Avatar La Via dell’Acqua – Recensione

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Ci sono voluti più di dieci anni, ma è arrivato il momento di tornare su Pandora con Avatar La Via dell’Acqua. L’annuncio di un sequel è arrivato diversi anni fa, quando James Cameron ha confermato di aver programmato ben quattro sequel. Avatar La Via dell’Acqua è solo il primo di una tetralogia che arriverà nelle nostre sale ogni due anni: il terzo capitolo è già stato girato, e proseguono i lavori sul quarto episodio. Mesi fa abbiamo avuto modo di ascoltare le parole del coproduttore Jon Landau, grazie al quale siamo venuti a conoscenza di molti dettagli sia sul nuovo film, sia sul futuro della saga.

Avatar La via dell’Acqua è al cinema in Italia dal 14 dicembre, e abbiamo partecipato alla proiezione in anteprima. Cameron e Landau saranno riusciti a mantenere le aspettative? Scopritelo con la nostra recensione assolutamente priva di spoiler.

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Jake Sully in 20th Century Studios’ AVATAR: THE WAY OF WATER. Photo courtesy of 20th Century Studios. ©2022 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Il ritorno su Pandora

Il film presenta un iniziale salto temporale che ci porta avanti di diversi anni rispetto alla conclusione del primo Avatar. Jack e Neytiri vivono in pace su Pandora, e nel tempo la loro famiglia si è allargata. Per Jack si tratta a tutti gli effetti di una nuova vita, lontano dalla Terra, abbracciando lo stile di vita dei Na’vi, basato sull’equilibrio con la natura. La pace viene messa a dura prova quando gli esseri umani tornano su Pandora per una nuova missione, con lo scopo di trarre dal pianeta preziose risorse e di sottomettere una volta per tutte i Na’vi.

Jack si ritrova suo malgrado a prendere di nuovo in mano le armi, guidando la ribellione contro la minaccia degli esseri umani. Fino a quando il passato torna a bussare alla sua porta, spingendolo ad affrontare un lungo viaggio, lontano dalle foreste, verso l’immenso oceano di Pandora.

Il racconto aggiunge al tema della sostenibilità ambientale, già presente nella pellicola originale e oggi ancora più attuale, un forte conflitto generazionale che coinvolge le vicende di vari personaggi, prima fra tutti la famiglia di Jack. Il risultato è una trama in grado di mostrare nuove dinamiche, senza ripetere o imitare le vicende di Avatar.

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(L-R): Ronal, Tonowari, and the Metkayina clan in 20th Century Studios’ AVATAR: THE WAY OF WATER. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2022 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Va in scena la meraviglia

Avatar La Via dell’Acqua rappresenta l’apoteosi di quanto oggi offre la tecnologia cinematografica. La CGI raggiunge un nuovo livello, mostrando al mondo quali dovrebbero essere gli standard del futuro, come già accaduto con il primo film. Di fronte ai nostri occhi Pandora prende vita, senza che venga mostrata alcuna sbavatura o incertezza. Una caratteristica che vale non solo per i Na’vi, ma anche per la fauna e i paesaggi in cui si muove la narrazione. Gli ambienti marini sono i veri protagonisti di questo film, una grande novità rispetto al mondo delle foreste che abbiamo ammirato nel primo capitolo.

La lunga durata del film, circa tre ore e dieci minuti, deriva dalla volontà di Cameron di mostrare il più possibile di questo mondo, anche se ciò significa allungare il racconto e approfondire fino all’estremo alcuni elementi. Lo spettatore si ritrova di fronte allo schermo per quella che è una esperienza di grande immersione, soprattutto se si sceglie la visione 3D.

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(L-R): Lo’ak and Tulkun in 20th Century Studios’ AVATAR: THE WAY OF WATER. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2022 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Avatar La Via dell’Acqua: un film da vedere?

Avatar La Via dell’Acqua è un film pronto a imporsi in queste ultime settimane del 2022. Il successo già annunciato (basta dare un’occhiata alle prevendite) è decisamente meritato, grazie a una sceneggiatura coinvolgente e alla capacità di realizzare un film tecnicamente privo di difetti. La visione al cinema è più che consigliata proprio per la capacità che ha il film di portarci altrove, permettendoci di viaggiare lontano, nell’immaginario di James Cameron.

Se proprio si dovesse fare il pelo nell’uovo alla pellicola si potrebbe far notare che la durata è eccessiva per la storia che si porta in scena. Al tempo stesso la sensazione di essere di fronte a un vero colossal è la perfetta giustificazione per il minutaggio scelto dalla produzione. La certezza è una sola: non vi annoierete neanche per un minuto, presi dalle vicende della famiglia Sully.

Avatar La Via dell’Acqua è al cinema dal 14 Dicembre

Andrea Prosperi
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