Dopo lo start con Carmen Consoli feat. Marina Rei, il Giardino Romantico del Palazzo Reale ha visto esibirsi i Coma Cose.
Secondo appuntamento con il Noisy Naples Fest 2023 nel rinomato Giardino Romantico del Palazzo Reale, venue che ha ospitato quella che è ben la terza data campana del tour dei Coma Cose, dopo quella a fine marzo presso il Complesso Palapartenope a Fuorigrotta e la tappa alla rassegna Meeting del Mare a Marina di Camerota neanche un mese fa.
In seguito alla fortunatissima partecipazione al Festival di Sanremo 2023 con L’addio, la coppia (sul palco e nella vita) Francesca Mesiano, meglio conosciuta come California, e Fausto Zanardelli, in arte Fausto Lama, ha rilasciato di recente il tormentone estivo Agosto Morsica, anche se a rompere il ghiaccio è la datata Jugoslavia.
Ad accompagnare i Coma Cose figurano Gregorio Manenti alle chitarre, Riccardo Fanara in grande spolvero alla batteria, Giulia Monti al violoncello e, ovviamente, i Mamakass, ovvero i polistrumentisti Carlo Frigerio e Fabio Dalè, produttori di svariate tracce del duo.
La scaletta alterna, come ampiamente prevedibile, hit di successo (vedi Granata e Chiamami, quest’ultimo brano di punta del loro nuovo album Un meraviglioso modo di salvarsi) a parentesi più alternative: è il caso di Novantesei e Zombie al Carrafour, pezzi di natura più undergound, entrambi contenuti in Nostralgia.
Non sono mancati inaspettati colpi di scena: a circa metà concerto, infatti, California regala un omaggio a Partenope interpretando a sorpresa 9 maggio di Liberato, anche con un accento niente male, mandando letteralmente in visibilio i fan!
Ma i cavalli di battaglia dei Coma Cose restano, senz’alcun dubbio, le ballads da cantare tutte d’un fiato, da La canzone dei lupi a Mancarsi, passando per la romanticissima Fiamme negli occhi, con la quale la coppia prese parte per la prima volta alla kermesse canora più importante, facendosi conoscere al grande pubblico.
Prima del bis, la coppia offre un delizioso medley mescolando canzoni rimaste giocoforza fuori dalla setlist e inni senza tempo come Don’t look back in anger degli Oasis e Vita spericolata di Vasco, il tutto da quella che rappresenta la loro panchina del parco di Rogoredo, tutto il necessario per viaggiare con la mente e immaginarli proprio lì.
Arrivati a questo punto, non resta che Post concerto: “Io rimango fino a quando non accendono le luci“, purtroppo al termine dell’intensa Sei di vetro si attivano realmente i riflettori della location, segno che stavolta siamo davvero alle conclusioni.
Un live, quello dei Coma Cose, durante il quale abbiamo saltato e ci siamo commossi allo stesso tempo: grazie ragazzi, continuate così!
P.s. Menzione speciale per Anima lattina, che atmosfere battistiane!
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