Marco Mengoni infiamma il Palasele: un viaggio tra emozione e libertà nel suo “Live in Europe 2025”















EBOLI (SA), 2 novembre 2025 – C’è una magia che Marco Mengoni riesce a portare con sé ogni volta che sale sul palco, e quella di Eboli non ha fatto eccezione. Il Palasele ha accolto con un tutto esaurito la prima delle tre date campane del tour “Live in Europe 2025”, trasformandosi per oltre due ore e mezza in un vortice di musica, luce e condivisione.
Sin dall’apertura con “Ti ho voluto bene veramente”, Mengoni ha imposto il tono emotivo della serata: intimo ma potente, un equilibrio perfetto tra introspezione e spettacolo. Subito dopo, brani come “Guerriero” e “Sai che” hanno risvegliato la voce del pubblico, in un coro unico che ha accompagnato ogni parola.
Il primo momento di sorpresa è arrivato con “La valle dei re”, riportata live dopo anni di assenza, seguita da una cover intensa di “Black Hole Sun” dei Soundgarden, con Mengoni che ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di fondere pop, soul e rock in un linguaggio tutto suo.
Durante il cuore dello show, Mengoni ha alternato i suoi successi più noti – da “No stress” a “Voglio”, passando per “Muhammad Ali” – a momenti più sperimentali e raffinati, come la delicata “Fuoco di paglia” (omaggio a Mace) e “Tutti hanno paura” di Ernia, reinterpretata con una sensibilità sorprendente.
Un picco di emozione è arrivato con la sequenza “Cambia un uomo”, “Luce” e “Hola (I say)”, dove voce e arrangiamenti minimal hanno creato un’atmosfera quasi sospesa, subito rotta dalla coralità di “Due vite” e “L’essenziale”, cantate da tutto il palazzetto come due inni generazionali.
Il finale è stato una progressiva esplosione di energia: “Pazza musica”, “Ma stasera” e “Io ti aspetto” hanno fatto ballare il pubblico, mentre “Esseri umani” ha chiuso la serata nel segno dell’empatia e della connessione, il vero filo conduttore di tutto il tour.
Sul piano scenografico, Mengoni ha confermato la sua attenzione ai dettagli: uno spettacolo visivo di luci dinamiche, pannelli LED e proiezioni astratte che accompagnavano ogni brano come un’estensione emotiva della musica. La band, impeccabile, ha dato corpo a un sound pulito e potente, con arrangiamenti rinnovati che hanno reso freschi anche i pezzi storici.
Alla fine, l’impressione è quella di un artista ormai pienamente maturo, capace di fondere introspezione e libertà, pop e ricerca, spettacolo e sincerità.
Marco Mengoni al Palasele di Eboli non ha solo tenuto un concerto: ha raccontato, ancora una volta, la bellezza del sapersi mettere a nudo davanti a chi lo ascolta.
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