Let’s say for Instance, Emeli Sandé: recensione

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Let’s Say for Instance è il nuovo album di Emeli Sandè, acclamata cantautrice soul/r&b, uscito il 6 maggio per Chrysalis records.

“No red light or dark night can stop me”: così si apre il nuovo album, Let’s Say for Instance, dell’artista R&B scozzese Emeli Sandè, dopo oltre due anni di silenzio. Con alle spalle oltre 19 milioni di singoli venduti, Emeli è tra gli artisti britannici più famosi. Questo nuovo album, in uscita il 6 maggio, vuole segnare una nuova era per l’artista. Nel 2021, infatti, Emeli ha abbandonato la casa discografica EMI per unirsi a quella indipendente di Chrysalis Records. L’album contiene una maggiore sperimentazione dell’artista con diversi stili di musica, non sempre risultando efficace.

Family è un brano d’apertura come si deve per Let’s say for Instance: d’impatto, un manifesto. È così intenso che non sembra durare oltre 4 minuti: infatti, è stato il primo singolo. È seguito da Look what you’ve done e July 25th, rispettivamente una canzone che sembra aver mantenuto gli stessi canoni del 2012 e un pezzo completamente musicale a fare da interludio. Queste scelte ricalibrano drasticamente l’attenzione e lasciano perplessi per quanto riguarda la direzione che l’album vuole prendere.

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Oxygen è una ballad classica, con un testo melenso e un ritmo sentito e risentito: nonostante questo, assai piacevole. L’inconfondibile voce dell’artista è esaltata in brani come questo, il testo è facilmente condivisibile: il tipo di canzone che potrebbe apparire in una qualunque igstory di coppia. Summer e My pleasure sono più lente, entrambe trattano della felicità data da una relazione ed entrambe hanno un sound che sembra essere superato da anni. Molto meglio è il singolo There isn’t much: il brano che divide a metà l’album è l’ennesima canzone d’amore, ma è in piena linea con le vecchie hit dell’artista. La base ritmata, i cori che accompagnano la voce e il ritornello semplice – basato su variazioni alla frase “I swear there isn’t much without you” – rendono la canzone molto apprezzabile. L’idea è che questo sarebbe un singolo molto più azzeccato di quelli scelti dall’artista.

September 8th dura solo 48 secondi: è un interludio molto più piacevole del primo, accompagnato dalla voce in acustico della cantante. Anche la posizione all’interno dell’album lo rende coerente, è infatti seguito da un brano – Look into your eyes – completamente diverso rispetto ai precedenti. Il testo è banale, la base è un insieme di sintetizzatori e bassi, inconfondibili le influenze anni ’80: il risultato è poco convincente, sembra inserita insieme agli altri brani per caso e non aggiunge nulla all’ennesima narrazione della felicità della vita di coppia. Ready to love mantiene i ritmi incalzanti, ma finalmente ci sono gli acuti di cui l’artista è capace e che la contraddistinguono: una hit R&B di tutto rispetto, una canzone da cantare in radio durante un lungo viaggio o con cui sfidarsi a stonare con gli amici. Wait for me ha un ritmo tranquillo e rilassante, con un testo malinconico. Non è niente di che, ma non è da buttare. Sono Another One e Yes you can a regalare un ulteriore nuovo stile in modo molto convincente. Entrambe caratterizzate da un climax sia dal punto di vista del testo che vocale, la prima poi si risolve come una ballad malinconica in cui l’artista prega il partner di restare (“I can’t take another one”), mentre la seconda si allunga per oltre 5 minuti e mantiene lo stesso ritmo battagliero della prima strofa. “Yes you will, yes you can find the strenght in you deep within”, subito dopo viene seguita da Brighter Days e Superhuman, altre canzoni motivazionali che esortano ad attendere giornate migliori e non smettere mai di ricercare il cambiamento.

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World go round, in chiusura di Let’s Say for Instance, riprende i temi già citati e regala altri esempi della straordinaria voce di Emeli Sande. È un brano perfetto per concludere l’esperienza di Let’s Say for Instance, lascia all’ascoltatore la pelle d’oca.

Let’s Say for Instance, però, non è sicuramente il suo miglior progetto: Emeli ha affermato di esserne molto fiera e di voler dare a tutti una nuova opportunità per conoscerla meglio, ma i temi trattati sono abbastanza banali e non sembrano esserci testi particolarmente personali (ad eccezione forse di Family).

Sicuramente però non deluderà i fans grazie alle canzoni che spiccano per le sue innegabili doti e per i ritmi che rimangono facilmente memorizzati. L’artista comincerà a breve il suo tour mondiale in cui l’album verrà presentato insieme agli altri grandi successi e passerà anche da Milano il 3 giugno.

Giulia Scolari
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