2020 è il titolo dell’ultimo degli Zombi, duo formato da Steve Moore (sintetizzatori, chitarra, basso) and A.E. Paterra (drums), uscito il 17 luglio (2020…) per Relapse records.
“Laggiù nella Jannah più rapido viaggia chi viaggia da solo”
È una citazione che calza a pennello per gli Zombi. A loro modo Steve ed Anthony, esattamente come i due caporali di ‘1917’ (leggi qui la nostra recensione) Tom Blake e William Schofield, portano a termine da 16 a questa parte la loro missione, ovvero dare forza alla musica. Il bizzarro duo di Pittsburgh realizza album interamente strumentali, variando di volta in volta il mood sonoro pennellando, con cognizione di causa, suggestioni strumentali sempre interessanti e mai stucchevoli. Space trance ed elettro rock, psichedelia oppure progressive, più trasversali che non si può, gli Zombi pubblicano la sesta release dedicandone il titolo ‘2020’ a questa nefasta annata. Un album che pesca dalle sonorità seventies (leggi qui: Leftoverture, Kansas), con parecchi riferimenti ai nostrani Goblin (furono autori della colonna sonora del movie ‘Dawn Of The Dead’, in italiano ‘Zombi’…..) ed a certo vintage hard rock che i media specializzati, e tanti cultori, sembrano apprezzare. Moore (basso e sintetizzatori) e Paterra (percussioni e batteria) in questi anni hanno attinto parecchio dalle trame del magico trio canadese dei Rush (leggi qui: 2112, Rush) e ‘2020’ non sfugge a questa regola. Spesso gli album strumentali rischiano di essere ostici all’ascolto ma non è mai il caso degli Zombi, grazie alla minuziosa scelta per i suoni oltre ad un considerevole gusto musicale che né rappresentano i fattori vincenti.
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Stefano Giacometti
- 01. Breakthrough & Conquer
- 02. Earthscraper
- 03. No Damage
- 04. XYZT
- 05. Fifth Point of the Penta
- 06. Family Man
- 07. Mountain Ranges
- 09. Thoughtforms
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