1992, la fotografia di un’Italia che non muore mai

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Sono passati cinque anni dalla prima Tv della serie 1992, la fiction che racconta lo scandalo Tangentopoli e la svolta politica, ma anche sociale, dell’Italia. Un turning point che ha cambiato la situazione partitica, dando avvio ad un sistema sempre più frammentato e da quel momento la confusione, gli scandali e la corruzione sono stati fenomeni all’ordine del giorno.

La serie nasce da un’idea di Stefano Accorsi ed è parte della trilogia che comprende anche 1993 e 1994, un racconto che vuole ripercorrere quegli anni non solo a livello giudiziario e politico, ma soprattutto sociale. 1992 nei suoi dieci episodi intreccia le vicende, le ambizioni e i lati oscuri di sei personaggi legati a mondi diversi, portando avanti parallelamente le vicende giudiziarie e politiche, ma anche il mondo dello spettacolo – che come sappiamo, qualche anno dopo, si legherà indissolubilmente alla politica – Leonardo Notte (Stefano Accorsi) è un pubblicitario di successo che lavora all’interno di Publitalia ’80, tormentato da un passato nascosto che sta tornando a galla e per cui spesso ricorda Don Draper, protagonista di Mad Men; Luca Pastore (Domenico Diele) è un ufficiale di polizia che lavora nella squadra di Antonio Di Pietro (Antonio Gerardi). Proprio Pastore spinge Di Pietro ad andare avanti nell’inchiesta per smascherare il sistema di corruzione e tangenti tra politici e imprenditori, una spinta verso la verità che spesso si confonde con un desiderio di vendetta nei confronti della famiglia Mainaghi – una ricca famiglia legata alla sanità e all’industria farmaceutica –  per via di una trasfusione di sangue infetto con cui si è ammalato di HIV.

Veronica Castello (Miriam Leone) è una showgirl, che vuole ad ogni costo sfondare nella televisione nazionale e per questo di volta in volta si svende o vende al miglior offerente, legandosi solo per interesse; Beatrice “Bibi” Mainaghi (Tea Falco) è la figlia di Michele Mainaghi (Tommaso Ragno) – obiettivo della vendetta di Luca pastore, poiché ritenuto colpevole della vendita di sangue infetto – che conduce una vita di apparenti piaceri tra droghe, feste e alcool. La sua vita cambia dopo il suicidio del padre, che si toglie la vita perché coinvolto negli scandali Tangentopoli, nel momento in cui scopre di essere stata scelta come erede della holding di famiglia e nel momento in cui diventa una donna di affari la sua breve relazione con Luca Pastore finisce. Infine c’è Pietro Bosco (Guido Caprino), un uomo solo e tormentato che passa le sue giornate ubriacandosi e facendo a botte, ma che riesce a rivoluzionare la sua vita salvando Gianni Bortolotti (Teco Celio), esponente di spicco della Lega Nord, e sua moglie da un’aggressione. Per riconoscenza Bortolotti decide di segnalare Pietro a Umberto Bossi, il quale acconsente a candidarlo come deputato alle prossime elezioni politiche. Da qui inizia una turbolenta avventura per Bosco alla scoperta del mondo parlamentare, un mondo fatto di ricatti, promesse, favori e favoritismi.

Una serie che racconta una società senza scrupoli, guidata da un interesse egoistico, in cui politica, marketing ed economia si confondono e si fondono e che appassiona lo spettatore per via dei suoi intrighi, dei retroscena e dei tormenti dei suoi protagonisti, sempre pronti sorprendere negativamente lo spettatore, che alla fine rimane assuefatto dal mondo narrativo. Un noir tutto italiano che fotografa un’Italia che non muore mai: “Benvenuti a Tangentopoli!”

Di Claudia Mustillo

Fabiana Criscuolo
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