Sin dal suo debutto in America e poi in tutto il mondo, Netflix ha lentamente cambiato il panorama dell’intrattenimento. Forse è stato un cambiamento di cui a primo impatto non ci si è resi conto, ma con il tempo tutto è divenuto più evidente. Si potrebbe forse pensare che la piattaforma rappresenti una sconfitta per il cinema, ma non è interamente così.
Indubbiamente avere un catalogo ben fornito di film, serie tv o documentari a disposizione e accedervi con grande facilità ha contribuito, ma è scontato che nulla potrà, per quanto facile, sostituire l’esperienza che un cinema regala. Ci sembra forse più adeguato dire che Netflix, così come le altre piattaforme streaming, abbia aiutato il mondo dell’intrattenimento soprattutto nel periodo della pandemia. Molti film sono stati rilasciati in streaming mentre la loro uscita al cinema è stata rimandata o annullata. Scelte che hanno permesso che nessun prodotto andasse perso.
Possiamo dire con certezza quindi che Netflix e il cinema possono coesistere e che anzi possa nascere una collaborazione tra i due. Il catalogo della piattaforma si è arricchito giorno dopo giorno dei contenuti più disparati, alcuni davvero originali altri, inevitabilmente, un po’ meno. Ecco, quindi, alcuni tra i migliori film da vedere su Netflix consigliati da FilmPost.it. Una selezione quanto più possibile inclusiva e variegata; una carrellata di storie che regalano emozioni. In fondo è per questo che si guardano i film, per distrarci, per divertirci e anche per riflettere. Buona visione!
Interstellar
Christopher Nolan dirige e scrive insieme a suo fratello questo film definito una vera e propria epopea fantascientifica. Un prodotto dalla trama incredibile e dalle svolte inaspettate, che per una durata di due ore e quaranta sconvolge ed incanta gli spettatori. È ambientata nel XXI secolo su una Terra flagellata da una terribile piaga che rende difficile la coltivazione del grano, unica fonte di sostentamento rimasta. Qui l’ex pilota della NASA Joseph Cooper (Matthew McConaughey) vive con i figli Tom (Timothée Chalamet) e Murphy (Jessica Chastain) e il suocero. Un giorno la figlia assiste a degli strani fenomeni nella sua stanza, che riconduce alla presenza di un fantasma. Ma è solo quando una tempesta di sabbia si abbatte sulla casa che Cooper nota sul pavimento delle strisce di sabbia. L’uomo capisce che si tratta di un codice binario con cui scopre le coordinate di una base segreta della NASA.
Qui il professor Brand e la figlia Amelia (Anne Hathaway) gli propongono di avventurarsi attraverso un wormhole alla ricerca di un nuovo pianeta abitabile per gli umani. Nonostante l’iniziale ritrosia Cooper alla fine decide di partire per dare all’umanità una speranza di sopravvivere. La decisione segnerà un punto di rottura con la piccola Murphy che non accetta la scelta del padre. In una serie di eventi inattesi e incredibilmente ben strutturati, il film porta avanti la sua narrazione terminando con un finale inaspettato ed emozionante. Una pellicola con un accuratissimo lavoro di scrittura, soprattutto in relazione alla fisica e al tema del tempo, supervisionata dal fisico Kip Thorne. Notevoli gli effetti speciali che hanno reso in maniera egregia il viaggio nello spazio, e grazie ai quali il film ha vinto l’Oscar nel 2015. Un film imperdibile, tra i migliori da vedere su Netflix.
L’amore bugiardo – Gone Girl
Thriller ricco di colpi di scena, Gone Girl ha riscosso un notevole successo guadagnando ben quattro candidature ai Golden Globe e una agli Oscar. David Fincher ha diretto questo film tratto dal romanzo di Gillian Flynn, che ha curato anche la sceneggiatura. Brilla nel ruolo della protagonista l’attrice inglese Rosamund Pike (Amy) affiancata da Ben Affleck (Nick). La storia si presenta attraverso vari flashback partendo dal presente in cui Amy, un’illustratrice di fiabe per bambini, è scomparsa. Chiamata la polizia vengono rinvenuti in casa evidenti segni di colluttazione che fanno presupporre che la donna sia stata assassinata. Nel frattempo, il marito Nick è sotto pressione da parte della polizia per scoprire di più sul passato di Amy e del loro matrimonio. La scomparsa della donna ha attirato anche la stampa locale, che notando il comportamento schivo dell’uomo, contribuisce a rafforzare l’ipotesi che ad assassinarla possa essere stato proprio lui.
Dalle indagini emergono verità e scoperte inaspettate che contribuiranno a rimettere le carte in tavola e complicare sempre di più la situazione. Il punto di forza di questo thriller è proprio la capacità di presentare gli eventi in una determinata luce, per poi riuscire a rimettere tutto in discussione. Eccellente la performance di Rosamund Pike, nominata agli Oscar come Miglior attrice protagonista, che riesce a dare vita ad un personaggio tremendamente complesso e sfaccettato. Regna per tutta la durata del film una costante tensione che lascia gli spettatori con il fiato sospeso, avidi di scoprire come si concluderà. Una tensione che si rispecchia anche nei toni cromatici del film, in cui prevalgono principalmente colori freddi come il blu e il grigio. Una regia, poi, quella di Fincher ricca di primi piani silenziosi e potenti in cui ogni emozione viene comunicata con un semplice gioco di sguardi.
Eternal Sunshine Of The Spotless Mind
Questo film scritto da Charlie Kaufman che ha vinto l’Oscar per la Miglior sceneggiatura, è un altro tra i migliori da vedere su Netflix. In un giorno di febbraio Joel Barish (Jim Carrey) decide di non presentarsi al lavoro e prende un treno per Montauk. Al ritorno verso New York conosce l’affascinante Clementine (Kate Winslet) con la quale inizierà una relazione. Si scopre ben presto che i due sono già stati insieme ma dopo l’ennesimo litigio, Clementine ha deciso di cancellare dalla sua mente ogni ricordo di Joel. L’uomo è deciso a fare lo stesso e si reca nella clinica dove effettuare la cancellazione. La notte del procedimento Stan (Mark Ruffalo) e Patrick (Elijah Wood), due funzionari della clinica, notano però che il processo di cancellazione non va come dovrebbe. Joel infatti non vuole più rimuovere i ricordi di Clementine e cerca in tutti i modi di impedirlo.
L’originalità della pellicola, che si svolge per gran parte nella mente di Joel, risiede proprio nella tanto agognata ipotesi di poter cancellare i ricordi dolorosi. “Beati gli smemorati poiché avranno la meglio anche sui loro errori” ci dice il film, e sarebbe indubbiamente molto più facile non dover gestire le conseguenze di scelte sbagliate o di errori che fanno male. Il messaggio di fondo però è che si potrà anche non provare dolore per il passato, ma com’è possibile imparare da esso? Ottime le performance di Jim Carrey e Kate Winslet in questa piccola perla dal significato profondo e dal titolo ingiustamente sminuito. Tradotta come Se mi lasci ti cancello, il titolo aveva un significato ben più profondo. Riprende infatti un verso di Alexander Pope, traducibile come “L’infinita letizia della mente candida”, la stessa di una mente che non ha sofferto e che è ingenuamente felice.
Quel che resta del giorno
Tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore inglese Kazuo Ishiguro, il film racconta una storia profonda che ci invita a riflettere sulle nostre scelte e come dover convivere con esse. Il ligio maggiordomo Mr. Stevens – interpretato da un magistrale Anthony Hopkins – dopo anni di ininterrotto servizio presso la dimora Darlington Hall, si prende per la prima volta una vacanza. Cosa inusuale per Mr Stevens che si convince a partire solo con un obiettivo secondario: quello di visitare la sua ex collega Miss Kenton (una altrettanto straordinaria Emma Thompson). Grazie al viaggio in auto in cui attraversa la campagna inglese, Mr. Stevens ci svela alcuni eventi che hanno segnato la sua vita. Poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il proprietario di Darlington Hall era solito tenere importanti cene con figure influenti della politica europea e internazionale. Attraverso questi incontri l’uomo cercava di dare il suo contributo alla storia.
Con il passare del tempo però quest’ultimo ha iniziato ingenuamente a sviluppare degli atteggiamenti a sostegno della politica nazista. Atteggiamenti che Mr. Stevens, da ligio maggiordomo non ha mai contestato, convinto che il suo dovere fosse quello di avere una fede incrollabile nel suo datore di lavoro. Sullo sfondo si inserisce il rapporto tra Mr. Stevens e Miss Kenton basato sul rispetto, una grande stima reciproca, ma fatto anche di tanti silenzi e di occasioni perse. Mr. Stevens grazie a questo viaggio comincia a rimettere in prospettiva la sua vita e le sue scelte. A dirigere la pellicola c’è James Ivory già regista di Casa Howard e Camera con Vista, quei film in costume che elogiano l’Inghilterra aristocratica e aggrappata ai valori e alle tradizioni del primo Novecento. Un film senza tempo che spicca per notevoli panoramiche, primi piani e un’attenzione meticolosa ai dettagli e i costumi.
L’età dell’innocenza
Martin Scorsese dirige questo elegante ed emozionante film tratto dal romanzo di Edith Wharton. Michelle Pfeiffer interpreta la Contessa Ellen Olenska, una donna sofisticata e affascinante che dopo il matrimonio fallito con il marito torna a New York. Qui vive la cugina May Welland interpretata da una giovanissima Winona Ryder, in procinto di sposarsi con l’avvocato Newland Archer (Daniel Day-Lewis). L’alta società newyorkese è senza scrupoli nei confronti di Ellen che è tornata da oltreoceano e ha portato con sé nuovi costumi e atteggiamenti fin troppo moderni per gli standard americani. La donna è troppo indipendente, osa ostentare abiti succinti e dai colori arditi suscitando il chiacchiericcio delle sue coetanee. I suoi atteggiamenti e il matrimonio fallito l’hanno resa oggetto delle principali discussioni nei lussuosi salotti di New York. L’unico che le tenderà la mano e cercherà di supportarla sarà proprio Newland.
L’avvocato non sopporta i commenti e i giudizi nei confronti di Ellen e cercherà sempre di difenderla dalle malelingue, finendo per innamorarsi della donna. La pellicola si incentra sulla lotta di Newland tra i suoi sentimenti per Ellen e le aspettative che la società ha su di lui. I due saranno gli unici che a modo loro cercheranno di opporsi e lottare contro i pregiudizi di una società perbenista. Scorsese regala una pellicola in costume dal fascino immutato. La parola chiave nella realizzazione del film è sicuramente attenzione ai dettagli: dai costumi meravigliosi ed eleganti, agli allestimenti ostentatamente lussuosi. Lavora con attenzione attraverso la macchina da presa per realizzare inquadrature come la sequenza d’apertura del film, la panoramica introduttiva sui salotti newyorkesi e una sequenza che richiama un quadro dai colori caldi. Il tutto accompagnato da una voce narrante che ci introduce ai personaggi, i luoghi e le vicende.
Pieces of a woman
Presentato in anteprima alla 77ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2020, questo film è valso a Vanessa Kirby la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile. Pieces of a woman è il ritratto intenso, intimo e profondo del dolore di una donna che si trova a gestire il lutto per la perdita di una figlia. Martha e Sean (Shia LaBeouf) desideravano da tempo un bambino e quando ciò accade organizzano il parto in casa con un’ostetrica. È questo l’oggetto della sequenza d’apertura che dura 23 minuti; una scena molto forte e cruda, ma anche molto intima, frutto di una regia attenta che è riuscita a rendere tutto senza risultare invadente. Per una serie di circostanze la bambina purtroppo non sopravvive al parto. Ha così inizio un viaggio intimo e profondo nel lutto di Martha; un’indagine che scandaglia i suoi sentimenti in maniera silenziosa e rispettosa.
Chiaramente il lutto non ha colpito solo Martha ma anche Sean e i familiari. Saranno proprio loro che nel tentativo di supportare Martha e di spingerla a riprendersi, invaderanno i suoi spazi sebbene i buona fede. Il film permette allo spettatore di osservare ogni cosa da vicino portando ad empatizzare con i personaggi. Il tutto grazie ad una regia attenta e soprattutto una performance straordinaria di Vanessa Kirbky in primis, e anche di Ellen Burstyn nei panni della madre di Martha. Il film è fatto di tanti silenzi che non solo fanno riflettere ma che purtroppo hanno anche un peso. L’idea è tratta da un’esperienza simile vissuta della sceneggiatrice Kata Wéber e il regista – suo ex compagno – Kornél Mundruczó. Una pellicola ricca di simbolismi e metafore sulla vita, la crescita e la natura in cui prevalgono toni cromatici caldi e delicati che vanno dal beige al marrone.
The Dig – La nave sepolta
Rilasciato su Netflix nel gennaio 2021, The Dig racconta la storia della più grande scoperta archeologica nell’Inghilterra della fine degli anni 30: il sito di Sutton Hoo. Basil Brown è un archeologo che viene contattato da Edith Petty, una donna inglese che ha nel suo terreno due enormi cumuli di terra. La donna vorrebbe scavare per scoprire cosa questi nascondano e affida l’incarico a Brown. Nonostante l’iniziale reticenza dell’uomo gli scavi hanno inizio. Ben presto si sparge la voce e alcuni funzionari di vari musei, tra cui anche il Biritish Museum, iniziano a lavorare sul sito con la supervisione di Basil. A mano a mano che gli scavi procedono emerge da uno dei due cumuli l’intero relitto di una nave funeraria anglosassone del VII secolo. All’interno vengono ritrovati numerosi artefatti, tra cui il famoso elmo di Sutton Hoo, che testimoniano l’esistenza, le tradizioni e i costumi di questa popolazione.
Il cast della pellicola è guidato da Ralph Fiennes (Basil Brown) e Carey Mulligan (Edith Petty), che regalano due intense performance; ad affiancarli anche Lily James, Johnny Flynn e Ben Chaplin. Il film, oltre a rappresentare lo scavo, ricostruito nei dettagli, invita a riflettere sulla vita e sul passato. La scoperta della tomba e di tutti gli artefatti sono la testimonianza più grande di come il tempo si sia fermato attraverso l’azione di custodia della terra. Il contatto con lo scavo e con il suo carico emotivo innesca una riflessione sul valore della vita e della morte. Una riflessione che rende gli uomini immortali nonostante tutto. La portata emotiva del film è rafforzata da personaggi ben caratterizzati e da dinamiche basate sul non detto. Ad incombere poi sullo scavo c’è lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, che invita tutti i partecipanti e rimettere in prospettiva le loro vite.
Le ali della libertà
Considerato il film più bello nella storia del cinema, va inserito tra i migliori film da guardare su Netflix. Le ali della libertà racconta una vicenda di resilienza, pazienza e speranza. Tratto dal racconto “Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank” di Stephen King, è stato scritto e diretto da Frank Darabont. Andy Dufresne, vice direttore di una banca viene accusato del brutale omicidio della moglie e dell’amante di lei. Nonostante Andy si sia sempre dichiarato innocente viene condannato e trasferito nel carcere di Shawshank. Dopo un difficile periodo iniziale, in cui è vittima di violenze, l’uomo cerca di reagire. Si rivolge a Red, un detenuto noto per la sua attività di contrabbando, chiedendogli un martello da roccia per scavare i minerali. Da quel momento ha inizio tra i due una profonda amicizia. Andy capisce che la vita nel carcere è meno difficile se si ha l’appoggio delle guardie.
In occasione di alcuni lavori forzati con Red e gli altri, riesce a persuadere il capitano a dar loro delle birre, in cambio delle sue competenze finanziarie. Ben presto la capacità di Andy giunge fino al direttore che gli affida la gestione della contabilità. Grazie a questa sua posizione Andy cerca di cambiare al meglio la prigione. Trascorrono gli anni e l’uomo si tiene occupato cercando di fare del suo meglio nonostante la sua innocenza. Ciò che rende la pellicola meritevole non è solo la storia, un inno alla resilienza e alla speranza, ma anche la costruzione del personaggio di Andy. Un uomo dotato di grande forza e gentilezza, ma anche di tanta speranza, un sentimento complesso per un detenuto. Tim Robbins e Morgan Freeman sono gli straordinari protagonisti di questa meravigliosa, profonda ed emozionante storia di redenzione e umanità. Una pellicola assolutamente da non perdere.
The Truman Show
Uno dei film sicuramente più interessanti è The Truman show, realizzato nel 1998, che vede protagonista un giovane Jim Carrey nel ruolo di Truman Burbank. Il film è ambientato a Seaheaven, un’isola interamente costruita come un set cinematografico. Questo è il luogo in cui è nato e vive Truman, la cui realtà è costantemente trasmessa nelle televisioni di tutti gli abitanti. Tutta la vita di Truman è stata ripresa da una telecamera fin dalla sua nascita, così come gli eventi più importanti che lo hanno segnato profondamente sono stati oggetto di intrattenimento per tutti gli spettatori. Vive a tutti gli effetti in una bolla interamente costruita intorno a lui. Tutto sembra procedere come previsto, fino a quando Truman comincia a desiderare una vita diversa e cerca in tutti i modi di allontanarsi da casa, imbattendosi in diversi ostacoli che cominceranno a fargli dubitare della realtà che lo circonda.
Il film offre diversi ed interessanti spunti di riflessione. In primis invita a riflettere sul concetto di intrattenimento che, in questo caso, è basato sulla vita di una persona che ne è completamente ignara. Quanto può essere considerato eticamente corretto tutto questo? Così come la totale mancanza di privacy, argomento decisamente più attuale oggi rispetto al passato. Il film si configura come un mix tra il Grande Fratello, che osserva e controlla costantemente, e un’ipotetica fantasia portata alla sua forma più estrema. Jim Carrey regala una performance degna di nota, in uno dei suoi primi ruoli drammatici. Ad affiancarlo Ed Harris nel ruolo dell’ideatore dello show; Laura Linney e Natascha McElhone che interpretano due delle donne presenti nella vita di Truman. La fruizione di questo prodotto è davvero particolare perché anche gli spettatori del film si trasformano in spettatori della vita di Truman, in una sorta di doppia visione.
Forrest Gump
“Mamma diceva sempre: la vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita”. Tutti abbiamo sentito almeno una volta questa frase iconica e pronunciata da Forrest Gump. Il film racconta la vita straordinaria del semplice ed onesto Forrest, un ragazzo dell’Alabama, cresciuto dalla madre e con uno sviluppo cognitivo inferiore alla norma. Senza accorgersene il giovane si trova a vivere alcuni degli eventi più importanti degli anni 60 e 70 arrivando anche ad incontrare personalità che sarebbero poi divenute famose. Oltre alla madre che gli è sempre vicino e a cui lui è molto legato, c’è la sua migliore amica Jenny. I due si sono conosciuti il primo giorno di scuola sull’autobus. Dopo essere stato allontanato da tutti per via delle protesi alle gambe e perché considerato poco intelligente, Jenny è stata l’unica a permettergli di sedersi accanto a lei.
Gli anni passano e Forrest va prima all’università e viene poi chiamato per combattere in Vietnam. Durante tutti questi anni i rapporti con Jenny sono sempre sporadici ma Forrest capisce di esserne innamorato e non la dimentica mai, nonostante la ragazza prenda scelte discutibili e si allontani da lui. Il film ha riscosso un enorme successo agli Oscar del 1995 vincendo ben 5 statuette tra cui Miglior Attore Protagonista per Tom Hanks, Miglior film e Miglior regista. Successo replicato anche ai Golden Globe aggiudicandosi le statuette per le stesse categorie. Nel cast oltre a Tom Hanks troviamo Sally Field nei panni della madre di Forrest; Robin Wright interpreta invece Jenny e Gary Sinise veste i panni del tenente Dan Taylor. Il film è un piccolo gioiellino che viaggia tra il dramma e la commedia mostrando eventi storici importanti e purtroppo drammatici, attraverso lo sguardo genuino, spontaneo e sincero di Forrest.
A Beautiful Mind
Altro film imperdibile e che ha (meritatamente) guadagnato 4 statuette agli Oscar del 2002 è A Beautiful Mind. La storia è quella del matematico John Nash, personalità geniale che ha cambiato le basi dell’economia. La narrazione inizia all’università di Princeton nel 1947 dove il giovane John cerca di trovare un’idea che gli permetta di distinguersi e diventare qualcuno. Dopo tante difficoltà l’idea arriva ed è destinata a rivoluzionare l’economia; con la “teoria dei giochi” Nash vincerà il Premio Nobel per l’Economia nel 1994. Dopo il successo a Princeton, John viene assunto al Wheeler Laboratory presso il MIT dove deve tenere anche delle lezioni di matematica. Ed è qui che un giorno conosce Alicia, un’affascinante studentessa di fisica di cui si innamora. Qualche tempo dopo John viene contattato dal Dipartimento della Difesa che gli affida un incarico top secret: deve scoprire dove i russi collocheranno la bomba atomica.
Ben presto però la vita di John comincia a complicarsi quando scopre di essere affetto da una forma di schizofrenia. La diagnosi complicherà il suo operato lavorativo ma soprattutto la sua vita con Alicia. Buona la performance di Russell Crowe che riesce a rendere sia la giovane eccentricità e genialità di Nash che poi la difficoltà della malattia, nella seconda parte del film. Recitano accanto a lui Jennifer Connelly nei panni di Alicia, ruolo per il quale ha vinto l’Oscar come Miglior attrice non protagonista; Ed Harris, Paul Bettany e Christopher Plummer. A dirigere gli attori c’è Ron Howard che regala una pellicola drammatica che mette in luce la storia di una personalità straordinaria e geniale. Un uomo che ha combattuto con una malattia difficile e complessa e con cui ha dovuto imparare a convivere. Un ritratto emozionante e delicato in cui la scienza si intreccia con le emozioni.
17 anni (e come uscirne vivi)
Un film coming of age, 17 anni (e come uscirne vivi) racconta la storia di un’adolescente americana in cerca di stabilità. Nadine vive con una madre distante e un fratello con cui ha un rapporto conflittuale. Il suo unico punto di riferimento e con cui si sentiva a suo agio era il padre, morto qualche anno prima a causa di un infarto. In questa complessa situazione Nadine si aggrappa alla sua migliore amica Krista con la quale ha un rapporto molto profondo fin dall’infanzia. Le cose si complicano quando Krista inizia ad uscire con il fratello di Nadine e quest’ultima, furiosa con entrambe, rompe l’amicizia sentendosi tradita. Ha inizio per lei un periodo ancora più difficile in cui si sente terribilmente sola e non riesce a legarsi con nessuno, neanche con Erwin un suo compagno di classe che è invece interessato alla ragazza e vorrebbe conoscerla meglio.
Dopo aver rotto i rapporti con Krista e con il fratello, Nadine sembra trovare nel suo insegnante un nuovo punto di riferimento. Il film ci racconta una storia delicata che fa luce sulle difficoltà che un’adolescente può incontrare nel periodo di crescita più delicato. Nadine risente della perdita del padre e di un rapporto da sempre complesso con la madre. Con il fratello allo stesso modo c’è ostilità, senza pensare che il dolore e le difficoltà possano essere affrontate insieme. Buona e convincente la performance di Hailee Steinfeld che ha ricevuto per questo ruolo una candidatura ai Golden Globe nel 2017 per la migliore attrice in una commedia o musical. Nel cast anche Woody Harrelson e Kyra Sedgwick rispettivamente nei panni dell’insegnante e della madre di Nadine. Una pellicola che in maniera intelligente, rispettosa e con un senso dell’umorismo brillante e unico riesce a bilanciare anche i momenti più drammatici.
Ragazze a Beverly Hills
Iconica commedia degli anni 90, Ragazze a Beverly Hills non può non essere considerato tra i migliori film da vedere su Netflix. Cher Horowitz è un’adolescente dall’indiscutibile gusto per la moda; ha perso la madre da piccola e vive con il padre, un burbero avvocato civilista, che le ha trasmesso la sua capacità di persuasione. Ha anche un fratellastro, Josh, figlio della ex compagna del padre, con cui i battibecchi sono all’ordine del giorno. A scuola è tempo di pagelle e Cher non ha brillato in alcune materie così cerca di persuadere i suoi professori a cambiarle i voti, riuscendo nell’intento. Qualche tempo dopo giunge a scuola una nuova ragazza, Tai, e Cher, in vena di buone azioni, decide di prenderla sotto la sua ala trasformandola in una ragazza di classe pronta a conquistare tutti, senza prevedere che la cosa avrà risvolti inaspettati anche per lei.
Il personaggio di Cher Horowitz è divenuto negli anni un’icona di moda ed eleganza tanto che ancora oggi risulta impossibile dimenticarlo. Ma l’elemento sorprendente di questo film è la decostruzione della liceale popolare e bella che spesso è necessariamente anche cattiva e manipolatrice. Basti pensare ai personaggi di Heathers, o a Regina George di Mean Girls. Cher non è affatto così, è un personaggio ben costruito, disposta ad aiutare il prossimo e dare il meglio di sé. Questo non la esenta da comportamenti e scelte discutibili e certo non va dimenticato che è pur sempre un’adolescente. Lodevole la performance di Alicia Silverstone che dà vita ad un’adorabile e divertente Cher. Insieme a lei un giovanissimo Paul Rudd nei panni del fratello maggiore; Brittany Murphy e Stacey Dash nei panni di Tai e Dionne. Una commedia divertente e leggera che affronta con delicatezza ed intelligenza il periodo adolescenziale.
La sposa cadavere
Piccolo gioiellino di animazione, con tinte musical, questo film di Tim Burton ha conquistato il pubblico per la sua delicatezza ed eleganza. Presentata fuori concorso alla 62ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la pellicola ha ricevuto anche la candidatura agli Oscar come Miglior film d’animazione. Realizzato da Tim Burton con la tecnica di animazione in stop motion, il film ha uno stile unico ed affascinante. Victor (Johnny Depp) è il rampollo di una famiglia di pescivendoli caduti in disgrazia. I genitori per risollevare le loro sorti economiche hanno organizzato per lui un matrimonio apparentemente vantaggioso con la giovane Victoria (Emily Watson). Dopo il tentativo fallito da parte del giovane di ricordare i voti nuziali, questo si allontana nella foresta in preda al nervosismo per aver rovinato le sue possibilità con la dolce Vittoria. Qui con calma riesce a ripetere ogni parola e infila al ramo di un albero l’anello nuziale.
Peccato però che quello si rivelerà essere più di un semplice ramo. È infatti il dito di una fanciulla sepolta lì: Emily (Helena Bonham-Carter). La giovane vestita da sposa è felice di aver trovato finalmente l’amore e trascina il povero e sconvolto Victor nel regno dei morti. Qui tra scheletri danzanti e animali parlanti Victor cercherà di trovare una soluzione all’increscioso fraintendimento che si è creato con Emily. Da un punto di vista tecnico il film ha uno stile assolutamente unico, con alcuni dei suoi personaggi dagli occhi grandi e longilinei e dalle espressioni malinconiche. Particolare anche l’opposizione tra il regno dei vivi, grigio e tetro, e quello dei morti che paradossalmente sprizza di musica e colori. Una favola delicata ed emozionante che ci parla di sentimenti sinceri ed emozioni profonde, ma è anche un riflesso dell’avidità e dell’ingordigia che guidano gli uomini.
I Mitchell contro le Macchine
Un’altra pellicola d’animazione che non possiamo non segnalarvi come uno dei migliori film da vedere su Netflix è I Mitchell contro le Macchine. Katie è un’adolescente con la passione per la regia. Fin da piccola ha sempre sognato di poter trovare il suo posto nel mondo ed è convinta di averlo fatto iscrivendosi all’università della California. Mentre la madre e il fratellino Aaron la supportano in questa scelta, il padre risulta un po’ restio poiché preoccupato da quale tipo di futuro Katie possa ricavare da questa scelta. Alla base del loro rapporto c’è dell’attrito che si è accumulato negli anni, complici anche i troppi silenzi tra i due. Per rimediare Rick decide di accompagnare Katie all’università in macchina con tutta la famiglia, in onore dei vecchi tempi. Nonostante l’iniziale reticenza della ragazza, ben presto la famiglia si ritroverà catapultata nel mezzo di una vera apocalisse tecnologica.
L’intelligenza artificiale presente nei loro dispositivi ha infatti preso il sopravvento sfuggendo al controllo del suo inventore. Ha messo in atto un vero e proprio piano di conquista degli umani con un esercito di robot. I Mitchell saranno l’unica famiglia a poter fare qualcosa, riusciranno nell’arduo compito? Il film è una godibilissima pellicola per grandi e piccini da guardare tutti insieme e fa riflettere molto sul ruolo della tecnologia nella vita di tutti i giorni. Quanto spazio questa abbia occupato nella nostra vita e anche come l’immagine che si presenta agli altri è solo in apparenza perfetta. Attraverso questa avventura inusuale la famiglia avrà l’occasione di riavvicinarsi come non accadeva da tempo e scoprire che non importa come si appaia all’esterno: ciò che conta è quello che li unisce. Un film d’animazione che spicca per i suoi colori brillanti, personaggi e situazioni divertenti che non annoiano mai.
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