Hotel souvenir è l’ottavo disco di Dente, l’album esce per Inri/Virgin Music Las e segna un ritorno alle origini del cantautore di Fidenza.
C’è sempre un posto dove tornare, a volte è un Hotel, come quello del titolo del disco, altre volte invece il luogo dove si ritorna è dentro di noi. In un certo senso il disco di Dente racchiude entrambe queste dimensioni, una ideale ed una fisica, una immaginata ed una raccontata. In una canzone, infatti ci può essere tutto il mondo, specialmente quello interiore.
Prodotto da Federico Nardelli, è anticipato dai singoli Cambiare idea, La vita fino a qui e Allegria del tempo che passa. Hotel souvenir si apre con un brano dal titolo indicativo, Dieci anni fa, che insieme a Cambiare idea e ad Allegria del tempo che passa definiscono il canone dell’ultima fatica discografica di Giuseppe Peveri. I suoni e le liriche creano un amalgama melanconico, cifra stilistica che ha da sempre contraddistinto Dente capace di disorientare l’ascoltatore e spingerlo a cercare nuove bussole musicali, questa ricerca conduce in un viaggio a ritroso nelle scelte e negli errori del passato non solo cantato ma anche ricordato.
Discoteca solitudine è una concessione all’it-pop perfetta per una festa mesta, Dente sembra scendere nella mischia dell’alta rotazione ma all’interno delle strofe resta sempre fedele a se stesso. Questo album anche grazie alla presenza di ospiti come i Post Nebbia e Fulminacci, Giorgio Poi, Colapesce, VV, Ditonellapiaga, Dimartino ne Il mondo con gli occhi, suona più colorato e ammanta anche i passaggi più cupi della leggerezza necessaria a trasportare i ricordi.
Non è semplice fare i conti con i propri errori e non è facile incanalare questo processo artistico in un album che attraverso dieci brani fa tutto il giro delle emozioni. Le storie di una persona diventano quelle di tutti, come uno specchio enorme situato proprio all’ingresso di quello che Dente ha chiamato Hotel Souvenir e che, se ci pensiamo bene, abbiamo frequentato tutti durante la nostra vita.
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