Come siamo arrivati fino a qui, il ritorno di Pier Cortese

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Pier Cortese è uno dei nomi della scena cantautorale italiana forse tra i più conosciuti, eppure il suo ultimo album di inediti risale al 2009. In questi anni che lo hanno separato da “Come siamo arrivati fino a qui” l’album che segna il suo ritorno sulle scene come cantautore, però il suo nome è tutt’altro che scomparso a dimostrare come un artista possa avere molteplici forme di espressione.

Innanzitutto Cortese è un autore che ha associato il suo nome e la sua penna ad alcuni dei maggiori interpreti della musica nazionale come ad esempio Fabrizio Moro, Marco Mengoni e Simone Cristicchi. Le sue canzoni, infatti, sono finite in molti album di successo della canzone italiana.

Come siamo arrivati fin qui” è stato anticipato dai primi singoli “Tu non mi manchi”, “È per te”,
Te lo ricordi” e dalla title track che ne facevano già preludere le ambientazioni e il leitmotiv acustico ed intimo. L’album infatti è l’unione di dieci brani che esplorano l’animo dell’autore e dell’ascoltatore. Nelle sonorità il disco ricorda alcuni lavori a cui lo stesso Pier Cortese ha messo mano come produttore, basti ricordare Tradizione e Tradimento prodotto insieme a Niccolò Fabi.

Come siamo arrivati fino a qui, il ritorno di Pier Cortese

Lo stesso Fabi è un nome importante nel percorso di Pier Cortese, uno della leva artistica romana con il quale Cortese è stato lungamente in tour in questi anni. Altro nome impossibile da non citare è Roberto Angelini, uno dei chitarristi italiani più affermati che insieme a Pier Cortese ha girato lo stivale in lungo e in largo oltre che con Niccolò Fabi anche con il loro progetto Discoverland.

Nell’ultimo disco di Pier Cortese c’è tutto questo percorso lungo quasi vent’anni ma anche di più, si mescolano sonorità acustiche, elettroniche, emozioni personali ed universali. “Se tutto è in divenire, cosa voglio diventare?” Si chiede lo stesso Pier Cortese in una canzone del disco. Questa è la domanda di fondo del disco che però non cerca nessuna risposta perché già porsi una domanda del genere ci mette in cammino, questo cammino è diventato un disco, l’ultimo dell’artista romano, e si ha tutta l’impressione che la strada sia ancora lunga e ricca di suoni ed emozioni da descrivere.

Raffaele Calvanese
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