Coez fa “Volare” il Duel di Napoli [Report & Photogallery]

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Il “Volare Tour” di Coez ha fatto registrare il tutto esaurito anche ieri – domenica 24 aprile – al Duel Beat di Pozzuoli (Na).

Photogallery di Gianmarco Balbi

Dopo oltre due mesi di attesa, si è finalmente tenuta la tappa campana del tour “Volare” di Coez, inizialmente programmata nello scorso febbraio, ma successivamente rinviata alla data di ieri, domenica 24 aprile. La non elevatissima capienza del club ha fatto sì che l’evento andasse sold out in breve tempo: era dal lontanissimo dicembre 2019 che Silvano Albanese non si esibiva a Napoli.

Nel corso di questi anni, l’artista romano (ma originario di Nocera Inferiore) è riuscito ad arrivare ad una fetta sempre più ampia di pubblico, grazie al fatto di aver inanellato un successo dietro l’altro, seppur rimanendo fedele a se stesso. Del resto, la scaletta del live ne è la dimostrazione, pur essendo un tour di supporto all’ultimo album.

Sono passate da poco le 21:30 quando “Wu-Tang” apre il concerto di Coez: ad affiancarlo sul palco ci sono, tra gli altri, il tastierista Valerio Smordoni (Gazzelle) e il bassista e produttore Daniele Dezi, in arte Orang3. Il look di Silvano non poteva non includere gli “Occhiali scuri“, titolo di un suo brano datato con il quale compie un piccolo tuffo nel passato, ma fortunatamente non sarà l’unico.

Infatti, dopo un necessario ritorno al presente, ecco che arriva il momento dell’immancabile “Jet“, primo vero e proprio successo di Coez. A seguire, invece, il riuscitissimo pezzo apripista di “Volare”, ovvero “Come nelle canzoni“, prima dell’ultimo singolo “Occhi rossi“. Torce degli smartphone rigorosamente accese durante l’esecuzione di “Le luci della città“.

Se “Faccio un casino” viene abbastanza rappresentato in setlist (inclusa ovviamente anche la stessa title track), di certo non si può dire ugualmente di “E’ sempre bello“, ad eccezione del brano che dà il titolo al disco e la hit “Domenica“. A questo punto Silvano & Band abbandonano momentaneamente la loro postazione prima di riacquistarla per il momento amarcord, nel quale spicca su tutte “Ali sporche“.

Lorenzo Scuotto
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