Wicked Parte 1: sfidando la gravità | Recensione

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Wicked è un fantasy americano del 2024, uscito in Italia il 21 novembr 2024: si tratta della prima parte di una coppia di film tratti dal musical Wicked di Stephan Schwarz, tratto a sua volta dal romanzo del 1995 di Gregory Maguire. Quest’ultimo, a sua volta, basato sul Mago di Oz di Frank Baum. Wicked è per la regia di Jon M. Chu, già noto per lavori musical e dance.

Le persone nascono cattive, o la cattiveria viene loro imposta? È questa la domanda che pone Glinda, la Strega Buona del Sud e assistente del Mago di Oz in persona, alla popolazione dei Mastichini (Munchkin in inglese) una volta data la notizia della morte della Perfida Strega dell’Ovest. Fra i festeggiamenti per la fine del terrore e l’inizio di un’era di prosperità per il regno di Oz, Glinda ricorda come una volta la Strega fosse sua amica… e di come non si debba giudicare un libro dalla copertina (soprattutto se la copertina in questione è verde).

Ho scoperto Wicked grazie a Glee (come immagino parecchie persone, soprattutto qui in Italia), e dopo aver cercato mille video su YouTube (e qualche bootleg su un paio di siti stranieri) posso dire di aver visto almeno cinque versioni del musical, fra West End e Broadway. Inutile dire che le migliori Elphaba e Glinda per me siano le originali, rispettivamente Idina Menzel (sì, la doppiatrice di Elsa di Frozen) e Kristin Chenoweth (che di recente ma non troppo ha interpretato Malefica in Descendants, e non staremo qui a discutere di quanto fosse disturbante e inutile quella trilogia), ma devo ammettere che questo film ha superato tutte le mie più alte aspettative.
A parte per le canzoni in italiano. Ma questo è un discorso che affronteremo più avanti.

Wicked Parte 1: sfidando la gravità | Recensione 1

La trama di Wicked Parte 1

Elphaba Thropp (Cynthia Erivo) è la primogenita del governatore dei Mastichini, nata con la pelle verde a causa di una relazione extraconiugale della madre. Cresciuta nell’ombra della sorella Nessarose (Marissa Bode), costretta su una sedia a rotelle, Elphaba ha mostrato fin dalla nascita delle capacità magiche spesso distruttive, legate alle sue emozioni, e per questo si è sempre cacciata involontariamente nei guai. Nessarose decide di iscriversi all’Università di Shiz per poter essere finalmente indipendente (il padre è estremamente apprensivo nei suoi confronti), ma durante un alterco la sorella (già presa in giro dagli altri studenti) scatena i suoi poteri e attira l’attenzione di Madame Morrible (Michelle Yeoh), insegnante di stregoneria a cui Galinda (Ariana Grande) chiede con insistenza di poter partecipare alle sue lezioni.

Un malinteso costringe Elphaba e Galinda a condividere la stanza, e la bionda non fa altro che alimentare i pettegolezzi e le prese in giro nei confronti dell’altra. Ma Elphaba ha dalla sua la stima che Madame Morrible nutre nei suoi confronti, e l’insegnante la incoraggerà dicendo che un giorno incontrerà il Mago in persona (Jeff Goldblum), e che lei gli sarà d’aiuto per rendere Oz un posto migliore. Ma a Oz il clima non è dei migliori: gli animali parlanti spariscono sempre più spesso, e uno dei professori della Shiz, il Dottor Dillamond (una capra parlante), viene minacciato in aula con una scritta sulla lavagna. Elphaba sarà l’unica ad aiutarlo, e capisce che l’unico modo per salvare gli animali parlanti è chiedere aiuto al Mago.

Nel frattempo, a Shiz arriva il principe Fiyero (Jonathan Bailey), che a ritmo di musica convince i suoi compagni a uscire la sera per la Sala da Ballo Ozdust, invitando Galinda. Anche il Mastichino Boq vorrebbe invitare Galinda a ballare, ma lei lo convince a chiedere a Nessarose, che accetta di buon grado. Galinda invita anche Elphaba, regalandole un cappello nero a punta che la nonna le aveva regalato (e che lei detestava profondamente).

Il film è la trasposizione cinematografica del primo atto del musical, e la seconda parte uscirà al cinema esattamente fra un anno (e comprenderà tutto il secondo e ultimo atto).

Wicked Parte 1: sfidando la gravità | Recensione 2

Il cast e il doppiaggio

Voglio andare a baciare il regista e chi ha fatto i casting per questo film. Già anni fa c’erano dei rumor su un possibile film di Wicked con Zac Efron nei panni di Fiyero, ma tutto era caduto nel dimenticatoio, e io avevo totalmente perso le speranze di vedere il mio musical preferito sul grande schermo.

Parto da Cynthia Erivo e dalla sua splendida Elphaba, con la sua voce così espressiva e dal timbro potente, e da Ariana Grande, che sapevo già avrebbe fatto un buon lavoro: so da tempo immemore quanto la Grande sia innamorata di Wicked, e quando hanno annunciato il suo casting come Glinda ho letteralmente pianto di gioia. Penso che sia stata una scelta perfetta per entrambe, e le loro voci si fondono alla perfezione. Stessa cosa vale per le loro doppiatrici, Laura Panzeri e Claudia Paganelli nel canto e Eva Padoan e Margherita De Risi per la parte dei dialoghi. Inutile dire che in Wicked Parte 2 piangerò tutte le mie lacrime quando canteranno For Good.

Per quanto riguarda i personaggi secondari, io credo che abbiano aspettato di scoprire Jonathan Bailey (il nostro Anthony Bridgerton, the bane of my existence) prima di decidere di realizzare il film: non c’è nessuno che avrebbe potuto incarnare meglio Fiyero, il principe più lavativo e svogliato di tutta Oz. Con il suo sorriso, i suoi passi e la sua voce Bailey turns on the girls and the gays (cito un video su Tiktok con cui sono pienamente d’accordo): il suo doppiatore per i dialoghi è Emanuele Ruzza (già voce di Jacob Elordi), mentre il cantato è di Danilo Salpietro.

Boq è interpretato da Ethan Slater, che durante le riprese si è fidanzato con la collega Ariana Grande, scatenando l’indignazione del Web. Gossip a parte, lui non appare molto sullo schermo (confido nella seconda parte per giudicarlo), così come Marissa Bode, aka Nessarose (Marissa ha avuto un incidente d’auto da piccola e da allora è sulla sedia a rotelle): i loro personaggi saranno importanti nel secondo atto, e non credo di essere psicologicamente pronta a vedere ciò che accadrà. I loro doppiatori sono Alessandro Campaiola (dialoghi)/Nicola Gargaglia (canto) e Irene Trotta (dialoghi)/Elisa Rinaldi (canto).

Parlando dei cattivi, il Mago di Oz è interpretato da un magistrale Jeff Goldblum e doppiato da un altrettanto magistrale Angelo Maggi (non credo che lui abbia bisogno di presentazioni, ma in caso servissero… è la voce di Robert Downey Jr in Iron Man e del Commissario Winchester ne I Simpson, tanto per citarne due). Goldblum incarna perfettamente lo spirito del Mago, subdolo, ma affascinante allo stesso tempo. E che dire di Madame Morrible, una Michelle Yeoh fresca di Oscar? Non avrei potuto pensare a un casting migliore per un’insegnante di stregoneria così. La voce della Yeoh doppiata è di Alessandra Korompay per il parlato, mentre il cantato è affidato a Simona Patitucci (prima doppiatrice di Ariel nel primo film La Sirenetta del 1989, e ora doppiatrice di Ursula nel live action del 2023).

Wicked Parte 1: sfidando la gravità | Recensione 3

La colonna sonora di Wicked

Penso di conoscere la colonna sonora di Wicked a memoria, ma so anche che alcune canzoni sono così struggenti che non riesco a fare a meno di piangere. Per quanto riguarda questo primo atto, ascoltare Not that girl ha fatto molto, molto male, forse più male di quel che avrebbe dovuto, idem per No One Mourns The Wicked, con l’espressività di Ariana alle stelle (e per chi sa già la storia, per chi conosce Il Mago di Oz e anche Wicked stesso, è ancora più straziante). E ho pianto anche sentendo Dancing Through Life cantata da Jonathan Bailey, perché come già vi ho detto lui È Fiyero, e su questo non si discute, come Ariana Grande È G(a)linda e come Cynthia Erivo È Elphaba. I tre personaggi principali sono stati scelti alla perfezione anche per quanto riguarda il loro range vocale (ricordiamoci che in lingua originale le canzoni sono state registrate dal vivo), e la loro interpretazione credo si possa tranquillamente accostare a quella del musical originale, senza troppi paragoni: sono due performance diverse, a partire dai piccoli virtuosismi che Ariana inserisce nelle sue parti, o quella meraviglia dell’acuto finale della Erivo in Defying Gravity, che ha reso unica la sua versione della canzone. Per i theatre kids che ancora non sono andati a vedere il film, provate a ignorare la colonna sonora su Spotify e affini: fidatevi, ne varrà la pena per il cameo a sorpresa.
E comunque, nel 2012 Ariana Grande aveva cantato Popular Song con Mika, ed era proprio una rielaborazione di Popular: questo insegna che il manifesting, ogni tanto, funziona alla Grande (l’ho detto davvero? L’ho detto davvero).

Passiamo alla nota dolente, la versione italiana delle canzoni. Perché? Perché tradurre dei capolavori con quegli scempi? So che dietro c’è la volontà di Universal di rendere il prodotto più accessibile (le canzoni sono state trasposte in altre lingue in tutto il mondo), ma… spesso hanno unito delle traduzioni letterali a frasi totalmente senza alcun collegamento con la canzone originale. La musicalità di Popular (diventata PO-PO-LARE, almeno avessero levato la E…), il testo di Dancing Through Life, anche solo Defying Gravity che sembra uscita da un film delle Winx (e TikTok concorda con me sulla cosa). Ovvio, adattare dei pezzi così importanti della storia dei musical non è mai semplice, ma hanno snaturato lo snaturabile, con ritornelli improbabili (vedi Popular) e bridge iconici ridotti a niente (“la gravità dovrai sconfiggerla, chi può fermarci adess-o” anziché “With you and I defying gravity, they’ll never bring us down“, e potrei andare avanti per ore ma mi fermo qui). Non ho nulla da dire riguardo alle voci cantate delle doppiatrici, sono perfette: ho ascoltato la canzone in altre lingue, in spagnolo e in francese funziona, probabilmente è solo la versione italiana ad avere i testi meno “armoniosi” musicalmente (anche se l’adattamento dei testi è di Lorena Brancucci, non certo l’ultima idiota su questa Terra). Sono pronta ad andare ad ascoltare anche le canzoni in tedesco, e se suonano meglio che in italiano è la volta buona che emigro lontano da qui.
Quindi, se vorrete trovarmi per parlare di Wicked, guardate il cielo a Ovest.
O più che altro Centro-Nord… sono di Varese.

Wicked merita 10 se visto in lingua originale, 9 se visto in italiano: ora in tutti i cinema!

[Fonte immagini: Youtube]

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