Il concerto di Edoardo Bennato, tenutosi venerdì 20 settembre all’Arena Flegrea di Fuorigrotta come evento di chiusura del Noisy Naples Fest 2024, è stato un autentico trionfo di musica e nostalgia. Bennato ha dimostrato ancora una volta di essere uno dei cantautori più eclettici e longevi del panorama musicale italiano, offrendo uno spettacolo energico e coinvolgente, capace di attraversare decenni di carriera con una scaletta che ha fatto sognare e cantare il pubblico.
Il concerto è stato diviso in due blocchi distinti, ognuno dei quali ha esaltato le diverse sfaccettature della sua produzione musicale. Nella prima parte, accompagnato dal raffinato Quartetto Flegreo — composto da Simona Sorrentino, Angela Cirillo, Luigi Tufano e Marco Pescosolido — Bennato ha regalato una selezione di brani che ha messo in risalto il suo lato più intimo e orchestrale.
L’inizio con “Dotti, medici e sapienti” ha subito catapultato il pubblico nel cuore di Burattino senza fili, il concept album del 1977 che ha segnato una svolta nella carriera dell’artista. Questa parentesi orchestrale ha fatto emergere il valore delle sue liriche e delle sue storie, proseguendo con classici come “In fila per te“, “L’isola che non c’è”, “La fata” e “Cantautore”, mentre “Abbi dubbi”, “Sono solo canzonette” e “Il gatto e la volpe” sono state interpretate in acustico in modalità one-man-band, suonando simultaneamente la chitarra, il kazoo e il tamburo a pedale. Momenti che hanno riportato alla luce la magia di un’epoca indimenticabile della sua discografia.
Dopo questa suggestiva prima fase, il Quartetto Flegreo ha lasciato il palco alla Be Band, la storica formazione che da anni accompagna Bennato, composta da Gennaro Porcelli, Roberto Perrone, Arduino Lopez e Giuseppe Scarpato. Con il supporto di questa band più energica, il concerto ha preso una piega decisamente più rock, esibendo brani potenti e intramontabili come “La torre di Babele”, “Mangiafuoco”, “Quando sarai grande” e “Rinnegato”. Ogni brano è stato eseguito con maestria, e l’interazione tra Bennato e la sua band ha dimostrato una chimica musicale che ha dato vita a un flusso continuo di emozioni e dinamismo.
Uno dei momenti più toccanti della serata è stato senza dubbio l’arrivo sul palco del fratello Eugenio Bennato. Insieme, i due artisti hanno omaggiato il loro fratello Giorgio, scomparso lo scorso gennaio, dedicandogli “Venderò”. Un momento intenso e commovente, che ha regalato un palpabile senso di intimità al concerto, confermando il profondo legame familiare che unisce i fratelli Bennato.
La scaletta ha poi incluso anche alcune tracce più recenti, come “A Napoli 55 è ‘a musica”, “La calunnia è un venticello”, “Pronti a salpare” e “Io vorrei che per te“ che hanno saputo mantenere alto il ritmo dello show. Non sono mancati neanche i brani più sperimentali tratti dall’album È asciuto pazzo ‘o padrone, come “Sotto viale Augusto che ce sta?” e “Nisciuno!”, oppure “Vendo Bagnoli”, una scelta che ha strizzato l’occhio al Bennato più ironico e ribelle.
Verso la conclusione, il concerto ha toccato vette emozionali altissime con classici come “Il rock di Capitan Uncino” e, soprattutto, “Una settimana, un giorno”, che ha risuonato come un inno generazionale, prima che la serata si chiudesse in maniera spettacolare con “Nisida”.
Se c’è una piccola pecca che si può annotare, è l’assenza di alcune grandi hit che avrebbero ulteriormente arricchito la scaletta, come “Un giorno credi”, “È stata tua la colpa”, “Non farti cadere le braccia” e “Viva la mamma”, quattro brani tra i più amati dal pubblico. Anche pezzi come “Sei come un juke-box”, “Ok Italia”, “Tu vuoi l’America”, “La luna”, “Si tratta dell’amore” e “Afferrare una stella” avrebbero trovato certamente il loro posto in uno show già così ricco. Tuttavia, ciò non ha intaccato l’esperienza complessiva, che è stata assolutamente memorabile.
In conclusione, il concerto di Edoardo Bennato all’Arena Flegrea è stato uno spettacolo completo, capace di fondere emozioni, energia e riflessione, il tutto incorniciato dalla maestria di uno degli artisti più iconici della musica italiana. Un degno closing event per il Noisy Naples Fest 2024.
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