Grandi emozioni nella tappa teatina di Elisa che ha incantato la platea de l’Arena La Civitella gremita per ascoltare una delle artiste che impreziosisce la musica italiana con il suo talento cristallino, creando un ponte tra stili ed epoche diverse.
C’è un’aria autunnale martedì 20 settembre 2022 quando la suggestiva location abruzzese ha accolto il tour Back to the future di Elisa che è entrata vestita di bianco per stregare miglia di persone che non si sono fatte scoraggiare dal primo freddo stagionale. Una tappa in cui ha racchiuso il suo passato ed il suo presente artistico, gettando lo sguardo verso al futuro non solo musicale, ma anche ambientale e sociale, temi che ha rimarcato più di una volta durante la serata.
Ore 21.30. Le luci si spengono e si parte con Let me che apre la pista di una lunga scaletta che racchiude brani contenuti nell’album dinamico e versatile Ritorno al futuro / Back to the future, a hit che hanno accompagnato intere generazioni, capace di spaziare dal pop rock alternativo al trip hop, passando per il pop elettronico e R&B. Non poteva mancare il tormentone del momento Palla al centro, così come la ‘sanremese’ O forse sei tu.
Tanti sono stati i momenti intensi e toccanti, ma tra tutti vanno citate le due standing ovation dove la platea de La Civitella di Chieti si è spellata le mani per lungo tempo, tanto da gridare al Leone d’Oro se fossimo stati alla Mostra del Cinema di Venezia. La prima è stata dedicata ad Elisa dopo che ha interpretato il nuovo viscerale ed elegante brano Silent song, il quale l’ha cantato con una grazia unica. Un applauso che non finiva più e che ha commosso sinceramente l’artista friulana. Il secondo lungo applauso non poteva che arrivate dopo le note di Hallelujah, brano che ha interpretato in più di una occasione, ma è sempre un’emozione incontrollabile ascoltargliela.
Un concerto in cui Elisa si è fatta tutt’uno con il suo pubblico creando una sinergia e complicità d’intenti che è raro vedere, soprattutto in un periodo come questo al quale assistiamo a concerti ante-covid. Tanta musica e tanta energia, dove si sono viste le “due facce” di un’artista che ha sperimentato tanto nella sua carriera, ma non ha mai cambiato pelle. È rimasta sempre quella ragazzina con gli occhioni lucidi che cantava Luce all’Ariston, incredula di quello che le stava accadendo intorno.
Un viaggio di due ore in cui ha ammaliato la platea con messaggi ambientalisti, tema centrale di tutto il tour al quale ha voluto dare un’impronta ecologia e sostenibile, incentrata sul verde e la natura. Argomento al quale è molto legata, così come a quelli sociali dove si è lasciata andare ad un lungo monologo dove si è spinta nel suggerire alle persone di entrare nella cabina elettorale e di votare per qualcuno che tuteli tutti, perché “noi siamo uno”.
Tra i momenti più intensi da citare il duetto a sorpresa con una fan. Elisa l’ha chiamata sul palco dopo che ha letto in platea un cartellone “Cantiamo insieme?” ed hanno intonato insieme Luce. Gli ultimi tre brani la cantautrice ha invitato tutto il pubblico ad alzarsi e andare in transenna per godere appieno di quel momenti.
Ore 23.32. È la chiusura di uno dei migliori tour che ci sono in giro per l’Italia. Elisa ha salutato il suo pubblico dopo essere uscita per il bis finale dove ha cantato a grande richiesta Cure me e chiudere tutto con la splendida A modo tuo.
Photo a cura di: Marzia Santurbano
Elisa all’Afiteatro La Civitella: scaletta
- Let me
- Come sei veramente
- Seta
- Palla al centro
- Rainbow
- L’anima vola
- A tempo perso
- Heaven out of hell
- Silent song
- Hallelujah
- Anche fragile
- Eppure sentire (un senso di te)
- Gli ostacoli del cuore
- O forse sei tu
- Se piovesse il tuo nome
- Luce (tramonti a nord-est)
- Stay
- No hero
- Together
- Cure me
- A modo tuo
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Bellissimo concerto, bellissime foto