Mastro James Hetfield ed i suoi riff

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James Hetfield è uno dei tanti chitarristi che è riuscito a rendere l’essere “chitarrista ritmico” più “dignitoso”, arrivando a creare dei riff che spesso sono stati superiori alle parti del chitarrista solista.

Di solito il chitarrista ritmico è quello che rimane all’ombra del chitarrista solista, che nel frattempo si prende tutti i meriti mentre suona i soli, ma la parte ritmica rimane sempre più importante di quella solista, a differenza di quanto si pensi. Sono tanti i chitarristi ritmici che nella storia sono riusciti ad uscire da quel posto all’ombra fin dall’inizio e James Hetfield è uno di questi, uno di quei chitarristi ritmici che grazie ai suoi riff è riuscito ad uscire, anzi, a non andare mai in quella zona d’ombra.

Fin dal primo album dei Metallica, James Hetfield è sempre stato capace di restare fuori dal ruolo di chitarrista ritmico, riuscendo sempre a comporre dei riff che sono riusciti ad entrare nella storia e nella testa di tutti gli ascoltatori della band thrash metal di San Francisco. Ed è per questo che, in occasione del suo compleanno, cercherò di celebrarlo parlando di quei riff che, almeno per me, rappresentato al meglio io suo essere, uno dei tanti, “mastri riff”.

James Hetfield

Oltre ai tanti riff diventati storici, James Hetfield è riuscito ad entrare nella “cultura” di suonare la chitarra, influenzando le generazioni di chitarristi arrivate dopo di lui.

Per molti chitarristi che suonano metal, in molti casi, James Hetfield è un “insegnante”, sia per il suo stile che nel modo in cui ha “rivoluzionato” il modo di comporre i riff, ed è per questo che oggi andremo a “vedere” le canzoni che, almeno per me, hanno segnato in qualche modo la storia dei riff dei Metallica e che hanno dato “l’onorificenza” di “mastro riff” a James. Vi avviso, potrebbero esserci canzoni non molto apprezzate dai fan della band thrash metal.

Non nominerò canzoni famose, o meglio, saranno le eccezioni, ma quelle che andrò a nominare saranno oro per quelli che magari non ne hanno mai sentito parlare, canzoni che probabilmente entreranno nella vostra testa e non ne usciranno più. Sicuramente la prima canzone che deve essere nominata è “Seek and Destroy”, una canzone con un riff creato appunto da James Hetfield, e che è diventato, in poco tempo, un masterpiece della band americana, insieme ad un altro grande riff contenuto nel loro primo album Kill ‘Em All, ovvero “Hit the Lights”.

Poi, nel 1984, fu il turno di Ride The Lightning, un album in cui, secondo me, sono contenuti i migliori riff della storia dei metallica, riff che rappresentano alla perfezione quell’essere superiori alle parti soliste, soprattutto in canzoni come “For Whom the Bell Tolls” o come in “Fight Fire With Fire”, ma se devo dirla tutta, beh, tutto l’album è un trionfo delle parti ritmiche.

I Metallica, anche grazie ai riff suonati da James Hetfield, arrivano nell’olimpo del metal ed i loro riff cominciano ad entrare nella storia.

Devo essere sincero, parlerò poco di Master of Puppets, infatti vi dirò subito quali sono quei riff che in quell’album hanno fatto “tanto”, ovvero “Master of Puppets” e “Battery”. Tutto questo perchè mi vorrei concentrare su due album che nelle parti ritmiche sono completamente diversi, ma che hanno fatto sì che James Hetfiled, potesse far affermare ancora di più i Metallica non sono nella scena metal mainstream (con il Black Album) ma anche nel far capire ancora di più che il vero talento dei Metallica fosse nelle parti ritmiche.

James Hetfield

In …And Justice for All i Metallica passano ad un nuovo genere, o meglio, cambiano completamente modo di creare i riff. James Hetfield passa dal suonare parti ritmiche “puramente” Speed Metal a riff che vengono influenzati dal progressive. Le canzoni presenti in questo album spesso vengono sottovalutate, o addirittura, non sono neanche conosciute. Parliamo di riff come “Harvester of Sorrow” e “Blackened”, ma in realtà anche questo album si dimostra essere “l’epopea” delle parti ritmiche.

Arriva l’era dei “nuovi Metallica” con il Black Album, ma James Hetfield continua a suonare riff che si prendono sempre di più il loro posto, anche in album odiati dai fan.

Anche se “nuovi”, i Metallica e James Hetfield, rimasero comunque dei “suonatori” di riff, con il Black Album (più comunemente chiamato Metallica). Stesso discorso per il album che seguirono, che in molti casi sono odiati dai fan. Ma rimaniamo sul Black Album, citando principalmente due canzoni che, almeno per me, possono essere inserite nell’olimpo dei riff di James Hetfield, ovvero “Sad but True” e “Wherever I May Roam”.

James Hetfield
Lars Ulrich and James Hetfield of Metallica during Lollapalooza 1996 at Downing Stadium, Randall’s Island in New York City at Downing Stadium, Randall’s Island in New York, New York, United States. (Photo by Steve Eichner/WireImage)

Con i nuovi album, arrivano Load e Reload, due album in cui James Hetfield si dimostra capace non solo di creare riff che entrano nella storia, ma anche di creare riff completamente diversi dal genere con cui era partiti i Metallica. Da “Poor Twisted Me” presente in Load a “Low Man’s Lyric”, sono tutti riff che dimostrano quanto già detto, ovvero quando Hetfield possa essere il chitarrista ritmico perfetto, quello che ha sempre un riff per ogni occasione, anche quando si tratta di album odiati come St.Anger o di quelli della “ripresa” come Death Magnetic e Harwired… to Self-Destruct.

Marco Mancinelli
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