Una classifica a Km0: i migliori album campani del 2021

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Il 2021 per il mondo dell’arte, e della musica in particolare, è stato un anno molto strano. Dopo lo stop forzato del 2020 molti artisti hanno ricominciato a pubblicare dischi e, timidamente, a tornare in tour. Tra riaperture e timori in questi dodici mesi in Campania è uscita tanta musica di generi e ispirazioni diverse. Tanti album campani a km0 da gustare e scoprire.

Questa classifica di album campani del 2021 (leggi qui la 2020) non è in ordine di importanza ma mira soltanto a mettere in evidenza come all’interno di questa regione il fermento musicale offra una proposta varia e di ottima qualità.

Tra nomi più conosciuti ed esordienti abbiamo scelto un disco per ogni mese dell’anno che sta per terminare.

Una classifica a Km0: i migliori album campani del 2021 1

A Smile from Godzilla – The Outsider vol. 2

Daniele Montuori ha esordito nel 2018 con l’album Monday Morning. Da allora il suo progetto ha cambiato forma e dimensione fino ad assestarsi nel 2021 in un ep, The outsiders vol. 2, che con le sue sonorità lofi sembra sbarcato da qualche classifica inglese o indie americana. La musica di A smile from Godzilla è fatta di elementi semplici che si tengono assieme con armonia e delicatezza, vedi alla voce The Clown o Radio Taxi. Le sue canzoni sono leggere ma non banali. Ousider vol. 2 dimostra come da qualsiasi posto ci si trovi si possa intraprendere un viaggio che non ha limiti territoriali ed etichette precostituite.

album campani 2021 befolko

BefolkoPuoi rimanere appannato?

Il Befolko, al secolo Roberto Guardì, è una delle nuove leve più interessanti del palcoscenico partenopeo. La sua musica risuona di echi antichi senza perdersi nelle citazioni. La sua scrittura è diretta, leggera, senza fronzoli. Il suo disco è una piccola perla che ha segnato questo anno musicale. Almeno pe’ stasera e ‘O muorto sono l’alfa e l’omega della sua capacità compositiva. Un cantautore che si muove sulle orme del primo Pino Daniele aggiungendo il disincanto di questi anni poggiando questa architettura su una produzione che richiama il cantautorato anni 70.

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Riva – Ho fatto un po’ di cose

I Riva hanno attraversato, cambiando molte volte pelle, le diverse stagioni della nuova scena campana. Il loro approccio cantautoriale alla musica pop e poi indie li ha resi una band solida, capace di scalare le classifiche e di allargare il suo pubblico a tutto lo stivale. Il loro ultimo Ep raccoglie i fortunati singoli rilasciati negli ultimi mesi mettendo un punto al loro recente viaggio musicale. Confusione e Tu vedevi pioggia io vedevo solo fulmini sono solo un paio di esempi del sound e della loro cifra stilistica.

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Tommaso Primo – Favola nera

Nella nostra lista di album campani del 2021, Tommaso Primo con Favola Nera ritorna a casa. Uno dei nomi di maggior rilievo della scena partenopea dopo varie incursioni nelle sonorità pop ritrova la sua vena compositiva ricca di storie. Le vite segnate e che a loro volta segnano la città di Napoli sono le anime che abitano i brani di Tommaso, il suo sguardo sa fotografare esistenze silenziose non solo legate a Napoli. Dal particolare all’universale le sue favole nere sembrano riportarlo dove tutto è cominciato. Vedi alla voce Madonna nera e Cavalleggeri è New York nella testa di Laura.

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Fede n Marlen – Terra di Madonne

Fede n Marlen sono la voce del ventre caldo del sud, un territorio sottratto allo spazio e al tempo che sa unire il Sudamerica, l’africa e il mediterraneo. Napoli sembra essere l’ombelico da cui tutto parte e si irradia come un centro di gravità permanente. Terra di madonne riesce a catturare il calore e la passione che il duo napoletano ha sempre usato come arma vincente nei suoi racconti musicali. Alabastro e Isole sono due perle da tenere strette.

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The Funkin Machine – Allerta meteo

Allerta meteo è una delle novità più interessanti del 2021 musicale non solo in Campania ma in Ialia. Il sound del collettivo The Funkin Machine conferma, come se ce ne fosse ancora bisogno, come una etichetta come Periodica Records stia lavorando bene in questi anni sfornando continuamente album di spessore assoluto e di qualità degna del mercato internazionale. L’album mescola funk e jazz, passando per incursioni nel rap con la partecipazione di Speaker Cenzou. Il disco con brani come Prufessore e Django non lascia tregua all’ascoltatore.

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Gabriele Troisi – Favole

Gabriele Troisi è uno degli autori più interessanti, oltre ad essere scafato musicista, provenienti dalla Campania. Il suo percorso musicale ha attraversato varie fasi fino a ritornare alle origini, ovvero sé stesso. Con Favole Gabriele ci mette nome e cognome (ri)cominciando da capo con un disco fatto di brani che oscillano tra un organizzatissimo nonsense fino al disincantato senza mai dimenticare la melodia e le liriche non convenzionali. La musica di Favole è un concentrato di idee pronte ad un’esplosione colorata per chi si appresta all’ascolto.

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Lena A. – Nuove stanze

Alessandra Nazzaro è una voce insolita all’interno dell’offerta musicale campana. La sua penna rievoca fantasmi ed esperienze rimosse. Nuove stanze è il suo album d’esordio e la pone subito all’attenzione degli addetti ai lavori. Il suo stile compositivo sfrutta sonorità moderne per delineare storie antiche e sempre attuali. Brani come Pineta e Non sono Roma restano nella testa dell’ascoltatore facendo intravedere le potenzialità di questa artista.

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PS5 – Unconscious Collective

Contrariamente a quello che si può pensare PS5 non è l’acronimo di una famosa consolle video ludica, o almeno non solo, ma anche il nome con cui Pietro Santangelo  al sax e la sua band si presentano sul mercato musicale con un album “Unconscious Collective” di assoluto spessore. Già membro degli Slivovitz, un nome di assoluta garanzia nel panorama jazz partenopeo ed italiano, la nuova formazione di Santangelo presenta un sound che mescola influenze africane, napoletane e sudamericane in una mescolanza che sconfina dal jazz per approdare su altri lidi. Il disco dei PS5 è un viaggio inpnotico che trascina l’ascoltatore in una dimensione altra in poche battute.

La nina – Eden

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LA NIÑA al secolo Carola Moccia, già voce degli Yombe, mette a segno con Eden un colpo ben assestato al panorama musicale non solo partenopeo ma nazionale. Il suo sound mescola influenze derivanti dalla tradizione napoletana con il pop, l’elettronica e la house. Il lavoro sulla voce e sul mix di contaminazione rende questo album un vero e proprio gioiello capace di portare la canzone napoletana oltre i confini non solo regionali ma anche nazionali.

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Friestk – Fame

Il loro nome deriva da Forestico, selvatico (da foresta), abitante della foresta ed è pronunciato in calitrano. Perché i Friestk vengono dalla città natale della famiglia Capossela, non a caso si sono esibiti anche in apertura dell’ultimo Sponz Festival. Loro stessi si definiscono un ensemble indisciplinato non destinato al consumo di massa. Fame nasce dalla rilettura dei brani di un artista di Apricena. Di certo la musica dei Friestk è una delle note più liete di questo anno musicale, essendo un modo di mettere in comunicazione tradizione e modernità, ridando voce a territori e patrimoni musicali troppo spesso dimenticati.

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Ninni – Addo’ se vedene e stelle

L’ultimo nome, ma non per importanza, di questa classifica è quello di Ninni. Il suo è un percorso atipico perché nel 2021 ha pubblicato sette singoli slegati tra loro, per questo non c’è un vero e proprio album al suo attivo ma soltanto brani che compongono una sorta di percorso vissuto alla giornata. Canzoni come Addo’ se vedene e stelle e Nuje ce capimme a volo a volo (insieme a Gnut) ci portano nel suo universo fatto di tradizione e malinconia. Le sonorità folk acustiche e la sua voce graffiata ne fanno uno degli autori più interessanti della scena regionale. Il suo percorso comincia con i The Collettivo, storico nome partenopeo, per poi continuare come solista con la pubblicazione di brani che mescolano italiano, inglese e napoletano in una miscela affascinante.

Raffaele Calvanese
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