Il 15 Novembre tramite la rivista Anteprima i fan dei fumetti Marvel e in generale di tutto il materiale pubblicato da Panini hanno avuto la spiacevole sorpresa di un importante aumento prezzi previsto per Gennaio. Ne avevamo parlato qui.
Immediata è stata la reazione dei fan che, credendo inizialmente in un refuso, hanno lecitamente e civilmente inondato la pagina Facebook Panini di domande volte a far chiarezza, ma la direzione Panini non ha risposto ad alcuno. Dieci lunghi giorni di assordante silenzio, dieci in giorni in cui sono comunque uscite anticipazioni riguardanti nuovo materiale ma di risposte alle domande relative gli aumenti nemmeno l’ombra.
Ora, abbiamo atteso dieci giorni per il comunicato stampa in risposta all’aumento previsto, che non ha molto senso, a questo punto: aspettare dieci giorni per rispondere alle centinaia di clienti che cortesemente chiedevano spiegazioni e rispondere che nelle intenzioni originali avrebbero spiegato tutto a ridosso delle uscite stesse (quindi quasi due mesi dopo) è svilente. Come svilente è stato passare tutto sotto silenzio durante il grande evento mediatico del Lucca Comics (qui la nostra retrospettiva su Chris Claremont, superospite di quest’anno). Sarebbe stato accettabile venti anni fa ma oggi viviamo costantemente inondati di informazioni, siamo iperconnessi: dato il gran numero di anticipazioni fatte a Lucca sarebbe stato opportuno anche avere un civile confronto in diretta con i vostri clienti, che – vi ricordo – sono l’unico motivo per cui continuate a lavorare e a essere stipendiati.
Leggere poi che il costo dei fumetti stampati da Panini è consono perché uguale a quello negli USA è quantomeno fuori luogo per molteplici ragioni che non sto nemmeno ad elencare (costo della vita, potere d’acquisto, ad esempio?). Senza contare che, con i fisiologici tempi di traduzione, oggi avere un fumetto statunitense è molto più veloce con lo stesso costo o, meglio ancora usando app per leggere online, che otlre ad abbattere i tempi hanno costi anche molto contenuti. Eppure, sembra che la direzione Panini non prenda ciò in considerazione.
Io, un oramai vecchio fan, un appassionato, mi ritroverò costretto ad affidarmi alla freddezza dello schermo di un tablet. E non più alla carta stampata.
Vorrei, peraltro, ricordarvi, che il fumetto è un intrattenimento popolare e per essere popolare deve avere prezzi popolari; è lodevole voler passare a materiali più verdi, anche di maggiore qualità ma non a discapito delle tasche dei fan. Per avere volumi di ottima fattura esistono già i formati di lusso (sempre dalla Panini stampati): molto belli da esporre in libreria, molto d’arredamento, molto colorati. Un’opulenza che contrasta con come sia mortificante vedere il prezzo della propria passione divenire troppo esoso per poter essere sostenuto.
Lessi, tempo fa, diversi commenti che citavano un analogo caso di aumento prezzi da parte di un’altra casa editrice, ricordo l’accorato comunicato firmato dal direttore della suddetta; certo, anche in quel caso l’aumento c’è comunque stato (non esoso come in questo caso); certo, l’aumento dei costi la crisi del mercato e molti altri motivi costringe tutti gli editori ad aumentare costantemente il costo degli albi (ma non del 50% in un colpo). La prima cosa che si potrebbe pensare con questi aumenti è che ne gioveranno i vari concorrenti nel settore, ed, in particolare, non mi riferisco a chi pubblica fumetti impegnati o su cowboy (quelli dell’altra casa editrice,che sicuramente ne trarranno comunque vantaggio) ma in particolare a chi comunque di supereroi dà alle stampe. Insistenti rumors parlano di passaggi di diritti e di un nuovo assetto nel panorama, ma per ora sono solo chiacchiere da bar, magari ne riparleremo la prossima primavera.
La mia non può essere una disamina lucida, onesta, è e sarà sempre di parte. Sono in prima persona dispiaciuto, colleziono fumetti da che ricordo: sono uno dei tanti che ha imparato a leggere guardando le figure, e con gigantesco dispiacere ho letto il comunicato scritto queste righe è sopratutto annullato le prenotazioni in casella per gran parte del materiale che da decenni colleziono.
Spero che queste scelte siano solo dettate solo da dinamiche del momento (anche se non credo) e che appena possibile la Panini torni sui suoi passi con una linea, sì ecologica e di qualità, ma anche dalla parte dei lettori con prezzi che permettano a chiunque di avvicinarsi a questo vasto e affascinante mondo. Per poter continuare a sognare.
Claudio Franzò
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