White Lines è il nuovo thriller di Netflix, nato dalla collaborazione tra Alex Pina, ideatore de La Casa Di Carta, e i produttori di The Crown. Ambientata tra Manchester e Ibiza, la serie tv è un labirinto di segreti e misteri tutti racchiusi in 10 episodi.
White Lines è un’audace co-produzione ispanico-britannica. Gli eventi seguono una linea irregolare, dove le emozioni sono altalenanti: i momenti drammatici sono contrastati da quelli divertenti. La storia si svolge nella dissoluta e dissacrante Ibiza. Le vicende seguono da vicino Zoe (Laura Haddock), una giovane donna di Manchester determinata a scoprire la verità sulla morte di suo fratello, l’ex Dj Axel Collins (Tom Rhys Harries).
Dopo che il corpo del ragazzo è stato rinvenuto, vent’anni dopo la sua misteriosa scomparsa, in un deserto spagnolo, Zoe promette di rimanere ad Ibiza – posto in cui era andato il fratello per cercare fortuna insieme ai suoi amici – fino a quando non ha ottenuto risposte su chi e come è stato ucciso il suo amato Axel.
Nel tentativo di arrivare alla verità e capire di chi fidarsi, Zoe presto si ritrova risucchiata nell’inesorabile e caotico ventre dell’isola spagnola, molto lontano dal suo stile di vita familiare, fatto di responsabilità e tranquillità. Questo la porta a vivere in costante avventura e sempre sull’orlo dei limiti, tra legalità e illegalità. Ora che è adulta, Zoe non vuole più essere protetta dalle bugie che le hanno detto quando suo fratello era scomparso. Per questo, ad Ibizia si riconnette con i vecchi amici del fratello, un tempo anche suoi.
Qui ritrova il miglior amico di Axel, l’eterno ragazzo Marcus (Daniel Mays), che è ancora un DJ, ma anche un padre di due figli e uno spacciatore a tempo parziale che la invita a casa sua. Poi c’è Anna (Angela Griffin), ex moglie di Marcus, alle prese tra divertimenti, feste ed organizzazione del nuovo matrimonio con George. Il quarto del gruppo è David (Laurence Fox), un ex eroinomane che ha trascorso del tempo in India e, una volta tornato ad Ibiza, ha portato con sé una visione spirituale della vita e che possiede – una letteralmente – una vacca sacra.
Protagonisti misteriosi della storia sono i Calafat, una famiglia super ricca e potente in Spagna, proprietari del terreno dove è stato trovato Axel. Troviamo il patriarca Andreu (Pedro Casablanc), poco fiducioso del figlio Oriol (Juan Diego Botto), anche lui amico di Axel, e della moglie Conchita (Belén López), donna arrivista e classica matriarca. Parte di questa famiglia c’è anche Kika (Marta Milans) ex fidanzata di Axel che, quando è scomparso, è andata negli Stati Uniti. Per loro lavora Boxer (Nuno Lopes) che, insieme a Zoe, decide di scoprire cosa sia successo ad Axel e come sia arrivato nei terreni di Calafat.
Per tutta la durata di White Lines, non facciamo altro che ripeterci «Che cos’è successo ad Axel Collins?». I ripetuti ping-pong tra presente e passato color seppia degli anni Novanta, rendono la storia avvincente. I flashback ci regalano poco a poco un’immagine nitida di chi era veramente Axel, facendoci scoprire che il fratello che Zoe aveva idealizzato non era poi così tanto perfetto.
Nel gruppo di amici alle prese con la mezza età, tutti tentano di nascondere qualcosa sul loro passato, ognuno di loro ha un segreto che si riversa disordinatamente durante gli episodi. Così, mentre Zoe ripercorre faticosamente le orme di suo fratello, si ritrova risucchiata sempre di più negli atti dionisiaci dell’isola spagnola, dove sesso e droga sono all’ordine del giorno, e a mettere – di conseguenza – in dubbio la sua quotidianità a Manchester, costituita da un matrimonio apparentemente felice e da una figlia adolescente.
White Lines possiede tutto ciò che si desidera in un moderno ed originale drama per adulti di un prodotto Netflix. Ha una splendida regia – grazie anche ad una fotografia mozzafiato – dove la macchina da presa coglie perfettamente la tristezza e la solitudine della vita di città provinciale contro la liberazione e la gioia solare del tutto-è-possibile della prima volta all’estero. E’ una serie sontusa nel suo eccesso, è stravagante e raffinata, è un cumulo di complessità emotiva, capace di sconfinare le linee del gusto soggettivo.
E’ vero che si tratta di un thriller in cui violenze, bugie ed inganni la fanno da padrona, ma dopo tutto è uno spettacolo che si svolge ad Ibiza, uno dei luoghi più famosi e cool al mondo per fare festa, la patria dell’happy hour. Non sorprende quindi che la colonna sonora sia piena di hit da club (e spagnole), troviamo infatti: trip hop, acid, tropical house. Ci sono anche alcune tracce degli anni ’80 e ’90 che si adattano perfettamente alle sequenze del passato. Una tracklist che rende credibile il contesto in cui prendono vita le vicende dei protagonisti.
La serie di Alex Pina, nonostante sia un’altalena di temi, rimane piuttosto centrata sull’obiettivo principale: scoprire quello che è successo ad Axel Collins. I numerosi flashback non sono invasivi, anzi, aiutano a raccontare la storia e a spiegare il presente. White Lines è sapientemente salace, drammatico, intrigante, sexy ed entusiasmante allo stesso tempo: una combinazione di temi e stili che rende tutto più avvincente e a tratti paradossale.
Tuttavia, non è sicuramente una serie originale, ma una crime story già vista e rivista, ma tiene incollati allo schermo. D’altronde è sempre stato questo l’obiettivo principale di Alex Pina: immergere lo spettatore nella storia. E ci è riuscito, anche questa volta!
Leggi anche
- Citadel: Diana, lo spin-off spionistico tutto al femminile | Recensione in anteprima - Ottobre 9, 2024
- Premio Michetti, 75 anni di arte e cultura - Ottobre 1, 2024
- Oscar 2025, l’Italia sarà rappresentata da Vermiglio di Maura Delpero - Settembre 24, 2024