Top Gun è uno di quei film che va oltre le immagini, anzi, negli anni è riuscito ad avere apprezzamento da parte del pubblico anche grazie alla colonna sonora. Tra vecchie glorie e nuove generazioni le varie tracce che sono presenti nella pellicola riescono a convincere anche i più nostalgici.
Sappiamo tutti quanto gli anni ’80 furono importanti per il mondo della musica, anni in cui ogni genere, dal rock alla musica dance, aveva le sue band di punta, band che sfornavano successi ad ogni album. Così fu anche per le colonne sonore dei vari film che uscirono in quel magico periodo, ognuna di loro era un successo e fu così anche per quella del primo film di Top Gun che vedeva come autori i grandi degli anni ’80, da Kenny Loggins ai Cheap Trick. Certo, in alcuni casi, per certi artisti, si ricordano solo le canzoni presenti nel film, ma tanto bastava e bastò per dargli la gloria.
Sono 12 i brani che vanno a comporre la colonna sonora di Top Gun Maverick, delle quali, la maggior parte, sono tracce strumentali, ma sono state comunque mantenute quelle tracce del primo film considerate importanti
Viene praticamente automatico il pensiero di fare un paragone tra la colonna sonora del primo film e quella di Top Gun Maverick. Infondo già il solo fatto che molte tracce siano strumentali e solo alcune siano cantante, a differenza di come fu per il primo capitolo, mi porta a cercare di fare alcuni paragoni. E’ ovvio che, e non serviva di certo un nuovo Top Gun, i tempi siano cambiati, non solo per quanto riguarda il modo di fare i film, ma anche il modo di fare le colonne sonore, che purtroppo, in certi casi ormai, vengono anche dimenticate.
E se molte colonne sonore di molti film vengono ormai dimenticate o passano in secondo piano nel caso di Top Gun Maverick basta il fatto che, tra le tante strumentali, siano state tenute tracce come “Danger Zone” di Kenny Loggins, già solo essa basta per rendere la soundtrack indimenticabile. Non è però l’unica delle “vecchie glorie” a dar già un punto positivo a questa colonna sonora, infatti troviamo anche quello che è l’inno dei piloti di caccia militari più famosi al mondo ovvero “Top Gun Anthem”.
Come succedeva per molte colonne sonore degli anni ’80, che venivano riempite di artisti che già avevano fatto la storia in quel punto della loro carriera, anche per quella di Top Gun Maverick troviamo forse l’artista più rappresentativa di questo millennio, ovvero Lady Gaga che fu già protagonista di una colonna sonora nel suo film “A star is born”. Con la sua “Hold my Hand”, che si candida ad essere la ballad di questo nuovo capitolo di Top Gun, riesce a risultare comunque ai livelli dell’altra, vecchia, ballata, ovvero “Take my breathe away”. L’altro artista, o meglio, gruppo, sono i One Republic con la loro “I Ain’t Worried” sicuramente molto più movimentata della traccia di Gaga. E’ comunque un singolo che, purtroppo, passa e passerà inosservato anche a causa del sound che si adatta poco ad un film che fa della “potenza americana” il suo forte.
Se un film fa successo, in molti casi, lo deve anche alla sua colonna sonora, come dimostrato anche nel caso del primo Top Gun. Ovviamente nel caso del nuovo film non c’è bisogno di essere conosciuti, ma solo di far leva sulla nostalgia
Ad oggi Top Gun trova ancora molta fortuna nella colonna sonora del primo film, è praticamente impossibile fare di meglio. Proprio per questo ho trovato giusta la scelta di aver messo molte tracce strumentali anche se, diciamolo, la scelta è dettata anche dai tempi che sono nettamente cambiati. Il fattore nostalgia è comunque nutrito sia dall’aver messo anche la sola “Danger Zone” ma soprattutto dalla bellezza della pellicola che di certo, insieme alla sua colonna sonora, mette il film in quel ristretto club di sequel e remake riusciti nella storia del cinema.
In generale il risultato è sufficiente, anche se probabilmente certe tracce di Top Gun Maverick non saranno ricordate a differenza di quelle del primo, ma per una saga del genere è giusto così. La classica “atmosfera all’americana” che c’è in film come Top Gun viene mantenuta lo stesso anche dalle tracce strumentali e tanto basta per far sì che essa possa essere considerata degna di accompagnare le scene della pellicola.
Leggi anche
- Plakkaggio: Verso la Vetta di ogni genere e oltre - Settembre 29, 2022
- Five Finger Death Punch: AfterLife [Recensione] - Settembre 7, 2022
- Formula 1 d’autore: pagelle del GP di Francia - Luglio 26, 2022