Sono stati consegnati ieri, nella terza serata dell’Adriatic Film Festival, i 10 premi della quarta edizione della kermesse cinematografica.
I premi dell’Adriatic Film Festival sono suddivisi in 5 sezioni – Cortometraggi Internazionali, Cortometraggi Nazionali, Documentari, Cortometraggi Scuola e Cortometraggi d’animazione – ed hanno regalato, anche quest’anno, una grandissima varietà agli appassionati del cinema. Il contest mira a dare maggiore spazio e rilevanza ai registi emergenti – e non solo – mettendoli in contatto con gli esperti del settore e con gli amanti della settima arte in generale.
12 Paesi coinvolti, tra cui 3 continenti, 23 corti selezionati ed oltre 1100 lavori iscritti sottolineano l’enorme sforzo professionale, la passione e la costanza degli organizzatori che trovano come punto di riferimento Guido Casale, direttore artistico dell’evento, che si avvale dalla preziosa collaborazione di Luana Fusco, Daniele Forcucci, Vanessa Patanè e Laura Perrotti.
I vincitori della quarta edizione dell’Adriatic Film Festival sono stati selezionati da una giuria tecnica composta di tutto rispetto, composta da Michele D’Attanasio, (direttore della fotografia, Premio David di Donatello); Piercesare Stagni (docente e critico cinematografico); Cristiano Di Felice (regista e direttore dell’accademia di cinema IFA di Pescara) Vito Palmieri (regista), Luca Verdone (regista); Presidente di giuria Mark Foligno, produttore inglese premio Oscar per il film Il discorso del Re.
Durante la serata di ieri sera, abbiamo avuto il piacere di godere dei film che hanno portato a casa un Awards. Tra questi voglio sottolineare Principessa di Riccardo Fabrizi, un vero e proprio pugno nello stomaco; un corto “sospeso nel tempo”, una denuncia alla pedofilia, dove il regista è abilissimo nel tenere al bavaglio immagini ed emozioni, per poi lasciarle andare in un finale agghiacciante.
Meraviglioso anche il cortometraggio Feeling Through, vincitore nella sezione Internationl, che porta sul grande schermo la rappresentazione della disabilità e la difficoltà comunicativa. Il corto, inoltre, è un bellissimo studio antropologico di quella parte della popolazione troppo spesso trascurata, mostrando come l’atto di riunirsi per aiutarsi a vicenda può far superare l’estraneità comunicativa e sociale.
Pregevole anche il documentario Shero, una produzione italo-indiana, che racconta la vita di una donna sopravvissuta dopo essere stata attaccata con l’acido e sfigurata in volto. La narrazione è dolorosamente reale, le scene non sono mai sopra le righe e la cura dei dettagli permette all’opera di non degenerare in un melodramma. La regia mostra padronanza del mestiere affrontando l’argomento con la maturità e la sensibilità che merita.
Adriatic Film Festival, i vincitori della quarta edizione
- Best Short Montaggio: Scars
- Best Short Fotografia: La Terra delle Onde
- Best Short Cartoon Film: Roberto di Carmen Cordoba Gonzalez
- Best Documentary: Shero di Claudio Casale
- Best Director: Riccardo Fabrizi (Principessa)
- Best Actor: Arturo Muselli (Principessa)
- Best Actress: Giulia Alberoni (Una Coppia)
- Best Short Film: Una Coppia di Davide Petrosina
- Best Italian Short Film: Dream di Davide Vigore
- Best International Short Film: Feeling Through di Doug Roland
Durante l’ultimo appuntamento con l’Adriatic Film Festival si parlerà di cinema e social network con il giovane attore Federico Rosati che presenterà il suo cortometraggio fuori concorso FEIC realizzato durante la pandemia. Inoltre è in programma anche un incontro con Nicola Di Monte, blogger de Il Fatto Quotidiano e fondatore della web community di cinefili più grande d’Italia: “Cinematti” che supera i 100.000 iscritti. Ad aprire la serata ci penserà il pianista Paolo Catone.
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