Strike – Leo Gassman [Recensione]

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Strike è l’album di esordio di Leonardo Gassman, meglio conosciuto nel mondo della musica come Leo Gassman. Noi di Shockwave Magazine l’abbiamo ascoltato per voi e ve lo raccontiamo. Considerata la sua giovane età, ha infatti soltanto 21 anni, possiamo dire che Leo abbia letteralmente bruciato le tappe.

Riassumiamo in breve il percorso artistico di Leo Gassman

Leo Gassman è figlio d’arte: suo padre è infatti Alessandro, attore poliedrico, suo nonno è il grande Vittorio, uno dei più grandi artisti della scena mondiale del dopoguerra. Dopotutto era inevitabile che i geni del successo gli scorressero nel sangue. Cresciuto in una famiglia appartenente al mondo dello spettacolo, al contrario dei suoi avi però, icone del mondo del cinema, sceglie una carriera parallelamente diversa, nella musica, a cui si avvicina fin da piccolo.

Sul palco del Festival di Sanremo è arrivato già forte dell’esperienza di due anni fa in uno dei talent show più seguiti al mondo, X-Factor. Già qui si era infatti fatto notare, ma non era neanche arrivato in semifinale, classificandosi quinto. Il 23 novembre dello stesso anno pubblica l’inedito Piume per la casa discografica Sony.

L’anno dopo invece arrivano i singoli Cosa sarà di noi? e Dimmi dove sei, entrambi per la Universal. Superate le selezioni per Sanremo Giovani nel 2019, esattamente un mese fa Leo pubblica Strike, portato in giro per l’Italia con l’Instore Tour.

leo gassman strike

Ecco le tracce contenute all’interno di Strike:

  1. Vai bene così
  2. Maleducato
  3. Strike
  4. Cognac supernova
  5. Cantautore
  6. Fiumicino
  7. Mr. Fonda
  8. Magia (feat. Matteo Alieno)
  9. Vieni da me
  10. Stasera si beve
  11. Monna Lisa
  12. Cosa sarà di noi?
  13. Dimmi dove sei

Il singolo di punta è sicuramente Vai bene così che gli è valso la vittoria nella categoria Nuove Proposte all’ultimo Festival di Sanremo. A distanza di un mese dalla sua pubblicazione, ha raggiunto su YouTube oltre 3 milioni di visualizzazioni. Vai bene così è un inno alla vita, incita a non perdersi d’animo anche quando non si riesce a vedere la luce alla fine del tunnel.

Inoltre ci ricorda qualcosa che dovremmo sempre tenere a mente: il tempo è prezioso e non vale la pena sprecarlo cercando di accontentare gli altri, o facendo ciò che non ci appassiona: bisognerebbe concentrarsi su quelle cose, anche piccole, che rendono la vita degna di essere vissuta.

Si è cominciato a parlare del singolo di Leo Gassman anche grazie alla presenza di una parola, “asimbonanga”, sconosciuta a molti di noi. questo perché non appartiene alla nostra lingua, bensì al linguaggio zulu tipico del Sudafrica. Il termine significa “Non lo abbiamo visto” e veniva usato all’epoca di Mandela, in particolar modo quando quest’ultimo era ricercato. Ed è accostato alla diversità come risorsa, non come nemico.

Ma andiamo oltre e parliamo anche del disco in generale, Strike.

Già il titolo di per sé nasconde un messaggio molto forte. Nel mondo dello sport, come il bowling e il baseball, Strike sta per mettere a segno un punto. Ma in inglese significa anche sciopero, il più elementare simbolo di ribellione. Ricco di ballate pop e rock, la sua voce profonda ma delicata la fa da padrone, che però sa anche adattarsi a seconda dell’intensità che il brano intende trasmettere. Pur essendo un cantautore, pezzi come Maleducato non intendono essere autobiografici.

Come ci si aspetta da un ventenne una certa leggerezza traspare attraverso gli ultimi brani del disco. Siamo sicuri che man mano che guadagnerà consapevolezza e maturità, anche i suoi brani lo rispecchieranno.

Molti, fin dal primo giorno della gara, hanno detto o quantomeno pensato “vincerà sicuramente, è un figlio di papà”. Si potrebbe dire che sia raccomandato soltanto se non fosse bravo in quello che fa. E invece lo è. È simpatico, gentile, ha talento. Il suo cognome è solo un di più: e si sa, buon sangue non mente.

Tamara Santoro
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