Bombino, nato Goumour Almoctar, si è esibito alla Triennale di Milano lo scorso 10 settembre.
Qui le foto di Luca Taddeo:
Bombino, originario del Niger e cresciuto alle porte del Sahara, nella tribù Tuareg Ifoghas di Agadez che lotta da secoli contro il colonialismo e l’imposizione dell’Islam più severo, oggi è la stella del desert blues.
Definito dal New York Times “il sultano delle sei corde” e incoronato da Noisey “il più grande chitarrista al mondo”, l’artista sale sul palco di Villa Ada domenica 28 luglio con la sua miscela di suoni che passa con abilità dal folk al rock attraversando il blues e il sottogenere “tuareggae” (un’unione tra blues e rock Tuareg con lo stile reggae) di cui è pioniere e precursore.
Costretto più volte alla fuga per via dei difficili equilibri politici, durante uno di questi esili alcuni parenti in visita dalle prime linee della ribellione lasciano una chitarra e Bombino inizia a capire come suonarla. Si guadagna così il soprannome di Bombino, una lieve storpiatura della parola italiana “bambino”.
Si appassiona ai video di Jimi Hendrix e Mark Knopfler e tra genio e fortuna la sua vita prende una piega sorprendente grazie a incontri inaspettati, come quello con il regista Ron Wyman, in Niger per girare un documentario sulle tribù Tuareg. Sarà lui a produrre nel 2009 il suo album d’esordio e a dare vita a una straordinaria avventura artistica
Prossime date del suo tour: 13, 14 e 15 all’Umbria Jazz Weekend. Al via invece dal 20 settembre alcune date in Spagna, la prima al Mercat de Musica Viva de Vic e la seconda, il 21, al Boreal Festival di Tenerife. A ottobre, il 13, un’altra tappa italiana al Teatro Borsoni di Brescia e poi a Novembre, il 12, ancora al Villanos del Jazz a Madrid e il 13 al Millenni Festival a Barcellona.
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