In un passaggio del suo splendido libro “la frontiera” Alessandro Leogrande spiega che occuparsi di frontiere è un lavoro a tempo pieno, semplicemente perché “le frontiere cambiano continuamente“. Di frontiere che cambiano e di viaggi parla Terra di Madonne l’ultimo disco di Fede n Marlen, duo napoletano che ha saputo costruirsi una solita reputazione non solo in Campania ma anche in Italia e in Europa.
Terra di Madonne è il secondo album in studio di Federica e Marilena che dopo lo splendido esordio con il loro ep Stalattiti, sono passate per Mandorle, disco che le ha portate in giro per tutto lo stivale fino a sconfinare dai confini nazionali. Con Terra di Madonne edito da AreaLive/FullHeads con distribuzione fisica di Audioglobe e digitale a cura di Believe il duo napoletano si è affidato alla sapiente produzione di Massimiliano de Vita e al missaggio di Paolo Alberta, già produttori di molti degli album migliori sfornati in Campania.
Il titolo è un esplicito riferimento a Napoli, grande madre e ventre da cui quasi tutto quello che riguarda la musica di Fede n Marlen prende vita. Ma il disco è l’ennesimo viaggio sulle frontiere. Una frontiera può essere una cicatrice o un punto d’incontro. Può essere fisica o teorica. Per questo entra in ballo il mediterraneo, il tema dei diritti lgbtq+, due frontiere diverse tra loro ma attualissime. E le canzoni di Fede n Marlen sono non solo ponti che avvicinano posti e persone lontane, ma anche scale che ci permettono di scendere in profondità dentro noi stessi per illuminare alcune zone d’ombra che avevamo paura di esplorare.
Il disco è stato anticipato dai brani Intercostale ed Isole. In particolare Isole è stato accompagnato dal video di Valerio Casanova che ha saputo cogliere il mood che accompagna tutto il disco. Nell’album troviamo anche la partecipazione di Ferruccio Spinetti degli Avion Travel nella rilettura di Malafemmena, brano che chiude l’album.
Nel singolo Isole c’è un passaggio che dice “so raccontare, ma raccontarmi no…” ma ascoltando questo disco si fatica a crederlo perché nei nove brani di Terra di Madonne Fede n Marlen ci mettono davanti ad uno specchio, ci costringono a guardare che sembianze abbiamo, un gesto che parte prima da sé stessi, per questo raccontando del mondo che le circonda e percorrendo le mille frontiere che ci circondano alla fine tra le mani di chi ascolta rimangono molti pezzi della storia del duo napoletano. Come cantano in Alabastro, uno dei pezzi migliori del disco, la loro casa ha un tetto solido ma niente pareti, la premessa necessaria per potersi immergere nel mondo senza aver paura di alzare muri.
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