Workin’ Moms è una serie canadese andata in onda per la prima volta nel 2017 per la CBC Television ma da quest’anno la commedia è sbarcata sulla piattaforma Netflix.
Dopo essermi tuffata in The Letdown – serie australiana rilasciata dalla ABC e poi da Netflix – che segue le vicende di una neomamma e i suoi problemi, ho continuato sulla scia di questo argomento così tanto trattato ma anche delicato.
Se con The Letdown l’unica idea che possa essermi entrata nella testa è stata “Non avrò mai figli in vita mia” con Workin’ Moms il mio pensiero è stato del tutto differente.
Il vero segreto di questa serie? L’indipendenza, il femminismo e la modernità. La donna non è più solo una brava mamma-casalinga ma una lavoratrice, una donna in carriera, una donna libera di fare ciò che ama.
Ovviamente non parliamo di supereroine ma di donne che vivono giorno per giorno nella loro routine; una routine, però, al quanto interessante:
Kate (Catherine Reitman), donna di successo di una agenzia pubblicitaria, rientra a lavoro dopo la maternità ed è costretta a competere con i suoi colleghi per riavere il suo ruolo. Donna brillante, intelligente che ha sempre amato la sua carriera, ma che ora si vede costretta a bilanciare il lavoro con la famiglia e in più sopportare un marito che si sente messo da parte.
Grande amica di Kate invece è Anne (Dani Kind), psicologa con una figlia preadolescenziale difficile da gestire, ha da poco partorito una splendida bambina e al suo fianco ha un marito che farebbe di tutto per lei. Anne si distingue per il suo carattere forte, ironico e scontroso e sarà proprio questa la sua forza. Una madre – anche lei – dedita al lavoro; la cucina non fa per lei, ad aiutarla ci sarà sempre suo marito e “Tata cattiva” per cercare di gestire la sua rivoltosa figlia.
Il personaggio più eclettico della serie è Frankie (Juno Rinaldi), agente immobiliare, ha appena avuto una figlia insieme alla sua compagna Giselle (Oluniké Adeliyi). Una donna fuori dal comune ed è proprio con lei che affrontiamo argomenti reali e problematici come la depressione post-partum. Quello di Frankie sarà un percorso diverso dalle altre madri, un percorso sicuramente più difficile che farà emergere anche il suo carattere border-line.
Queste donne sono la vera forza della commedia. Ma di certo le protagoniste della serie non hanno problemi finanziari, non hanno problemi a licenziarsi e cambiare lavoro, come se tutto cadesse ai loro piedi. Insomma sono donne che non devono fare i conti con molti problemi della vita comune. Nonostante ciò sembra quasi che diano una spinta per far emergere l’ego di alcune madri schiacciate dalle paure materne.
Ovviamente se da una parte ci sono delle mamme, dall’altra troviamo dei papà: alcuni moderni, altri un po’ meno. Chi vuole sentirsi l’uomo di casa e aperti alle novità e chi sa benissimo di valere meno – a livello imprenditoriale – della donna e cerca consolazione altrove.
È una serie che scorre fluidamente tra l’ironia e temi seri come l’aborto, una decisione che non viene mai giudicata, anche da chi è contro, ma rispettata e presa con gran coraggio.
VOTO: 8.3
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