La Superluna di Drone Kong di Nikki – [Recensione]

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Fabrizio Lavoro, in arte Nikki, lo storico speaker di Radio Deejay, torna con La Superluna di Drone Kong un disco che mescola musica e fumetto in un concept molto interessante

Giorni strani, strange days. Quelli in cui il futuro era ancora nelle nostre fragili mani. I giorni di Greta e dei fridays for future. Forse sono proprio alcuni dei ragazzi di quelle piazze che dalla Superluna di Drone Kong guardano la terra ripensando a quello che poteva essere e non è stato. Un disco quello di Nikki che in qualche modo è anche un fumetto, non soltanto perché ognuna delle sette canzoni dell’album è illustrata da artisti provenienti dal mondo del fumetto indipendente ma anche perché la trama di questa sorta di concept album ci porta su un altro pianeta, distante anni luce dalla terra in un futuro post apocalittico.

La Superluna di Drone Kong di Nikki - [Recensione] 1

I brani di La Superluna di Drone Kong a differenza della trama futuristica si muovono dentro influenze retrò. Un background cultural-musicale che, per chi conosce Nikki, non spiazza affatto. Si parte per questo viaggio su una bicicletta intergalattica come dei novelli E.T. e nella controluce della (super)luna ci si sente sporchi della salsedine propria dei musicisti à la beach boys. Fa capolino il surf rock di derivazione sixties che ci porta dritti dritti nel futuro asceticocon le scarpe da skate“. I suoni sono acidi e molto saturi. Si gira insieme a Nikki e compagnia dentro una Milano quasi deserta in cerca di spiagge e del mare. Ritorna sempre il mare in questo disco. Una delle cose che di sicuro sulla superluna di drone kong mancherà più delle altre ai protagonisti del nostro viaggio.

Le origini musicali rifanno capolino nella citazione di Ian Dury del terzo brano col basso che apre la strada al brano che racconta di una vita non propriamente fedele ai dettami del musicista britannico. Quando torni a casa la sera più che la vita da rockstar quello che ti lascia senza forze è lo stress del tran tran quotidiano. Amara verità, forse molto più rock n roll delle fantomatiche vite delle rockstar.

Acronimi col suo tiro punk rock prova a sperimentare con un testo composto per lo più da acronimi, come da oggetto!! Quando arriva la notte ed Acidalia abbassano le luci sul panorama portandoci in atmosfere più cupe, oltre ai testi anche la musica prova a svoltare su toni più gravi per poi riaprirsi con il brano che chiude l’album: I Concerti. Frabrizio Lavoro, in arte Nikki, sembra essersi divertito molto nel confezionare questo album che mescola la musica coi fumetti in un concept futuristico in cui però trova spazio tutto il bagaglio musicale che l’esperto musicista e DJ radiofonico ha accumulato nel corso dei suoi tanti anni di carriera in Italia e all’estero. Mi sarebbe piaciuto ascoltare la voce di Nikki meno nascosta dagli effetti in qualche brano per potergli dare maggiore impatto ma il disco si lascia ascoltare ed è capace di farcela vedere davvero questa Superluna da cui forse fra qualche anno anche noi staremo a guardare il panorama.

Raffaele Calvanese
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