Fancazzista è il nuovo singolo del cantautore torinese Riccardo D’Avino, il brano è un attacco al mercato del lavoro ed ha avuto anche una brillante campagna di lancio promozionale.
Il tema del lavoro è sempre più sulle prime pagine dei giornali in questi anni, dalle morti bianche al reddito di cittadinanza che favorirebbe gli scansafatiche ormai parlare di condizioni del mercato del lavoro è diventato d’obbligo. L’approccio rispetto a questo tema in seguito alla pandemia ed anche grazie alla mentalità delle nuove generazioni è notevolmente cambiato. È esattamente in questo grande agone che si va a collocare l’ultimo singolo di Riccardo D’Avino.
Lo stesso cantautore ha ideato una campagna di lancio davvero interessante, piazzando annunci di richiesta di lavoro su vari portali dedicati e confrontandosi con richieste di datori di lavoro senza scrupoli a cui la sua canzone “Fancazzista” è una ideale risposta. D’Avino pubblica il suo primo album, “Ritorno al silenzio”, nel 2015. Nel 2018 è il turno dell’EP “Presa D’incoscienza”. Tra il 2020 e il 2023 pubblica diversi singoli tra cui “Supereroe”, “Questi siamo noi”, “Zanardi” e “Torino Hotel”. Attualmente è al lavoro su un nuovo album, “Canzoni di passaggio”, la cui uscita è prevista nell’autunno 2023.

Spesso leggiamo infatti titoloni in cui imprenditori dal cuore d’oro faticano a trovare persone disposte a lavorare, ma raramente si va a fare fact-checking in merito alle condizioni di lavoro offerte dagli stessi cavalieri del lavoro. È lo stesso autore a spiegarci la genesi del suo brano:
«“Fancazzista” è una canzone che nasce come provocatoria e irriverente risposta ad un mondo del lavoro colmo di precarietà, sfruttamento, vessazioni. “Fancazzista”, con sfacciataggine e ironia, recita “io non ho più voglia di lavorare”, perché si oppone a tutti quegli imprenditori senza scrupoli che si aspettano il massimo dai dipendenti ma, offrendo molto poco a livello umano ed economico, e facendo capire a questi ultimi che devono ringraziare già solo perché è stato concesso loro di lavorare».
Il brano ha raccolto l’interesse di importanti festival, fra cui Nobilita | Il Festival della Cultura del Lavoro (dove il brano è stato presentato in anteprima) e il premio InediTO (menzione speciale per il testo). Questa canzone quindi va ad innestarsi nel grande filone delle grandi dimissioni o del quiet quitting tanto battuti in questi anni nel mondo dell’editoria, della narrativa e della musica.
Il brano è stato strutturato in modo tale che il suo concept è sfociato anche in una miniserie che è visibile dal 5 luglio sul web. Ad interpretarla lo stesso Riccardo D’Avino insieme a Mauro Giachino.
Leggi anche
I panni di chi, il nuovo singolo di Fausta
Uno, il nuovo lavoro di Emanuele Colandrea
Divertimenti, nel frullatore musicale di Sandri
E capa ‘e core ‘e stommaco, mitologia e sperimentazione dei Post Fata Resurgo
Post Tarantella, la ricetta dei Romito per curare le ferite.
Senza fine, il viaggio di Guido Maria Grillo nella tradizione.
March of the Unheard, Halo Effect: recensione
È Finita la Pace di Marracash: se lo dice lui... [Recensione]
- I panni di chi, il nuovo singolo di Fausta - Maggio 12, 2025
- Uno, il nuovo lavoro di Emanuele Colandrea - Maggio 12, 2025
- Divertimenti, nel frullatore musicale di Sandri - Maggio 12, 2025