Achille Lauro: finalmente gli anni ’90

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Achille Lauro torna sulle scene con “1990”, singolo che era già stato presentato in live nell’ultima parte del suo Rolls Royce Tour. Non è il pezzo che mi aspettavo dopo “1969”, ma riesce comunque a soddisfare l’hype iniziale.

Potrò sembrare esagerato, ma con questo pezzo Achille Lauro ci dimostra che quel “1969” non era un album di passaggio con cui farsi nuovi fan per poi tornare alle origini. Questo pezzo è perfetto in ogni sua caratteristica, a cominciare dal titolo. Infatti come fu per 1969 l’ex trapper romano sceglie di scrivere una canzone su un altro degli anni più trasgressivi del secolo scorso, gli anni ’90. E come fu per l’ultimo album, Achille sceglie dei suoni che negli ’90 la facevano da padrone, a cominciare da quella intro che sicuramente, per chi come è riuscito a assaporare anche solo per poco gli anni ’90 e i primi anni 2000, riconoscerà e riuscirà a capire di quale canzone si tratta. Poi c’è il lato della parte strumentale, con suoni “classici” degli anni ’90, suoni che oramai si possono risentire solo in serate dedicate a quegli anni. Tutto torna, tutto rimane incentrato sugli anni ’90, e questo pezzo è perfetto.

Achille Lauro

Lei vuole perdersi
lei ha il cuore di pezza sì
dice strappalo ed incendiami
quest’amore è farsi a pezzi sì
come amarsi fosse possedere te
o fosse avere
o se è ossessione per te
fosse morire con me su un cabriolet
dolci sofà
stanze di hotel

non chiamarlo amore
non chiamarlo tradimento
non chiamarlo passione
non chiamarlo neanche sesso
non chiamarlo delusione
non chiamarlo sentimento
non chiamarmi amore
non richiamerò prometto

non la chiamo confusione
tu non la chiamerai sospetto
non la chiamerò oppressione
tu non lo chiamerai disprezzo
non chiamarla esitazione
non lo chiamerò dispetto
non lo chiamerò rancore
non chiamarlo fallimento

io no io no
io no io no
io no io non dirò
che muoio
io no per lei
io no per lei
io no io non dirò
che muoio

sì è solo un poesia per te
non sai niente di me
l’inferno che è in me
non c’è amore
non c’è fine non ci sei
che poi è solo quello che per te vorrei

Marco Mancinelli
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