Elefanti, il caleidoscopio delle emozioni secondo Annibale.

| |

Elefanti è il nuovo album di Annibale, cantautore napoletano che ritorna sul palcoscenico musicale dopo il suo esordio nel 2016 con “ce voglio credere”.

L’album è stato anticipato da brani come brani come “Liberami”, “Altrove” e “Come musica” in cui Niccolò ha modo di presentare la sua poetica musicale che si innesta a metà strada tra la tradizione dei folksinger partenopei e quelli più rinomati del panorama nazionale. Non a caso dal suo esordio Annibale ha collezionato più di 250 date in giro per l’Italia, alle quali si aggiungono importanti aperture ad artisti come James Senese e Napoli Centrale, Nobraino, Lorenzo Kruger, Gnut, TheRivati, Foja e Francesco Di Bella.

come elefanti, camminiamo a piedi nudi

tra mille venti che ci portano lontano”

Proprio in queste collaborazioni sui palchi d’Italia si possono riscontrare i germi di “Elefanti“, nell’album ad esempio troviamo “Storia di un cantautore” in cui Annibale duetta con PeppOh che ama definirsi un “cantante di rap”. Il disco mescola napoletano e italiano, cantautorato e tradizione pop, folk ed elettronica in dosi ben misurate.

Elefanti, il caleidoscopio delle emozioni secondo Annibale. 1

La voce di Annibale è venata di echi blues, ciò rende più dense le sue canzoni, il disco inoltre si presenta come un concept album in cui ogni traccia è legata a quella precedente e a quella successiva, per tematiche, scelte linguistiche e suoni. L’album racconta quello che è il viaggio attraverso la vita dell’uomo, raccontando canzone dopo canzone quelle che sono le emozioni che si incontrano nella vita e quelli che sono i sentimenti che ci avvolgono ogni giorno: amore, rabbia, solitudine, felicità, tristezza.

Tu lo sai come sono grassi, grossi e lenti gli elefanti cantavano gli Almamegretta in un brano che (guardacaso) si intitolava Figli di Annibale, e Niccolò racconta la vita di tutti noi paragonandola al percorso dei pachidermi. Siamo così noi quando non riusciamo ad esprimere a dovere i nostri sentimenti, è questa la chiave di lettura dell’album di Annibale che nei quattordici brani del suo Elefanti prova a fotografare il caleidoscopio emozionale che ci portiamo dentro.

Raffaele Calvanese
Latest posts by Raffaele Calvanese (see all)
Previous

Subsonica live nel “Discolabirinto” del Common Ground

Killing Eve, una bella storia con un finale mediocre – Recensione

Next
Wordpress Social Share Plugin powered by Ultimatelysocial