Florida, Tennessee, Torino: le tappe geografiche nella vita di Yves Tumor fanno già capire quanto l’artista nato a Miami sia un personaggio sui generis, difficile da catalogare, dannatamente intrigante.
Forte del recente successo di Heaven to a Tortured Mind, probabilmente il disco più coeso e maturo pubblicato finora, Yves Tumor si è imbarcato in un incalzante tour estivo tra USA (dove ha fatto da supporting act nientemeno che ai Nine Inch Nails) ed Europa che lo vede finalmente anche in Italia.
Quella di Villa Ada è la terza ed ultima tappa nel suo mini tour nel nostro paese, e l’attesa per la sua esibizione è davvero alta.
L’età media del pubblico è relativamente bassa (sono molti gli under 25) e questo non può che far piacere: checché se ne dica, il panorama musicale odierno è più ricco che mai, e per chi ha abbastanza curiosità (e aggiungeremmo anche apertura mentale) c’è una grande abbondanza di artisti interessanti da scoprire ed amare.
Definire la musica di Yves Tumor è impresa ardua: elettronica, hypnagogic pop, ambient, art rock… si potrebbe continuare all’infinito. Quel che conta è che il suo è uno dei sound più personali e peculiari apparsi sulla scena negli ultimi anni, e tanto basta per restarne folgorati e ammirati.
Appena calato il sole l’artista fa la sua apparizione sul palco insieme alla sua band.
Senza tanti convenevoli il live viene aperto con Jackie il primo brano pubblicato dall’ultimo album The Asymptotical World per poi continuare senza pausa con pezzi di Heaven to a Tortured Mind.
Il pubblico sembra apprezzare lo show, e Yves Tumor non è un’artista che resta fermo sul palco anzi, sembra quasi difficile trovarlo immobile davanti al microfono. Sfoggiando il suo look estremo e sexy l’artista si butta sulla folla appena ne ha la possibilità. Un animale da palcoscenico che lascia i suoi fan stremati tra uno stage diving e l’altro mentre le file più dietro pogano tra loro.
Di grande impatto è sicuramente l’intesa tra il cantante e il chitarrista Chris Greatti, i quali danno vita a uno spettacolo di puro rock n roll aggiungendo ancora più intensità ai brani e riuscendo a far percepire tutta l’energia che portano sul palco.
Non mancano brani come Kerosene!, Licking an Orchid fino a chiudere con Secrecy Is Incredibly Important to the Both of Them con la quale si arriva al culmine dello spettacolo, un concerto di cui magari non si avevano tante aspettative ma che sono state superate a pieni voti.
Articolo di Vittoriano Capaldi, Beatrice Sacco
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