Assassin’s Creed diventerà una serie Netflix – Sarà la volta buona per il franchise?

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Notizia delle ultime ore che ha scosso il panorama dell’intrattenimento: Netflix e Ubisoft hanno un accordo per la realizzazione non solo di una serie tv live-action dedicata ad Assassin’s Creed, ma lo scopo finale è quello di realizzare un vero e proprio universo condiviso, con serie dal vivo e non, a quanto è dato modo di capire. Un progetto a cui Netflix non è nuova: la piattaforma ha infatti in programma non solo l’attesa seconda stagione di The Witcher, ma anche un film animato che ne allarghi la narrazione.

Continua così ad arricchirsi il parco titoli di opere tratte da videogiochi per Netflix, come il già citato The Witcher, la cui prima stagione è stata un forte successo durante le vacanze natalizie dello scorso anno. Nonostante i ritardi dovuti all’epidemia, infatti, la seconda stagione è in produzione, senza ancora, purtroppo, una reale data d’uscita.

Sarà la volta buona per Assassin’s Creed? La saga videoludica nata nel 2007, e che continua ancora oggi a mietere successi nelle vendite, ha avuto già una trasposizione cinematografica nel 2016, con protagonista Michael Fassbender e nel cast Jeremy Irons e Marion Cotillard. Trasposizione che purtroppo non ha convinto né critica né pubblico, con dei risultati tutt’altro che soddisfacenti sia tra le recensioni che attraverso il botteghino. Il risultato è stato un abbandono del progetto.

Netflix si ritrova così tra le mani una potenziale gallina dalle uova d’oro, con il rischio però di non trovare la strada giusta per sfruttarla pienamente, convincendo il pubblico, come già successo al cinema.

assassin's creed

Assassin’s Creed – Una fonte difficile?

Assassin’s Creed, nel suo nucleo narrativo, si presta decisamente bene a quello che può essere un universo condiviso: la trama videoludica ruota infatti intorno a uno strumento chiamato Animus, che consente di rivivere i ricordi dei propri antenati, custoditi nel DNA. Attraverso questi ricordi si possono così svelare antichi misteri, utili a dirimere il conflitto che continua a divampare tra Assassini e Templari, due facce della stessa medaglia che lottano per il possesso di antichi manufatti in grado di cambiare il corso dell’umanità.

A tal punto la domanda da porsi è una: preferire la fedeltà al materiale originale, utilizzando quindi le prime epopee vissute dai videogiocatori, con gli iconici Altair, Assassino durante le Crociate, e Ezio, Maestro di questa confraternita nel Rinascimento italiano, o puntare su un racconto originale che si muova nel quadro di quanto visto nei videogiochi?

assassin's creed

Entrambe le possibilità nascondono delle insidie. Riprendere in pieno il materiale originale significa utilizzare delle storie che il pubblico ha già imparato ad amare, ma crea anche molta aspettative da parte dei fan storici della saga. Al contrario un lavoro di scrittura originale, nel contesto di Assassin’s Creed, crea davvero un ventaglio di possibilità infinito, in lungo e in largo attraverso lo spazio e il tempo. Dalla Cina degli imperatori alla Russia degli Zar, passando per l’Impero Romano e l’epoca precolombiana in America Centro-Meridionale, Assassin’s Creed, potrebbe generare delle serie davvero di grande respiro.

La piattaforma in fondo ha già dimostrato come le esplorazioni storiche possano essere nelle corde di Netflix stessa: molti ricorderanno con piacere Marco Polo, la sfortunata serie tv chiusa dopo sole due stagioni, con Pierfrancesco Favino e Lorenzo Richelmy. Le avventure di Marco Polo alla corte del Gran Khan Kublai avevano mostrato, tra il 2014 e il 2016 (un’epoca che appare lontanissima per l’intrattenimento), quanto serie di questo genere possano essere valide sui nostri schermi.

Non resta che sperare che Assassin’s Creed, sulla scia di The Witcher, possa essere il prossimo successo Netflix, per aprire le porte a un universo televisivo davvero da ricordare, in un mescolarsi di storia e azione, come l’epopea videoludica ci ha insegnato ad amare!

Andrea Prosperi
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