicende più interessanti e meno prevedibili.

Episodio dopo episodio in Locke & Key è possibile notare riferimenti ad altri mondi magici.
Uno dei rimandi più evidenti è l’ispirazione a Stranger Things soprattutto nelle sue oscure avventure e forse è proprio da qui che arrivano le scene più avvincenti della serie. Inoltre è visibile una certa somiglianza con la trama del film Jumanji, una storia con un lutto, e un mondo magico tutto da scoprire.

Richiami al mondo di Star Wars, quando il piccolo Bode si ritrova ad impugnare una spada luminosa per sconfiggere “la donna del pozzo”, il loro gran temuto antagonista; ad Harry Potter – solo per un attento spettatore – quando Kinsie, durante il suo primo giorno di scuola noterà la scritta su un muro“Your invitation to Hogwarts isn’t coming”.

Locke & Key - Recensione 1

Ovviamente la forza di Lock & Key è anche la magia delle chiavi. Chi non vorrebbe una chiave pronta ad aprire una porta nella tua mente dove poter lasciare ogni cosa che si desidera ricordare? Ed ecco che tutto ciò che è bramoso e impossibile da avere nella realtà prende il sopravvento su tutti gli argomenti della serie – riuscendo a trascinarsi dietro gli episodi meno interessanti – facendoci rimanere incollati allo schermo per tutta la durata dei dieci episodi.

Perciò ancora una volta Netflix ha centrato l’obiettivo; naturalmente Lock & Key non sarà il capolavoro dell’anno ma è riuscita a prendere l’attenzione di tutti, sia per età – adulti e bambini – sia per genere – impegnato e non.
Il finale, non del tutto originale, anzi, molto prevedibile è lasciato aperto e con molta probabilità sarà prevista una seconda stagione.

Voto: 7.5

Beatrice Sacco
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1 commento su “Locke & Key – Recensione”

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