Junior Cally sotto accusa per “vecchie” canzoni sessiste e violente

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In molti chiedono l’esclusione da Sanremo 2020 di Junior Cally a causa di alcuni testi delle sue canzoni da molti giudicati sessisti e violenti. Anche il Presidente Rai ha espresso la sua “irritazione per scelte che vanno in direzione opposta a quella auspicata”

Le polemiche attorno al Festival di Sanremo 2020 non si placano. Questa volta è il turno di Junior Cally, il rapper mascherato che è stato scelto tra la rosa dei 24 big. Sotto accusa sono i testi di alcune canzoni del suo passato (recente), dal contenuto giudicato da molti violento sessista. Da più parti si sono alzate richieste di una sua esclusione, a partire dal Presidente della Rai, Marcello Foa che ha messo in dubbio anche il lavoro fatto finora da Amadeus, affermando:

“Forte irritazione per scelte che vanno nella direzione opposta rispetto a quella auspicata. Il Festival, tanto più in occasione del suo 70.esimo anniversario, deve rappresentare un momento di condivisione di valori, di sano svago e di unione nazionale, nel rispetto del mandato di servizio pubblico. Scelte come quella di Junior Cally sono eticamente inaccettabili per la stragrande maggioranza degli italiani”.

Sempre nella nota chiede che il conduttore e direttore artistico sappia “riportare il festival nella sua giusta dimensione”. Parole che spingono il direttore artistico ad escludere dalla competizione canora Junior Cally. Ma non solo Foa ha detto la sua sul caso. Infatti sabato è partita una lettera di 29 deputate capeggiate da Laura Boldrini alla Commissione di Vigilanza, e domenica si sono accodati Lega, M5s, Forza Italia e Udc.

La risposta di Junior Cally

Junior Cally non si sente toccato dalla polemica, bollandola come politica. Il suo staff ha affermato:

“Due sono le cose: o si accetta l’arte del rap, e probabilmente l’arte in generale, che deve essere libera di esprimersi, e si ride delle polemiche. Oppure si faccia del Festival di Sanremo un’ipocrita vetrina del buonismo, lontana dalla realtà e succursale del Parlamento italiano. Non capiamo, inoltre, se la polemica sia di carattere musicale o politica: della partecipazione di Junior Cally a Sanremo si ha notizia dal 31 dicembre e tutti i suoi testi sono disponibili sul web. Mentre del testo di “No grazie” selezionato al Festival di Sanremo e delle sue rime antipopuliste si è venuti a conoscenza solo il 16 gennaio. Il giorno dopo, per pura coincidenza, si accendono polemiche legate a canzoni pubblicate da anni in un eta’ in cui Junior Cally era più giovane e le sue rime erano su temi diverse da quelle di oggi”.

Qualcuno però dovrebbe dire a Junior Cally, o chi per lui, che liriche come: “Si chiama Gioia perché fa la tr..a. Questa non sa cosa dice, porca tr..a quanto c…o chiacchiera. L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa. C’ho rivestito la maschera”, non possono e non devono passare come “arte” e che non basta portare all’Ariston un brano contro il populismo e il sovranismo per sciacquarsi la coscienza.

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