Crossfaith – SPECIES [Recensione EP]

| | ,

A due anni dal loro ultimo album uscito i giapponesi Crossfaith tornato con l’EP “SPECIES”. Un EP di cinque tracce in cui la band giapponese tende a spaziare tra vari generi.

Il genere fatto dai Crossfaith è totalmente nuovo per le mie orecchie, e ad essere sincero un EP non è la miglior cosa per conoscere un genere, visto che di solito vi sono contenute canzoni di vecchie demo o canzoni completamente differenti dal sound originale della band. Ma non è il caso della band nipponica. Infatti ascoltando qualche loro lavoro precedente ho appurato che con questo EP sono rimasti in linea con il loro sound originale.

Cinque tracce che corrispondono a cinque generi a cui sono accostati i Crossfaith. Senza troppe sperimentazioni, suonano il loro genere senza rischiare.

Ovviamente da non ascoltatore dei Crossfaith, questo “non sperimentare” per rimanere vicini al loro genere di base non so quanto possa essere visto bene dai fan di lunga data o anche di chi, semplicemente, ascolta la band. Quindi cercherò di essere il più possibile imparziale, senza parlare di lavoro ben svolto o di album da dimenticare, mi limiterò allo scrivere di quella che è la musica, rimanendo nel mio non essere fan della band.

La prima traccia dell’EP è “Digital Parasite”, che si presenta come una canzone pronta ad “esplodere”, ma in realtà nell’arco di quasi tre minuti rimane molto piatta, senza nessun momento saliente. E così neanche il breakdown riesce a smuovere un minimo questa prima traccia. A seguire troviamo “Endorphin” e “Truth Of Insanity” che possono essere considerate le due canzoni che si avvicinano ad un metalcore molto basico, influenzato, anche se di poco, dall’eletronicore.

La quarta traccia, ovvero “None Of Your Business” che possiamo definire la traccia più interessare dell’EP. Il feat con il trapper Jin Dogg influenza molto la canzone dandoci come risultato una canzone in cui il genere dei Crossfaith si unisce perfettamente ad un genere che in certi casi si avvicina al genere originario della band giapponese. Come quinta ed ultima traccia troviamo “Your Song” con cui la band nipponica ci regala una canzone totalmente nel loro stile, senza troppe influenze.

Come ho già detto, nella maggior parte dei casi un EP non è sufficiente al “capire” una band, soprattutto se si tratta di una band appena conosciuta. Ma nel caso dei Crossfaith siamo di fronte a tutt’altra storia.

Non me ne vogliano i fan “storici” della band, ma sicuramente i Crossfaith non entreranno mai nei miei ascolti quotidiani, ma da semplice amante della musica e da persona che ne scrive. Posso dire che questo EP, se ascoltato da una persona interessata al diventare fan della band nipponica, possa essere un buon modo di iniziare. Venti minuti che aprono al mondo più vasto dei Crossfaith, pronti a portare nei loro ranghi nuovi ascoltatori.

Crossfaith
Marco Mancinelli
Previous

Alla scoperta della Basilicata

Matilda De Angelis annuncia la nuova serie tv con Nicole Kidman

Next
Wordpress Social Share Plugin powered by Ultimatelysocial