Players Will Play, Lovers Will Play dei Gemini Blue – L’intervista

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Players Will Play, Lovers Will Play di Gemini Blue segnerà il loro debutto il 21 april per Artist First e sarà un viaggio musicale suddiviso in dieci tracce. L’anima del disco attraversa un mix di generi e culture che spaziano dal blues al rock, dai ritmi africani al modern blues. Abbiamo avuto il piacere di intervistare i Gemini Blue e scoprire com’è nato il loro album.

Cosa vi ispira ad essere creativi? Riuscite a vedere il tuo “prodotto” finito prima di iniziare?

Diverse cose, può essere il posto in cui siamo, come in mezzo alla natura, o anche le persone che ci sono vicine in quel momento possono essere di grande ispirazione. Tante volte però ci troviamo in sala prove, chiudiamo la porta e suoniamo.

C’è qualcosa di speciale che fate per entrare in una mentalità creativa?

Prima di salire su un palco cerchiamo di rilassarci, raccoglierci, e concentrarci. Quasi come una meditazione. Mentre stiamo scrivendo invece capita che anche della musica che ascoltiamo mentre prepariamo gli strumenti possa ispirare.

Quale messaggio, se c’è, cercate di inserire nel vostro lavoro?

Difficile rispondere, abbiamo iniziato cercando semplicemente di essere noi stessi, il più sinceri possibili sul palco, raccontando chi siamo. Col tempo forse si stanno aggiungendo altri elementi ma rimaniamo comunque legati alle nostre esperienze e le nostre persone: quindi sensibilità e spiritualità.

Vi capita mai di trovarvi incapaci di esprimere al meglio la vostra creatività? Che tipo di cose vi inibiscono?

Certamente, non sempre le condizioni sono le migliori per esprimersi. C’è capitato di suonare di fronte a gente totalmente disinteressata e a quel punto viene meno un elemento fondamentale, però anche in questi casi noi cerchiamo di dare il meglio.

Chi è la vostra più grande influenza?

La nostra più grande influenza è difficile da individuare, Gemini Blue si dirama lungo una miriade di sonorità e sensazioni diverse, se avessimo dovuto rispondere due anni fa avremmo detto i Black Keys o GLove, un anno fa la musica del Mali e gli All them witches.  Crediamo che la risposta giusta sia che ogni musica che parla dal profondo delle viscere ci influenza altamente, la musica che ti devasta senza pietà. Tutto ciò è quello che da sempre cerchiamo di fare anche noi.

Sentite di aver scelto la vostra “passione” o è stata lei a scegliere voi?

Sicuramente la seconda, sentiamo che la musica ci ha infuso con la sua magia e il suo esoterismo, diventa un fattore inspiegabile, puro istinto, fino a che lentamente non ci si accorge che si è diventati un’unica cosa con essa.

Qual’è il significato metaforico del titolo del vostro album? 

Players Will Play, Lovers Will Pay è un motto, o forse suonerebbe meglio come un proverbio degli anziani del paesino dal quale veniamo. Chi vuole giocare con i sentimenti propri e altrui, spesso ferendo, continuerà a farlo indiscriminatamente, ma sono coloro la cui sensibilità li rende vulnerabili e fragili (non è sinonimo di debolezza) a pagarne le conseguenze.  Ognuno ha il suo ruolo nelle grandi dinamiche sentimentali.

Qual è stata l’ispirazione dietro a Demons of the City e quando vi è venuta l’idea?

L’ispirazione è nata da una jam session, il riff e il groove ci hanno subito proiettati in un ambiente naturale legato al fuoco e all’acqua, non c’è da sorprendersi se ci abbiamo estrapolato un testo che esalta le caratteristiche più selvagge ed elementali dell’io e critica l’uomo che le abbandona conducendo lo stile di vita del cittadino cinico e insofferente.

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Pagina Facebook dei Gemini Blue

Anticipato dai singoli ‘Alternatives’, ‘Bullshit Song‘ e ‘Demons Of The City’, ‘Players Will Play, Lovers Will Play‘ ci porta in un viaggio sonoro alla scoperta di Gemini Blue, un disco che nasce dal ricercato lavoro di studio accanto a Paolo Blodio Fappani, con una visione spirituale, mistica ed introspettiva che sono un ponte tra tradizione e futuro. 

Duo originario del lago di Garda, i Gemini Blue nascono nell’estate 2020 da Osasmuede Aigbe e Giacomo Sansoni. Le radici musicali del progetto affondano nell’ampia famiglia del blues, da Junior Kimbrough agli All Them Witches passando per The Black Keys, fino ad abbracciare sonorità funk, psichedeliche, hip hop ed etnico tribali della scena musicale subsahariana, in un mix con ambientazioni mistiche e introspettive.

In occasione delle preselezioni per X Factor, Gemini Blue citano, tra le varie influenze, quelle più etniche e tradizionali africane, incuriosendo gli autori che chiedono alla band di suonare qualcosa di diverso da quanto avevano preparato per le audizioni. La versione afrobeat improvvisata del classico di Jimi Hendrix, ‘Hey Joe’, conquista al primo ascolto, tanto che gli autori chiedono a Gemini Blue di presentarsi ai giudici con quel brano, che conquista la giuria ed il pubblico. Ai successivi bootcamp il duo si presenta con ‘No Church In The Wild’ di Kayne West, raccogliendo ovunque commenti positivi nonostante la loro eliminazione. Pubblicati tra ottobre 2022 e gennaio 2023, i singoli ‘Alternatives’, ‘Bullshit Song’ e ‘Demons Of The City‘ anticipano ‘Players Will Play, Lovers Will Pay‘, il debutto in arrivo il 21 aprile 2023. 

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