Terza serata del premio Tenco 2024, quella finale. E’ un susseguirsi di grandissimi autori, produttori e pensatori musicali italiani e stranieri. Grandi comunicatori i nostri autori, vivaci e tristi nello stesso tempo.
Impegno sociale, umanitario e battagliero in molti componimenti, al limite della rivolta, ma di rivolta poetica si tratta, senza la durezza dei rivoluzionari. Una rivoluzione sí, ma gentile.
Apre la serata Tricarico, già ospite delle due serate precedenti, con un brano divertente, dissacrante che porta il pubblico a partecipare seguendo la provocazione del cantante. Un inizio scoppiettante, per niente scontato.
E poi arriva lei, la grande Caterina Caselli che, bellissima nel suo abito da sera riceve il premio come operatore cultural; grazie alla sua instancabile attività pluridecennale ci ha permesso di godere e conoscere talenti che altrimenti avrebbero forse fatto molta più fatica ad emergere.
La sua attenzione ai giovani talenti è stata una benedizione per molti di loro ed ha incluso diverse generazioni di artisti in erba. Per citare le sue parole:
“Ho seguito i ragazzi come avrei voluto essere seguita io quando ho iniziato la mia carriera.”
Segue poi l’artista russo Jurij Ševčuk, leader della storica band rock D.D.T. che ritira il premio assegnatogli nel 2022 ma mai ritirato per le problematiche che tutti conosciamo. Premiato per la sua continua opera di denuncia nei confronti del suo paese quale artista coraggioso e fiero.
La sua produzione musicale è travolgente, trascinante come solo la rabbia diventata musica sa fare.
Sul palco è il turno di Simone Cristicchi ed Amara.
Delicati ed emozionanti come una carezza. Due voci e una chitarra. Poetici ed incisivi nello stesso tempo.
Cristicchi continua con il suo brano più delicato ed intimo “Abbi cura di me” a cui si unisce la bravissima Amara in un coro all’unisono.
La loro conclusione è potente con l’interpretazione di “Ombra della luce” di Battiato al cui testo i due artisti aggiungono strofe in aramaico in una cantilena ipnotica che colpisce il cuore come una lama.
Ancora una volta il teatro dimostra la sua ammirazione verso questi artisti omaggiandoli con una standing ovation di parecchi minuti.
Premio SIAE ad Ivan Graziani .
L’omaggio doveroso al grande Ivan Graziani si è palesato con la voce di suo figlio Filippo, il cui timbro vocale ricorda fortemente quello del padre scomparso; il fratello Tommy alla batteria completa la band di cinque elementi.
La qualità della musica di Ivan Graziani è innegabile e risentirla suonare dai suoi figli è molto piacevole ed emozionante.
Ora è il turno di Irene Buselli. Proposta giovanile complessa, ermetica, destabilizzante, la qauale è riuscita ad emozionare il pubblico dell’Ariston. Un nuovo talento sicuramente da tenere d’occhio.
Non ha bisogno di presentazioni Samuele Bersani, premiato da Mimmo Locasciulli con un’ennesima targa che ne dimostra l’enorme valore artistico.
“En e Xanax”, “Barcarola albanese”, ed infine “Giudizi universali“, gocce preziose del suo immenso repertorio dimostrano che ancora oggi i poeti esistono.
Non riuscendo ad allontanarsi dal palco per i continui richiami del pubblico alla fine dell’esibizione, Bersani stupisce con un regalo immenso sedendosi al piano e raccontando l’inizio della sua carriera con Gino Paoli che lo ritenne ancora acerbo e dopo qualche tempo con Lucio Dalla che ascoltando la sua canzone d’esordio in lacrime disse:
“Ma veramente l’hai scritta tu?”
Bersani omaggia il pubblico con quella canzone, “Il mostro“, accompagnandosi da solo al pianoforte.
Si conclude qui questa edizione del Premio Tenco 2024 con l’annuncio del presentatore Antonio Silva che un riassunto delle tre serate verrà trasmesso su Rai1 nei primi giorni di gennaio 2025.
Daniela Di Stefano
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