Walter Celi: Blend – [Recensione]

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Walter Celi è uno dei musicisti più eclettici che si sono affacciati di recente sulla scena della musica italiana.

Blend è il suo nuovo album, un modo di fare le valige e partire come ha fatto lo stesso autore. Figlio del viaggio, figlio di questo tempo che non concede radici troppo profonde, che non lascia il tempo di invecchiare nello stesso posto dove si è nati. La musica di Blend è ricca di contaminazioni e di riferimenti. Anche i generi si mescolano nel cantato di Walter che spazia dalla disco, vedi la canzone di apertura, fino al funk, passando per il pop e la sperimentazione elettronica.

When they want me to be calm I will stand up
If they ask me to watch out I will lay down
They say don’t be crazy but I won’t give up
I will not let them distract my mind!

Blend esce con XO la Factory e Cabezon Italy, ed è stato composto per la maggior parte durante il tour di oltre 60 date che ha visto il polistrumentista pugliese vincere anche premi importanti come Arezzo Wave del 2018 e il titolo di Best Performer al KeepOn Fest 2019. INtanto ha calcato palchi importanti come il Primo Maggio a Roma insieme al trombettista Donny Balice. Blend per questo e per molti altri motivi riassume molte delle cose suonate, viste e sentite in giro per l’Italia e non solo. Un album ricco di spunti, che predilige il cantato in inglese ma non disprezza l’italiano , vedi “Perso” unico episodio nella lingua nostrana insieme alla bella ballad “Libera” che chiude il disco. In mezzo possiamo trovarci anche il pop radiofonico di buona fattura “look at me”citazioni dei Beatles più scanzonati, Jamiroquay (Bright Little Diamond) e la dance di Selfish canzone di apertura dell’album ed il funk (Kiss me) passando per l’immancabile venatura jazz che pervade tutto il disco. Il periodo di riferimento è quello degli anni 70, ma non manca la presenza dell’elettronica capace di rendere attuale la produzione senza appesantirla con la zavorra della troppa nostalgia.

Walter Celi: Blend - [Recensione] 1

In Blend escono fuori le doti da musicista, prima che da cantante, di Walter Celi. È un album che trasuda divertimento, specialmente nella fase creativa. Un disco fatto di canzoni dove è evidente che l’autore non si è dato limiti specifici, come nella sua indole ha cancellato i confini tra i generi mescolando tutto quello che gli passava nella mente ma soprattutto nelle orecchie.

Raffaele Calvanese
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