Lo scorso 20 e 21 luglio l’attore e regista Alessandro Preziosi ha portato in scena al Teatro Romano di Verona l’opera che insieme a Amleto, Otello e Macbeth è considerata tra le più grandi tragedie di William Shakespeare: il Re Lear.
Il riadattamento ad opera di Tommaso Mattei, con la regia dello stesso Preziosi ha visto tra gli altri nel cast anche Nando Paone nel ruolo di Gloster, Roberto Manzi che ha interpretato Kent, Federica Fresco nel doppio ruolo di Cordelia e del Matto. La trama di Re Lear racconta di come il re, ormai vecchio, che vuole dividere il suo regno fra le tre figlie: Gonerilla, Regana e Cordelia. Così propone una gara nella quale ogni figlia riceverà dei territori in proporzione all’amore verso il padre. Mentre le prime due dichiarano per il padre amore assoluto, per pudore non fa così Cordelia, la sola, in realtà, che lo ami davvero. Lear decide allora di diseredarla e bandisce anche il conte Kent, che la difende.
Sul palcoscenico, ad accompagnare gli attori nella rappresentazione anche le opere dell’artista Pistoletto, il quale con la scenografia aiuta agli attori nella narrazione nel raccontare il rapporto tra due padri e i rispettivi figli. Parallelamente, nella storia, infatti, ci sono anche le vicende del conte di Gloucester e di Edmund, suo figlio illegittimo e conteso dalle eredi di Lear, ed Edgar che si traveste da mendicante e assume l’identità di Tom, il pazzo di Bedlam. Alla fine del dramma, però, resta solo una grande incertezza, poiché se è pur vero che gli antagonisti perdano la vita, anche gli “eroi” vengono sconfitti insieme a loro.
Il Re Lear è estremamente attuale e tratta di ingratitudine, tradimento e fedeltà, del dolore assurdo dell’innocente, di persecuzione e martirio, di inconsolabile disperazione. Quando tutto sembra tetro, si scopre la speranza che si manifesta nella figlia buona di Lear e nel figlio buono del conte di Gloucester. Emblematica è l’immagine di Lear che culla tra le braccia il corpo morto di Cordelia. La bontà è presente nel dramma, ma la follia e la morte lo sono altrettanto, tanto che è difficile, una volta calato il sipario, stabilire chi abbia avuto la meglio. A ricordarci che la vita è sempre un miracolo e sempre degna di essere vissuta.
Anche la pioggia ha atteso il termine dello spettacolo di Aspettando Re Lear per riversarsi sulla città, garantendo agli spettatori, che non si sono lasciati intimidire da fulmini e saette, e agli attori di regalarsi e regalare una serata di cultura e riflessione.
Federica Presciutti
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