Mi sono perso nel bosco è l’album che segna il ritorno di Alessandro Fiori, uno degli artisti più eclettici del panorama indipendente italiano. L’album esce per 42 Records ed arriva a distanza di qualche anno dall’ultimo lavoro di Fiori, Plancton.
che a far l’artista per il tuo cuore mi sono garantito il pubblico migliore
“Una sera”
Sono pochi gli artisti italiani a cui può legarsi davvero la definizione di musica indipendente come succede per l’ex frontman dei Mariposa con cui ha all’attivo nove album. Il suo ultimo album ha una forte connotazione onirica, le sue liriche sembrano mischiare il miglior cantautorato italiano degli anni 70 con le sperimentazioni linguistiche degli anni 2000. Uno dei nomi che viene alla mente sicuramente influenzato dal modo di scrivere di Fiori è Lucio Corsi oltre a Brunori Sas che appare anche nell’album, non a caso, nel brano “Io e Te” e chiaramente Andrea Lazslo De Simone.
“Mi sono perso nel bosco” racchiude e condensa, infatti, la poetica caratteristica di Alessandro Fiori, e al tempo stesso segna una sorta di punto zero del suo percorso solista: non tanto la chiusura di un cerchio, quanto la ripartenza della spirale. Un fratello maggiore di “Attento a me stesso” (2010), il suo album d’esordio solista.
L’album, composto da Fiori (eccezion fatta per la canzone “Pigi Pigi”)si arricchisce di numerosi collaborazioni di rilievo nell’ambito della scena musicale alternativa del nostro paese. La produzione è stata affidata a Giovanni Ferrario già collaboratore di nomi come PJ Harvey e Hugo Race e ad Alessandro “Asso” Stefana che in passato ha lavorato con Vinicio Capossela, e Mike Patton. Tanti poi sono i musicisti che hanno partecipato alla realizzazione dell’album. Da Levante in “Fermo accanto a te”, a Colapesce e poi Dente ed IOSONOUNCANE in “Troppo Silenzio” fino ad Enrico Gabrielli già compagno di Fiori ai tempi dei Mariposa.
Mi sono perso nel bosco è stato anticipato dai singoli “Amami meglio” e “Una sera” che hanno subito messo in chiaro come fosse un disco che nelle sue diverse declinazioni riusciva a parlare d’amore senza per questo suonare banale. Basta ascoltare “Una sera” per definire la cifra stilistica di Alessandro Fiori. Un album che lo riporta nel posto che merita all’interno del panorama musicale italiano.
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