King of a Land segna il ritorno di Yusuf / Cat Stevens. Il suo diciassettesimo album in studio esce per BMG/Dark Horse Records e ci restituisce un artista in grandissima forma. L’album è pubblicato dalla Dark Horse Records, l’etichetta di Harrison gestita dal figlio Dhani.
King of a Land è la chiusura di un percorso durato più di dieci anni. Dodici nuove canzoni capaci di spaziare all’interno di un caleidoscopio di suoni e di forme di scrittura mai banali. I brani di Yusuf dipingono un quadro vivido che riporta in superficie storie perdute di una giovinezza vissuta senza sconti, rendendole odierne. La narrazione poetica, tipica del cantautore britannico, porta l’ascoltatore in un viaggio verso un mondo alternativo a quello attuale, dove il lieto fine è possibile.
Inutile negare che le radici di Yusuf/Cat Stevens gli permettono di guardare l’attuale panorama non solo musicale ma anche sociale e politico da una posizione privilegiata. La chitarra e la penna di uno che ne ha viste e sentite tante riescono a condensare molto di quello che ci capita in storie capaci di elevare anche il quotidiano a metafora universale. King of a land, come succede spesso con i grandi artisti ed i grandi album, riesce a raccontare una storia che si nutre di mille altre piccole storie. Una treccia musicale che lega reale ed irreale plasmando una nuova variopinta realtà capace di rendere lo stesso ascoltatore parte attiva nella costruzione di nuove narrazioni.
“A volte devi disfare qualcosa, per trovare la pace che stai cercando“. Yusuf/Cat Stevens
La grafica dell’album rinnova la collaborazione tra Yusuf e Peter H. Reynolds, pluripremiato illustratore canadese per ragazzi con il quale Cat Stevens aveva lavorato per il libro illustrato “Peace Train”, best seller per il New York Times nel 2021. Oltre alla copertina di King of a Land, Reynolds ha creato illustrazioni per ogni canzone ispirandosi ai temi dell’album, presenti nel libretto del disco.
King of a Land è un album capace di spaziare tra i diversi generi musicali, un’opera profondamente significativo e ispirata di uno dei cantautori più longevi e amati della musica folk. Basta pensare a canzoni come “Pagan Run”, alla magniloquenza orchestrale di “How Good It Feels”, l’emozionante ballad acustica “He Is True”, fino alle contaminazioni gospel di “Highness”, arrivando al mood americano di “All Nights, All Days” in stile Travelling Wilburys, fino all’evocativa “Son Of Mary” in cui sembra di tornare ai tempi di Harold and Maude.
Spesso si associa la scrittura di un disco o di un libro ad un viaggio, nel caso di King of a land il paragone è più che mai appropriato se si considera che le prime incisioni dei brani sono cominciate a Berlino nel 2011. Poi gli ICP Studios di Bruxelles a La Fabrique in Provenza, passando per gli studi Air and Angel di Londra, fino ad arrivare nello studio casalingo in garage di Yusuf a Dubai, che lui chiama “Dubville”. Un lavoro itinerante che è una sorta di raccolta di appunti di viaggio che si affinano e si perfezionano col tempo e con le idee e le persone che si incontrano lungo una strada così lunga.
In questo senso il ritorno di Yusuf / Cat Stevens testimonia una vena creativa e compositiva ancora molto fertile come ci dice lo stesso cantautore:
“Guardando al percorso frastagliato della mia musica, iniziato negli anni ’60, direi che questo nuovo disco è un mosaico. Una descrizione molto chiara di dove sono stato e di chi sono”
Il mondo di Yusuf è un macrocosmo che si compone di un’infinità di esperienze e di una padronanza del mestiere di songwriter padroneggiata come solo i grandi meastri sanno fare. Il modo di far musica à la Cat Stevens viene da lontano e non sembra sentire la fatica del viaggio, con la sua chitarra il cantautore britannico riesce ancora a tirar fuori album, come King of a land, capaci di dare una boccata d’ossigeno al mercato musicale odierno.
Leggi anche
- Miracoli e tradimenti nel nuovo libro di Valeria Parrella [Recensione] - Aprile 19, 2024
- Fame, il nuovo ep degli Urbania [Recensione] - Aprile 19, 2024
- Amor vincit omnia, il nuovo album dei Miqrà - Aprile 8, 2024
