Pinguini Tattici Nucleari a San Siro, 12 Luglio 2023: gallery e report

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Per due date di fila – 11 e 12 luglio 2023 – i Pinguini Tattici Nucleari si sono esibiti a San Siro, in due eventi indimenticabili!

“Attenzione, questo è un messaggio straordinario: il concerto di stasera è rimandato”. Due secondi di panico, poi segue la motivazione: “È dovuto a quello che avete letto sui giornali”, e via con una valanga di Fake News. Fa ridere sentirlo dalla Tribuna Stampa, ma sembra che siamo in pochi ad esserci lasciati toccare dalla provocazione (ovviamente).

Zen parte prima che ci si possa accorgere di essere effettivamente presenti e l’energia si diffonde per tutto lo Stadio in tempo Zen: anche se è una canzone dell’ultimo album e nemmeno un singolo, quasi tutti sembrano conoscerla. Bene, è una delle mie preferite. La vera bomba scoppia con le prime note di Giovani Wannabe, il singolo che ci ha fatto ballare per tutta la scorsa estate.

Non perdono tanto tempo in chiacchiere, si capisce che quelle ore che hanno a disposizione vogliono sfruttarle al massimo. Mi dispiace vedere che in pochi cantano Tetris, ma evidentemente ora è una canzone per noi “fan datati”: ce la teniamo stretta, noi che la sappiamo la cantiamo tutta. E rischiamo di perderci il balletto da boyband che stanno nel frattempo mettendo in scena sul palco.

Fino a Hold On si arriva quasi senza pause, una canzone dietro l’altra con l’energia che aumenta sempre di più e lo stadio che prende fila. Anche io mi sono spostata, non ci potevo stare seduta a cantare con le manine sulla scrivania durante alcune delle canzoni che mi piacciono di più. La presentazione di questa canzone è il momento più straordinario di tutto il concerto: Riccardo spiega di quanto amino tutte le manifestazioni dell’affetto dei fan, ma soprattutto i tatuaggi. Quando chiede se qualcuno sia disposto a salire e farsi incidere per sempre la data del concerto insieme al titolo della canzone – che è un inno a tenere duro nei momenti più brutti – il parterre scalpita.

La prescelta la conoscono molto bene – spiega sempre Riccardo – perché è sempre la prima ad arrivare. E così mentre noi illuminiamo lo stadio con le luci dei cellulari, lei si assicura di avere per sempre sulla pelle un ricordo di questa serata.

La storia infinita è introdotta da una clip dai toni fiabeschi, poi Riccardo comincia a parlare della sua città e tutti ci prepariamo alla botta emotiva che ci spetta. Eppure, non c’è modo di prepararsi a quello che Bergamo diventa durante questi live: non c’è modo di descrivere quante luci abbiamo intorno e quante voci si sono unite all’unisono, intonate, per cantare “Sei bella come casa mia”.

Reduci da quello che è uno dei momenti più belli del live, iniziano ad intonare Hikikomori. Se nell’album risultava poco convincente, come molte altre, all’interno dell’esibizione risulta invece bellissima. Le scenografie sono luminose e rappresentano una casa divisa in due, come i due protagonisti separati a causa della pandemia.

Okay, respira: la prima parte di canzoni strappalacrime è andata. Anche loro stanno piano piano raccogliendo le energie per prepararsi alle canzoni movimentate che vengono ora quando riccardo chiede: “Quanti boomers ci sono qui?”.

Non vuole fare un sondaggio o chiacchierare delle differenze intergenerazionali, ma prepararci tutti a Coca zero. Racconta infatti di come spesso anche noi giovani ci sentiamo indietro. Abbiamo bisogno di fermarci e fare i conti con un mondo che va avanti e non aspetta nessuno, nemmeno noi che pur abbiamo ancora tanta energia per correre. Tra i giochi di Riccardo che sembra controllare i fuochi e il bridge intonato da sdraiato, Coca Zero prende vita live.

È in momenti così che ci si rende conto di quanti passi avanti abbia fatto questa band rispetto ai primi live, di quando lui sia cresciuto come frontman e di quanto bene stanno intrattenendo uno stadio così importante. Tutti si stanno scatenando, interi gruppi di amici improvvisano coreografie con outfit abbinati e merchandising a più non posso.

Nonono e Ricordi rispettano le promesse, Riccardo dei Pinguini Tattici Nucleari si muove senza sosta e viene avanti e indietro per il palco mentre tutti non si perdono una parola.

Nel pieno dell’ennesima estate caratterizzata dall’euforia da singolo, anche i Pinguini dicono la loro: perché correre a fare singoli, featuring con sempre più persone che hanno sempre meno senso e ricorderemo sempre di meno? A volte, sono le canzoni su cui non si avrebbe mai scommesso a far impazzire i fan: è il caso della prossima, Lake Washington Boulevard. Sorrido perché ricordo di quando, al mio primo appuntamento con loro a Parma, l’abbiamo richiesta a gran voce e ce l’hanno concessa prima di andare (perché eravamo stati bravi). Oggi è parte del concerto anche grazie a noi.

Il rapporto dei Pinguini con i fan è sempre molto forte: prima di Scatole, scendono dal palco e salutano quante più persone possibili. L’introduzione a questo brano è molto bella ed è forse uno dei momenti in cui si concedono di farci entrare di più nei loro pensieri. Non ve la spoilero.

Nel frattempo, su Milano arriva la prima bomba d’acqua: la pioggia a San Siro è un po’ come un battesimo e anche loro vogliono prendersi tutte le gocce. È così che Giulia e Cena di classe vengono accompagnate da vari

“Prendiamoci la pioggia insieme!”.

Irene, la canzone con cui molti di noi li hanno conosciuti, è introdotta da un discorso rivolto ai giovani. La dedicano a tutti i precari, quelli che non sanno cosa faranno nella vita e come si potranno permettere da vivere… Quindi a quasi tutto lo stadio, come aggiungono con una risata amara. Eppure, anche loro lo sono stati e ricordano con gioia quei momenti: a Irene segue Dentista Croazia, la canzone dedicata al “mezzo di trasporto alquanto bislacco” che li ha portati ai loro primi live.

Antartide, uno dei brani più belli di Fuori dall’Hype, riporta sulla linea dei Pinguini tristi che però sono sempre molto amati. E infatti è uno dei brani più cantati. Chi non aspettava la lettera di Hogwarts? 

Freddie, cantata interamente da Elio, è una canzone che parla di omosessualità e come tale viene introdotta con un discorso che dice tutto senza bisogno di dire troppo. “È impossibile non essere politici oggi” dice il tastierista, “Saremo sempre qui a cantare il diritto di chiunque di amare e realizzare sé stesso a qualsiasi colore dell’arcobaleno senta di appartenere”.

La pausa prima di salutare se la prendono mentre sul palco suona un medley di alcuni dei loro successo come Verdura e Scooby Doo. Ritornano sul palco cantando Fede e, anche se ormai sono le 23 passate, il pubblico dimostra di non avere affatto sonno. Fede live è magnifica, loro si divertono come non mai e le combinazioni tra i salti di Riccardo e le luci danno vita a uno spettacolo meraviglioso. Tra le migliori della serata.

Dopo il “Bubu Settete” che li vede riapparire, inizia Rubami la notte. L’ultimo singolo, che sta dominando le classifiche e le radio da mesi, è una botta di energia che vede lo stadio illuminarsi. Ringo Star, appena dopo, vede già molti di noi senza voce cercare di saltare con le ultime forze rimaste.

Il concerto si chiude con Scrivile Scemo seguita da Pastello Bianco, due dei loro brani più amati che infatti vedono lo stadio di nuovo unirsi in una sola voce e accompagnare quella di Riccardo senza perdere una nota. Intonano un po’ di Fuori dall’Hype prima di lasciarci e si capisce che dovrebbero cantarne solo una parte, ma anche quando si accendono le luci rimangono sul palco e non accennano a fermarsi.

“Ditecelo più forte: Vaffanculo a te che te ne vai!”, ci esortano quando – piano piano, controvoglia – cominciano ad allontanarsi dal palco. Purtroppo per loro e per noi, questi momenti insieme sono finiti. È tempo di andare a casa.

I concerti dei Pinguini Tattici Nucleari sono esperienze che nessun fan vorrebbe mai perdersi, ma sono perfetti anche per chi conoscesse solo pochi singoli. È difficile saper stare a proprio agio con così tante persone e saper rendere ogni minuto interessante, ma loro sono riusciti a creare attorno a loro e attorno ai loro eventi le stesse atmosfere delle grandi star del momento. Il San Siro dei Coldplay, per intenderci, meno di due settimane fa, era solo più illuminato. La gioia era la stessa, le voci ugualmente numerose, l’affetto – reciproco – ugualmente intenso.

Anche questa volta, bravi Pinguini.

Di seguito la photogallery di Massimilano Di Stefano @project_photo.it

Ecco la Scaletta dei brani:

  • Zen
  • Giovani Wannabe
  • Tetris
  • Hold o
  • La storia infinita
  • Bergamo
  • Hikikomori
  • Coca Zero
  • Nonono
  • Ricordi
  • Lake Washington Boulevard
  • Scatole
  • Giulia
  • Cena di classe
  • Irene
  • Dentista Croazia
  • Antartide
  • Freddie
  • Medley – dj set (Scooby Doo, Verdura, Fede)
  • Ridere
  • Rubami la notte

ENCORE

  • Ringo Starr
  • Scrivile Scemo
  • Pastello Bianco
  • Fuori dall’hype
Giulia Scolari
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