Il 15 ottobre 2021 la terza stagione di You farà il suo debutto su Netflix. Il thriller psicologico con Penn Badgley e Victoria Pedretti ha una nuova ambientazione. Le avventure dei due protagonisti sarà piene di colpi di scena e drammi d’amore. Abbiamo visto e recensito la serie in anteprima.
Basato sull’omonimo romanzo best-seller di Caroline Kepnes, You 3 continua ad essere una storia non solo per la Gen Z. Nonostante la prima stagione abbia avuto poco successo su Lifetime, il gigante dello streaming Netflix ha deciso di puntare sul team creativo guidato da Sera Gamble e Greg Berlanti e dare una seconda chance allo spettacolo.
Il successo della seconda stagione ha permesso alla piattaforma on demand di confermare lo spettacolo per un’altra stagione, facendoci continuare a vivere le storie di un giovane libraio di New York che è disposto a tutto – mentire, spiare e uccidere – per trasformare le sue fantasie romantiche di “protezione” in realtà.
Nella terza stagione, You riprende il racconto da dove lo avevamo lasciato:
Joe Goldberg (Penn Badgley) e Love Quinn Goldberg (Victoria Pedretti) si sono sposati e sembrano felici lontano dal loro passato. Entrambi hanno deciso di trasferirsi a Madre Linda, una località nella California del Nord, lasciandosi alle spalle le vecchie abitudini di Los Angeles e iniziare una nuova vita insieme al loro bambino.
Lui lotta ogni giorno per rendere felice la moglie ed essere un padre esemplare, lontano da ogni tentazione peccaminosa. Lei sta facendo del suo meglio per essere una madre e moglie premurosa, cercando di gestire al meglio la nuova pasticceria. Ad aiutarli con la crescita del piccolo Harry c’è la mamma di Love, Dottie Quinn (Saffron Burrows) che, dopo la morte del figlio, ha riversato tutta la sua attenzione verso la figlia ed il nipote.
Nonostante i loro buoni presupposti, la parte oscura della coppia inizierà a prendere il sopravvento e a tormentarli. Ma questa volta non dovranno pensare solo a loro stessi, ma anche al loro figlio. In questo status emotivo, proveranno ad inserirsi all’interno della comunità di Madre Linda composta da imprenditori digitali, businessman privilegiati, mamme influencer e bibliotecari misteriosi.
E’ qui che incontriamo Sherry e Cari Conrad (Shalita Grant e Travis Van Winkle), lei è una “momfluencer” a capo di una cerchia ristrettissima di amicizie ed è molto popolare a livello locale, pragmatica e ambiziosa; lui è un imprenditore che gestisce la sua azienda di integratori. Poi c’è Andrew (Chris O’Shea), appartenente alla cerchia ristretta di Sherry, papà attendo agli ultimi pettegolezzi nella città. Tra gli amici di Sherry e Carl c’è anche la coppia composta da Kiki (Shannon Chan-Kent) e Brandon (Christopher Sean), lei è una mamma e life coach; lui è un padre casalingo diventato famoso grazie ad alcune invenzioni tecnologiche.
I coniugi Matthew (Scott Speedman) e Natalie (Michaela McManus) sono, invece, i vicini di casa di Joe e Love. Lui è un amministratore delegato di successo, riservato e misterioso. Lei è una donna di grande fascino che nasconde una vita segreta in cui Joe proverà ad entrare. Con loro abita Theo (Dylan Arnold), uno studente del college perspicace con una relazione tesa e complicata con il suo patrigno Matthew.
Come nelle precedenti stagioni, come possono mancare i libri in You 3?
Ed è proprio nella bella biblioteca di Madre Linda che Joe trova il suo rifugio dalla quotidianità fatta di pannolini da cambiare e litigi coniugali. Qui incontra Marienne (Tati Gabrielle), una bibliotecaria intelligente e molto riservata. La ragazza è un’attenta osservatrice, ma sotto il suo spirito pratico e sbarazzino si nascondono lotte personali ed un passato difficile.
Dante (Ben Mehl), invece, era un ex militare, mentre adesso è un veterano che ha perso la vista mentre era in missione. Lavora anche lui nella biblioteca della città ed è un amico e stretto confidente di Marienne. Lui e suo marito hanno il desiderio di allargare il loro nucleo familiare. Joe vede in lui la figura di padre esemplare, quella che lui non sarà mai?
A differenza delle precedenti stagioni, in You 3 Joe non “lavora” da solo con le sue idee tossiche. Con lui c’è Love che, a gesti cruenti, non è certo da meno. I due proveranno in tutti i modi a creare un prototipo di nucleo familiare sano e dedito al loro figlio. Tuttavia, l’impulsività e l’ossessione d’amore gli sarà letale, facendoli sprofondare in un turbinio di strategie, segreti e bugie che li travolgerà in un continuo bellum omnium contra omnes.
La cosa che ho sempre apprezzato dello spettacolo è l’attenta cura all’immagine del protagonista. Non stiamo parlando di un classico serial killer con gli occhi insanguinati di vendetta. Joe ha proprio la faccia da bravo ragazzo, un sorriso rassicurante, un carattere cortese ed un aspetto piacevole. Insomma, il classico genero che tutte le mamme vorrebbero per le proprie figlie: senza social, appassionato di libri, intelligente e gentile. Penn Badgley funziona perfettamente nel percorrere la linea sottile tra bravo ragazzo e un completo sociopatico.
La terza stagione continua ad avere quella sottile ironia, anche se spesso e volentieri viene coperta dai misfatti che Joe e Love commettono in continuazione in una narrazione che ricalca la sceneggiatura di Dexter, portando i serial killer a farsi degli scrupoli per le loro vittime. Per comprendere meglio la psicologia di Joe, anche questa volta, siamo aiutati da flashback che ci riportano al passato e illustrano i traumi infantili che hanno plasmato Goldberg.
Nulla di nuovo, insomma, anche questa stagione ci rivela che Joe Goldberg è diventato quello che è ora per colpa della madre. E’ sufficiente per spegnere tutto? No. Anche in You 3 – e per fortuna, aggiungerei – c’è un colpo di scena per porre fine a tutti i colpi di scena che abbiamo incontrato fino a quel momento. E qui finisco perché non voglio rivelare più niente.
La cosa davvero divertente – forse anche la sola che si lascia guardare – è la parte in cui osserviamo il “povero” Joe che cerca di tenere a mente le sue strategie, rimanendo lucido e mantenere la calma il più possibile ogni volta che si trova a commettere azioni che, in fin dei conti, ne è rammaricato, ma che trova necessarie. Alla fine, anche se detestiamo il suo “hobby”, non possiamo fare a meno di fare il tifo per lui.
La terza stagione continua ad avere questo schema qui: Joe vuole farla finita con il suo passato ossessivo compulsivo, punta una donna, ne diventa ossessionato, la cosa degenera. Anche se, a differenza della seconda parte il cui ritmo era più tranquillo, qui l’azione è più incessante. L’ambientazione e la fotografia a volte è più cupa, altre volte più soleggiata. Non siamo a New York, ma non siamo nemmeno a Los Angeles. E’ come se fossimo in una sorta di via di mezzo.
You 3 non è la serie delle serie televisive, è bene sottolinearlo semmai qualcuno lo pensasse. Crea dipendenza, è vero lo ammetto, ma perché è un tipo di thriller trash che piace un po’ a tutti – d’altronde non tutti possono essere Omicidio a Easttown – e che consumeresti in un giorno o al massimo due. I dialoghi sono a volte davvero carenti, alcuni personaggi sono irritanti e la trama è spesso surreale (va bene che è “fiction” ma cerchiamo di non esagerare).
Tuttavia, come le altre due, You3 è scorrevole, si fa vedere. Uno spettacolo che riscuote consensi per la sua sapiente fusione delle convenzioni della classica commedia romantica – facciamo il tifo che Joe incontri l’amore della sua vita – con quelle del serial killer alla Barbablù – ad un certo punto odiamo Joe per quello che potrebbe fare.
Inoltre, al di là di tutto, offre una visione unica dello stalker, entriamo nella sua testa, lo osserviamo, siamo testimoni delle sue azioni. Ma, forse la parte più importante di questa “morale della favola” è che la serie pone una luce gigantesca sul modo in cui ci comportiamo sui social media e su quanto siamo esposti.
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