Nonostante sia una pellicola di due anni fa, Aquaman è un film ancora molto attuale, piacevole da vedere, e con un cast eccezionale. Noi di Shockwave Magazine l’abbiamo recensito per voi.
Il film, pur essendo di fantascienza, offre alcuni spunti importanti. Affronta infatti con comicità alcuni argomenti che si ripropongono nella vita reale.
Ma andiamo con ordine.
Ad interpretare il ruolo del protagonista troviamo Jason Momoa, noto al grande pubblico per il suo ruolo di Khal Drogo nella serie Il Trono di Spade. Ma chi è Aquaman? Il suo vero nome è Arthur Curry. Suo padre è un guardiano del faro, mentre sua madre è Atlanna (Nicole Kidman), regina di Atlantide. Nato dall’unione di due persone che non si sarebbero mai dovute incontrare, Arthur è la prova che l’amore non conosce né limiti, né confini. Col tempo impererà a sue spese di essere speciale. Tra le tante abilità ha il dono della super forza, ma non solo: può infatti comunicare con gli altri esseri acquatici, nuotare a velocità sovrumane.
Come risultato vivrà un’infanzia e un’adolescenza da emarginato, perché diverso, con il solo amore del padre e del suo addestratore.
“Diverso è positivo. Mi piacciono le persone diverse, mi rendono curioso.”
Johnny Depp in “The Tourist”
Una volta cresciuto, userà i suoi poteri per difendere i deboli e gli innocenti. Questi atti eroici però gli procureranno non pochi nemici. Tra di loro, un pirata David Kane, interpretato da Yahya Abdul-Mateen II, che lo ritiene responsabile della morte del padre.
Ma il nemico più pericoloso è il suo stesso fratello minore Orm, re di Atlantide. Quest’ultimo crede che la sola esistenza di Arthur rappresenti una minaccia per il suo trono. Ingaggerà così sia una guerra personale con Aquaman sia con il mondo dov’è cresciuto.
Uno dei tanti motivi che spingono Orm a scatenare questa guerra c’è sicuramente l’inquinamento dei mari, di cui gli esseri umani sono responsabili. Ma mentre nel film viene esplicitato in maniera ironica, quasi tra le righe, nella realtà è molto più complicato.
Come risultato Arthur viene coinvolto dalla principessa Mera (Amber Heard) in qualcosa che non ha mai voluto. Come se non bastasse direte voi, a non ha scelta. Infatti, per sconfiggere suo fratello, si trova costretto ad intraprendere un viaggio alla ricerca del tridente di Re Atlan, che potrebbe essere l’unico modo per fermare la guerra, essendo in grado di controllare i sette mari.
Non sarà certo un viaggio facile, affronterà nemici sulla terraferma, orribili esseri marini, e ciliegina sulla torta il Karathen, una creatura mostruosa che fa la guardia al tridente. Qui però accade l’inaspettato. Lo stesso mostro infatti lo riconosce come l’unico vero re. Con il tridente nelle sue mani, niente gli impedisce di combattere contro suo fratello. Una volta sconfitto, Arthur diventa il nuovo re di Atlantide, reclamando così il posto che gli spetta e accettando il proprio destino, pur essendo stato giudicato da molti inadatto.
Dopotutto, Arthur è la prova vivente che due mondi opposti possono coesistere, o quanto meno trovare un punto d’incontro. Che sia un semplice compromesso o qualcuno che faccia da ponte.
A contribuire al successo del sesto film della DC Comics è stata sicuramente la scelta del protagonista. Nonostante molti siano dell’opinione che la sua bellezza sia sopravvalutata, in realtà il fisico statuario di Jason Momoa ha fatto la differenza, almeno in questo caso.
Intanto è stato confermato il sequel, che però non vedrà la luce nelle sale americane prima del 2022. Nell’attesa, direi che avete tutto il tempo per fare un ripasso del capolavoro di James Wan.
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