Dramma e romanticismo s’intrecciano nella nuova commedia romantica targata Netflix. L’ultima lettera d’amore vede infatti protagoniste due donne, che pur vivendo in epoche diverse, si sentono attratte e al tempo stesso spaventate dal vero amore.
Può un amore proibito come quello di L’ultima lettera d’amore ambientato negli anni Sessanta far nascere una nuova quanto inaspettata relazione ai giorni nostri? Sì, se come presupposto c’è un’opera firmata dalla scrittrice londinese Jojo Moyes, la stessa autrice di Io prima di te, best-seller già trasformato in un successo cinematografico.
Diretto da Augustine Frizzell, il film vede protagoniste Felicity Jones (La teoria del tutto, Inferno) e Shailene Woodley (Divergent, Colpa delle stelle, Big Little Lies) entrambe alle prese con la ricerca di sé stesse mentre fanno conto con l’aver bisogno di essere amate.
In amore vince chi fugge è il mantra di Ellie Haworth (Jones), giornalista affermata che però è rimasta delusa dall’amore dopo una storia finita male. A cambiare le carte in tavola, in maniera del tutto inaspettata è un nuovo incarico. Ellie infatti deve scrivere un elogio su un’anziana collega appena scomparsa che ne celebri la carriera.
Si reca nell’archivio del giornale per rimettere mano alle carte appartenute alla collega quando tra queste trova una lettera risalente agli anni Sessanta che narra di una relazione romantica clandestina tra una donna dell’alta società e un giornalista. Ellie inizia a fare delle ricerche da brava giornalista qual è con l’aiuto dell’archivista Rory (Nabhaan Rizwan). Decide così di mettersi sulle tracce dei due amanti sfortunati per scoprire che fine abbiano fatto.
Nella Londra degli anni 60 Jenny Stirling (Woodley) è la classica casalinga succube del marito, un uomo d’affari di nome Larry (Joe Alwyn). Abbandonata e messa da parte, si rifugia nelle braccia dell’affascinante reporter Anthony O’Hare da lei soprannominato Boot e interpretato da Callum Turner. La scintilla tra i due nata sulle acque cristalline della Costa azzurra e coltivata con incontri proibiti nella metropoli inglese verrà ostacolata e non poco da un destino che li ha messi a dura prova per troppe volte. A causa di un incidente stradale in cui lei perderà la memoria i due non potranno scappare insieme.
“Se tutto ciò che ci è concesso sono ore e minuti, li inciderò nella mia memoria così posso ricordarli allo stesso modo di quando chiudo gli occhi e vedo il tuo volto celeste. E potremmo essere felici, così felici. Sappi che tieni il mio cuore e le mie speranze nelle tue mani.”
A dare il tocco in più a questa commedia romantica senza tempo sono gli abiti sartoriali con tanto di cappellini coordinati realizzati da Anna Robbins (la stessa costumista di Downton Abbey per intenderci) per Jenny e che ricordano quelli indossati da Jackie Kennedy. La trama di L’ultima lettera d’amore invece mi rimanda ad un film del 2010 ambientato a Verona, Letters to Juliet. Anche in quel caso una ragazza americana in visita nella città veneta trovò una lettera nascosta nel muro della casa di Giulietta risalente a cinquant’anni prima scritta da una donna inglese che si era innamorata di un ragazzo italiano. Spaventata all’idea di un futuro incerto decise di scappare e di lasciare il suo amato senza alcuna spiegazione.
L’ultima lettera d’amore è un inno al romanticismo che fa leva su un classico intramontabile, quello delle lettere, che a distanza di sessant’anni non hanno perso la loro bellezza. Lettere ricche di speranze, sogni e sentimenti che potrebbero sembrare ridicole agli occhi della Generazione Z fatta di emoji e messaggi vocali. È perfetto per coloro che amano le storie d’amore tragiche ma che non sanno rinunciare al lieto fine.
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