Accattivante e fiabesco: Album No.8 di Katie Melua

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L’affascinante Georgiana dalla voce di velluto, Katie Melua debutta il 16 ottobre per la BMG con il suo ottavo album intitolato proprio Album No.8 un titolo semplice quasi come per staccare dalla sua carriera precedente o per ripartire da questo numero: l’8, dotato di una forte carica realizzatrice e intriso dell’intuizione del profondo.

Album No.8

È delicatissimo il nuovo album di Katie Melua scivola via ma lascia un segno indelebile. Album No.8 ha una coerenza e un flusso compatto e prezioso allo stesso tempo. Entra in punta di piedi all’ascolto e piano piano aumenta il volume. Il risultato è una serie di brani dal sapore dream e dal perfetto connubio tra voce, archi e piano. Ogni tanto fanno capolino la batteria, la chitarra e il basso che contribuiscono a dare un po’ di ritmo scivolando tra una morbida nuvola e l’altra.

Un’artista Prodigio

Katie Melua debuttò a soli 19 anni grazie al fiuto di Mike Batt, ex leader dei Wombles, nell’ormai lontano 2003. Di lei Batt dichiarò che era una delle poche cantanti capaci di cantare e interpretare in maniera brillante sia il jazz che il blues. Batt la notò mentre si esibiva ad uno spettacolo della BRIT school e ne fece una piccola stella. Call of the search, il suo primo album, raggiunse il vertice della classifica britannica vendendo ben 1,2 milioni di copie e rimanendo in vetta per sei settimane.

Da lì Katie Melua pubblica altri sei album che entrano tutti nella top ten UK. Lei e Kate Bush sono le uniche due artiste britanniche nella storia del Regno Unito a raggiungere la Top Ten con sette album consecutivi. E non sono album commerciali o semplicemente Pop. La ricerca della Melua si muove sempre tra cover e richiami ai suoi miti: da Paul Simon a Leonard Cohen fino ad arrivare a Jeff Buckley, ai Coldplay, a Joni Mitchell e alla sua adorata Eva Cassidy.  La musica che la ispira non fa sì che il suo sia un attingere e basta ma un prendere nuova linfa per creare dal nulla mantenendo sempre la raffinatezza del connubio pop, jazz e blues.

“Bluesy, folky and chilled”

così definiva la sua musica agli esordi della carriera e io aggiungerei anche “mistica” e “coraggiosa” visto il successo dell’ultimo album In Winter con una magistrale reinterpretazione del canto ucraino Shchedryk. Album autoprodotto nella sua terra natale e con la collaborazione anche di un coro di donne locale, il Gori women’s choir di venticinque elementi, segno che la Melua strizza l’occhio anche al folk e alla musica popolare.

Album No.8:un soffice viaggio

Tracklist-Album No.8

1.A Love Like That 
2.English Manner 
3.Leaving The Mountain 
4.Joy 
5.Voices In the Night 
6.Maybe I Dreamt It 
7.Heading Home 
8.Your Longing Is Gone 
9.Airtime
10.Remind Me To Forget
 

Album No.8 si apre con il brano A Love like that scritto dalla stessa Melua e primo singolo estratto dell’album uscito in anteprima il 30 giugno e prodotto da Leo Abrahams (produttore di Jon Hopkins, Regina Spektor, Frightened Rabbit, Ghostpoet e Pulp). Il brano segna la collaborazione con il co-compositore Sam Dixon ed il mixer di Cameron Craig e Luke Potashnick.  Il cast completo di musicisti d’eccezione comprende anche il batterista Emre Ramazanoglu, il flautista Jack Pinter e la Georgian Philharmonic Orchestra che è presente in quasi tutti i brani dell’album.

Il risultato è un prodotto fresco e accattivante perfetto da ascoltare in radio o in viaggio che quasi si avvicina al sound dei primi Morcheeba. Il testo della canzone compie un’attenta analisi dell’amore in stile cinematografico ed è proprio per questo che il video è stato realizzato con il pluripremiato regista Charlie Lightening (Paul McCartney, Liam Gallagher, Kasabian).

English Manner segue la scia del primo brano, parte con un ritmo moderno ed orecchiabile poi a metà si trasforma in un viaggio musicale, come se la musica ci facesse volare per un attimo e poi ci riportasse a terra con la voce di Katie. Soprendente.

Leaving the mountain è ispirato ad un viaggio che la Melua ha fatto con sua padre attraverso le montagne del Caucaso verso il mar Nero. Ma c’è un velo di tristezza di cui il brano è intriso. Una sorta di nostalgia che accompagna tutto il brano come se padre e figlia stiano vedendo per l’ultima volta quei paesaggi mozzafiato insieme.

Joy ci riporta in una realtà più vicina alla cantautrice, traccia dolce e colorata come un marshmellow. In Voices in the night vengono introdotti anche i fiati andando a toccare maggiormente il lato jazz di Katie e il suo essere raffinata. La voce si abbassa e si fa più calda mentre le evoluzioni musicali la abbracciano e scivolano tra una parola e l’altra. In Maybe I dreamt it si riprende il filone del dream pop e dell’atmosfera sognante e magica. Brano quasi sospeso in controtempo che cresce piano piano e si apre a visioni immense.

Heading Home ha in sé tutto l’amore della Melua per il suo paese d’origine e quel tocco di nostalgia velato da una gioia improvvisa e fugace che emoziona e lascia senza fiato. Your longing is gone è il quarto brano estratto dall’album No. 8 che narra di una storia d’amore che sta svanendo.

<<Sia nella scrittura che nella registrazione abbiamo cercato di catturare quella realtà, dipinta con l’accettazione e la celebrazione dei bei tempi. Come artista femminile che ha cantato le tematiche dell’amore e del desiderio, mi interessava ora esplorare come gestire il lento scomparire dell’amore e l’affievolirsi di quel desiderio. Succede nella vita reale e ci sono delle sfumature che hanno grande importanza nella vita reale>>.

Il video, girato in collaborazione con la fotografa/videografa georgiana Mariam Sitchinava <<che è in grado di immortalare le donne con la sua macchina fotografica con un aspetto veramente bello e reale, senza manierismi o esagerazioni>> offre immagini di libertà e delicatezza allo stesso tempo, la location è la località costiera di Batumi in Georgia, luogo d’infanzia della Melua.

Il disco chiude con  il brano  ritmato Airtime, terzo singolo estratto dall’album, in cui la cantautrice smonta pezzo per pezzo tutti i preconcetti che abbiamo sull’amore come ad esempio quello di pensare che la persona della nostra vita sia da qualche parte là fuori, nel video stesso regista (Charlie Lightening) e attore (Billy Howle) protagonisti di A love like that. Concludiamo con lo struggente Remind me to forget. Un caldo saluto con uno sguardo al futuro.

Album No.8 è l’album della maturità in cui la Melua ha finalmente ritrovato le sue origini e non ha più paura di mettersi in gioco, uno dei suoi album più ben amalgamati, in bilico tra il sogno e la realtà e con il tema portante di tutta la sua produzione: l’amore. L’amore giocato, nascosto, finito, l’amore per un familiare o per un luogo con quel velo di malinconia e di nostalgia che ci cattura e ci fa volare.

Unica nota negativa la coerenza dell’album che, a tratti, può sfociare nella piattezza, manca il guizzo o comunque la sorpresa che ci fa gridare al capolavoro ma Album No. 8 resta comunque un prodotto di alto livello.

Elena Fioretti
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