Una sceneggiata, un disco per i mille volti di Francesco Forni [Recensione]

| |

Una sceneggiata è il nuovo album di Francesco Forni, in uscita per SoundFly.

L’album nei suoi tredici brani racconta un concept legato alla storia di uno spacciatore nello spettacolo teatrale di Pierpaolo Sepe e Andrej Longo. La storia è ambientata nei vicoli del centro storico di Napoli, dove un ragazzo che inizia a lavorare alla piazza di spaccio de La Sposa si innamora di una studentessa fuorisede di buona famiglia. Le conseguenze saranno disastrose e solo il gesto di sacrificio di Dragonbol, tossico/supereroe, tirerà fuori dai guai i due innamorati.

Lo stesso Forni ci racconta cosa ha significato scrivere questo album :

francesco forni una sceneggiata recensione

La scrittura di queste canzoni mi ha profondamente toccato – racconta Forni. Alcune di queste non ho potuto fare a meno di scriverle piangendo. Ho scoperto dopo molti mesi che stavo parlando della mia caduta e del mio fare i conti con le conseguenze delle mie scelte. Mi sento legato a questo lavoro come forse a niente altro del mio lunghissimo curriculum anche perché si tratta del primo album interamente scritto e cantato in lingua napoletana, il che mi ha permesso di scoprire un nuovo modo di lavorare sui testi, di comporre e di usare la voce

Musicalmente il disco si inserisce nella migliore tradizione del Neapolitan power degli anni 2000. A metà tra i primi Foja e i nuovi nomi della scena napoletana, Una sceneggiata porta il cantautorato tra le vie di Napoli arricchendolo con la musicalità del dialetto partenopeo.

Francesco Forni è un nome tra i più noti della scena musicale italiana e campana. Particolarmente apprezzato è il suo sodalizio artistico con Ilaria Graziano con cui ha all’attivo tre dischi molto apprezzati da critica e pubblico distribuiti e portati dal vivo in tutta Europa e dal 2017 anche in Canada e Stati Uniti: “From Bedlam to Lenane”, “Come 2 me”, “Twinkle Twinkle”. I suoi lavori però spaziano anche alla scrittura di colonne sonore per il cinema e, come nel caso dell’ultimo album, anche per il teatro. Negli ultimi anni ha partecipato, tra le altre, alle colonne sonore di “Gatta Cenerentola” e “L’arte della felicità” di A. Rak, “Un fidanzato per mia moglie” di D. Marengo, “Maldamore” di A. Longoni, “Arance e Martello” di D. Bianchi e “Le conseguenze dell’amore” di Sorrentino.

una sceneggiata francesco forni recensione

Una Sceneggiata riporta in vita il filone dei concept album che trovano vita non solo nell’ascolto semplice ma anche nella rappresentazione teatrale. Un album che ha molte personalità diverse, tutte però riconducibili alla prolifica vena artistica di una delle penne migliori della sua generazione.

Raffaele Calvanese
Previous

Immutable – Il nuovo album dei Meshuggah [Recensione]

Annibale, fuori oggi il suo album “Elefanti”

Next
Wordpress Social Share Plugin powered by Ultimatelysocial