Ketama126: Armageddon [Recensione]

| | ,

Dopo tanta attesa e tante collaborazioni di lusso Ketama126 torna sulle scene con il suo nuovo album Armageddon. Un ritorno da artista ormai affermato nel panorama rap romano e nazionale.

Il rapper romano Ketama126 si può considerare ormai come un’artista di riferimento in primis nella scena rap romana e poi in quella italiana. E’ ormai ospite fisso in molte tracce di altri artisti italiani ed anche lui nei suoi album precedenti ne ha ospitati alcuni, a dimostrazione della sua importanza e bravura. Soprattutto con i suoi due album precedenti, Rehab e Kety (che ebbe talmente tanto successo da “costringere” a far uscire una nuova edizione con alcuni inediti in più, chiamato Kety Reborn) ed i singoli “Rehab” e “No Infami” riuscì a scalare le classifiche, anche mondiali, fino ad arrivare ad oggi, con il suo nuovo lavoro in studio intitolato Armageddon.

Armageddon

Un album con cui Ketama126 riassume i suoi tre anni di sofferenza, a causa della pandemia, e di viaggi tra Ibiza e l’Africa, ma senza mai dimenticare la sua Roma. Come da titolo in Armageddon, il rapper romano parla di vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo, anzi, ad imparare a farlo, tramite le 16 tracce (ed 1 bonus track) in cui esce allo scoperto ancora di più la continua lotta tra il kety ribelle e quello più romantico. Non mancano i “classici” beat cupi dell’artista ma che in questo nuovo album vengono accompagnati anche da altri genere come la drill e il reggaeton.

E’ un Ketama126 che si lascia influenzare da altri generi e che con Armageddon vuole presentare qualcosa di nuovo. Inoltre ci sono poche collaborazioni, ma buone, tra gli amici di sempre ed artisti di levatura internazionale

Come ogni album rap che si rispetti Armageddon si apre con una intro, che in questo caso è “Intro (Vivo peer vincere)” che vede la presenza di Dj Gengis che con i suoi scratch arricchisce il sound del pezzo. Un pezzo che riassume lo stile poetico del rapper: si nasce perdenti ma si può ribaltare il risultato se non si smette mai di lottare. A seguire troviamo “Coca Rosa” che vede la collaborazione con il rapper austriaco Raf Camora (protagonista con la sua strofa in tedesco), una traccia palesemente reggaeton.

Si arriva subito alla title-track “Armageddon” caratterizzata da sonorità drill (genere che sta prendendo le vette di tutte le classifiche). Un pezzo che rappresenta tutto il concept di Armageddon, ovvero il vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo. Con “Ragazzi Fuori” arriva il singolo che ha anticipato l’album, ma anche quello con cui Ketama126 racconta la sua vita privata, nominando e ricordando tutte le persone che lo hanno accompagnato nel corso della sua esistenza. Un beat cupo che si adatta alla perfezione al significato del testo. Altro pezzo drill con “Benedizione” in cui il rapper racconta tutti i passi in avanti che è riuscito a fare grazie alla musica, la stessa che, se dovesse venire a mancare, lo farebbe tornare nel baratro.

Altro pezzo che vede una collaborazione d’eccezione, infatti in “Animale” troviamo Noyz Narcos. Una coppia che più volte abbiamo visto all’azione, con il Noyz che ha preso sotto la sua ala protettiva Ketama126 e che con la sua strofa mette il pezzo al di sopra degli altri, insomma, una garanzia. Il secondo dei due pezzi raggaeton, “Tanga” composto insieme a Kaydy Cain, è quello che meno mi colpisce dell’album, troppo da “discoteca” per essere un brano di Ketama, se ne poteva fare decisamente a meno. Si torna ad essere seri con “Su e giù” che vede come tema centrale gli sbalzi di umore che può provocare l’assunzione di droghe, il tutto raccontato in modo vero, da un’artista che ha combattuto certi demoni dovuti a certe sostanze.

Come sempre Ketama126 ci porta all’interno della sua vita passata, ma questa volta la racconta viaggiando tra vari generi mantenendo comunque alcune delle caratteristiche della sua poetica

Ketama126 è molto legato alla scena rap romana, e non rinuncia mai ad inserire nei suoi album quegli amici che sono con lui da sempre, come nel caso di Franco126 che collabora con lui nella traccia “Dimenticare”. Un singolo malinconico, in cui i due stili “malinconici” degli artisti si unisce perfettamente. Con “Ribelle” ritroviamo quel Ketama appunto ribelle, infatti possiamo considerare la traccia come un inno alla ribellione, un pezzo trap ma che vede la presenza di chitarre come classico di Kety.

Con “Stop” ascoltiamo un pezzo che si può definire psychedelic-trap, l’argomento centrale è sempre la droga ma in questo caso è considerata positiva se la si usa per prendersi dei momenti di pausa dagli obiettivi che vogliamo raggiungere. L’ultima collaborazione con un’artista romano di Armageddon vede le partecipazioni di Carl Brave e Pretty Solero nella traccia “Sparando alla Luna”, singolo con un sound inedito per Ketama126, che si lascia influenzare dal reggae più moderno.

Armageddon

In Armageddon il rapper si dimostra anche impegnato con testi impegnati socialmente, ed è il caso di “Guerra” traccia che mette al centro la guerra tra poveri che ci mette sempre in un tutti contro tutti. Non solo cantanti come ospiti ma anche dei producer, come nel caso di Nina Simone nella traccia “Immortale”, un brano trap old school. Come ultimo singolo dell’album troviamo “L’ultimo treno”, pezzo in feat con Yung Beef andrà molto nelle discoteche essendo una ballad dance ma nell’album stona molto, come gli altri due pezzi reggaeton. La bonus track, “Sotto la luna”, con un sound completamente diverso dal resto dell’album, un elettro-funk che vede come ospite il padre di Ketama126 al sassofono.

Armageddon è un album più maturo con cui Ketama126 cerca di allontanarsi dal suoi generi originali. Sound ricercati ma anche troppo scontati che non si adattano allo stile del rapper

La scelta di Ketama126 di prendere e raccontare un viaggio con Armageddon uscendo da quelli che per anni sono stati i suoi schemi musicale risulta ottima, con tracce che stupiscono e dimostrano quanto ogni artista possa riuscire ad andare oltre se è capace di sfruttare qualsiasi occasione anche quelle di sofferenza, o appunto dei viaggi come nel caso di Kety.

Che Armageddon sia un album ben riuscito è dimostrato anche dal fatto che ci siano solo tre singoli sbagliati, che risultato per essere poi quelli più “dance”, perchè di certo lo stile e la poetica di Ketama126 sono caratteristiche che vanno oltre il semplice “ballare in discoteca” e fare delle storie per instagram. Una scelta, quella di includere tracce dancehall, che comunque non macchia completamente il buon lavoro di questa nuova uscita.

Armageddon
Marco Mancinelli
Previous

Peaky Blinders 6, finite (forse) le avventure dei gangstar di Birmingham – Recensione in anteprima 

LUCHÈ, nuova data del DVLA TOUR all’Arena dei Pini a Baia Domizia (CE) il 12 agosto

Next
Wordpress Social Share Plugin powered by Ultimatelysocial