Alicia Vikander, di origini svedesi, compie oggi 32 anni e noi di Shockwave Magazine vogliamo renderle omaggio ripercorrendo i ruoli che ha interpretato e che ci sono rimasti nel cuore.
Muove i primi passi come attrice del grande schermo nel 2012 quando ottiene il ruolo di protagonista nel film Royal Affair e di un personaggio secondario nell’adattamento cinematografico di Anna Karenina, accanto a Keira Knightley.
Ma la vera e propria consacrazione arriva soltanto tre anni dopo quando Alicia Vikander ci regala una delle performance più struggenti della sua carriera.
The Danish Girl, 2015
Per la partecipazione in questo commovente ed enigmatico film Alicia Vikander si aggiudica l’Oscar, un Satellite Award ed un SAG Award nella categoria miglior attrice non protagonista.
Il film narra la storia di Einar Wegener, interpretato da uno straordinario Eddie Redmayne, personaggio particolarmente noto per essere stato il primo uomo a sottoporsi ad una serie di interventi per cambiare sesso e la prima persona ad essere riconosciuta come donna transessuale con il nome di Lili Elbe. Fu un’artista e una musa per sua moglie Gerda, interpretata appunto da Alicia Vikander, che le rimase accanto durante la sua metamorfosi.
L’intera vicenda è ambientata nella Copenaghen degli anni 20. La ritrattista Gerda Wegener è sposata con il pittore paesaggista Einar Wegener. Nonostante ci siano alcune tensioni nel loro rapporto dovute ai tentativi fallimentari di avere un bambino e al successo del marito che oscura le grandi capacità della pittrice, il loro è un grande amore.
Qualcosa però s’incrina da un giorno all’altro. Gerda chiede ad Einar di farle da modello per sostituire una ballerina e, indossando abiti femminili, Einar si diverte ad assumere l’identità di Lili. Avrà nuovamente occasione di vestire i panni del suo alter ego femminile ad una festa per artisti dove attira l’attenzione degli uomini e di un pittore in particolare.
Gerda comincia a sentire suo marito sempre più distante e a pensare che abbia bisogno di aiuto mentre quest’ultimo inizia a prendere coscienza del fatto di riconoscersi sempre di più nel sesso opposto e a lasciarsi i panni di Einar alle spalle.
Da uno primo consulto con un medico Einar viene paragonato ad un pervertito e si sottopone ad un intervento di castrazione chimica talmente doloroso da incrementare ancora di più il suo desiderio di essere Lili.
Intanto i ritratti di Gerda cominciano ad avere successo e i due si trasferiscono a Parigi dove Gerda spera che un cambiamento sia quello che ci vuole per riportarle suo marito. Ma accade l’opposto. Come ultimo tentativo disperato ricontatta Hans, un commerciante d’arte una volta amico di Einar, ma neanche questo sembra funzionare.
Einar è infatti sempre più deciso a diventare finalmente la versione migliore di sé e Gerda si offre di aiutarlo a trovare il modo migliore per farlo. Ma purtroppo i medici gli offrono le diagnosi più assurde, dall’omosessualità alla perversione fino alla schizofrenia. Ma un’ultima speranza alla fine del tunnel sembra ancora esserci. Il dottor Warnekros da tempo programma un intervento di cambio del sesso e si offre di aiutarlo. La procedura è però altamente rischiosa perché si tratta di soltanto un’idea del tutto sperimentale.
La prima fase è un intervento di orchiectomia che consiste nell’asportazione dell’organo maschile e che sembra andare bene e per un breve periodo le due donne condivideranno come amiche lo stesso tetto mentre Lili è intenta a ricostruirsi una vita.
La sua impazienza però la porterà a commettere un errore fatale. Per la fretta di sottoporsi ad una vaginoplastica che si rivela un trapianto del tutto fallimentare Lili muore tra le braccia di Gerda il giorno dopo l’intervento.
Qualche mese dopo Gerda ed Hans riscoprono i paesaggi che erano particolarmente cari a Einar quando una sciarpa che Lili aveva donato a Gerda vola in aria, e lei la lascia andare, finalmente libera.
È vero che a volte il più grande atto d’amore che si possa fare è lasciar andare la persona che si ama.
È straordinariamente d’ispirazione come Gerda le sia stata accanto fino alla fine, dimostrando di riuscire ad andare oltre i suoi stessi sentimenti per aiutare Lili a trovare sé stessa.
Intanto il suo coraggio e il suo spirito pioneristico sono ancora oggi d’ispirazione per il movimento dei transgender.
La luce sugli oceani, 2016
Il titolo non è scelto a caso, anzi, è la vera essenza del film. L’isola dove infatti il protagonista trascorrerà il resto della sua umile vita è una sorta di crocevia che guarda a due oceani diversi.
Dopo la fine della prima guerra mondiale, Tom Sherbourne (Michael Fassbender) viene trasferito su un’isola australiana dopo aver accettato un impiego come guardiano del faro per restare in solitudine ed elaborare quanto accaduto durante la guerra. Il suo intento di vivere una vita solitaria però trova un ostacolo quando incontra una ragazza del posto, Isabel Graysmark (Alicia Vikander) di cui si innamora e che presto porterà all’altare.
Mentre conducono una vita semplice sull’isola, la loro quotidianità viene sconvolta dai ripetuti tentativi fallimentari di mettere su famiglia e poi dall’arrivo di una barca alla deriva che porta con sé una neonata.
Tom insiste per segnalare l’accaduto ma Isabel lo convince a nascondere la vicenda e a crescere la bambina come se fosse la loro, chiamandola Lucy.
Al ritorno sulla terraferma per i festeggiamenti del battesimo, Tom nota una donna in lacrime davanti ad una lapide. Quest’ultima riporta il nome del marito e della loro bambina: il giorno della scomparsa coincide con l’arrivo della barca sull’isola. I sensi di colpa cominciano così a riaffiorare e Tom decide di scriverle una lettera anonima per rassicurarla. La donna, Hannah Roenfeldt (Rachel Weisz), è più decisa che mai a ritrovare sua figlia.
Per i successivi tre anni Tom, Isabel e Lucy vivono felici sull’isola ma una cerimonia in città li fa incontrare di nuovo con la donna. A quel punto Tom le invia un sonaglio che era stato trovato sulla barca su cui era arrivata Lucy, e sarà proprio quel sonaglio la goccia a far traboccare il vaso e a ricondurre la scomparsa della bambina a Tom e a Isabel.
Per salvare sua moglie, Tom si assume la responsabilità della scelta di tenere la bambina con loro mentre lei dall’altro canto si domanda se lui la ami davvero visto che ha praticamente fatto in modo che le togliessero la bambina.
Lucy però non riconosce in Hannah una madre e continua a chiedere soltanto di Isabel. La madre userà l’amore di quest’ultima come leva per convincerla a testimoniare contro suo marito ma Isabel, attraverso una lettera dello stesso Tom, capirà il suo gesto e decide di raccontare la verità.
Scontata la pena, ridotta grazie all’intercessione di Hannah, i due si ritirano sull’isola per una vita di solitudine, lontano dalla bambina che hanno cresciuto.
Qualche anno dopo la morte di Isabel, Lucy-Grace rintraccia la casa di Tom per ringraziarlo di averle dato la possibilità di avere un’infanzia felice e per presentargli suo figlio. Mentre si allontana, nello sguardo di Tom si legge un’aria di tranquillità e spensieratezza, finalmente libero dai fantasmi del suo passato.
Tomb Raider, 2018
“Anche se dovessi combattere per una sola persona, per me ne varrebbe la pena.”
Alicia Vikander si spoglia dei panni di moglie e madre e ci regala una nuova interpretazione moderna eredita della giovane guerriera, ereditando il testimone da un’altra attrice incredibile: Angelina Jolie.
Lara Croft è una sorta di versione femminile di Indiana Jones, una donna che non ha bisogno di un uomo per riuscire a cavarsela. Un’eroina moderna insomma.
Si rifiuta però di credere che suo padre sia davvero morto, nonostante sia ormai scomparso da 7 anni, e di prendere in mano la multinazionale di famiglia e per questo si accontenta di lavori saltuari.
Quando però la sua tutrice le fa notare che ormai le speranze di trovare vivo suo padre sono praticamente nulle, si reca a firmare le carte per dichiararlo ufficialmente morto e il notaio le consegna un rompicapo che la conduce nel mausoleo di casa sua dove suo padre ha nascosto i dati della sua ricerca, una spedizione al largo del Mare del Diavolo da cui non è più tornato.
Suo padre era infatti voleva infatti trovare per primo un’antica regina giapponese capace di dare la morte a chiunque la sfiorasse per evitare che cadesse nelle mani sbagliate.
Lara decide di partire alla volta dell’isola di Yamatai che però non è disabitata come tutti credono. Qui infatti si scontra con Mathias, capo di una spedizione per conto dell’Ordine della Trinità che intende servirsi dei poteri sovrannaturali per scopi illeciti.
Lara ritrova finalmente suo padre ma il ricongiungimento dura poco perché, nel tentativo di liberare gli altri prigionieri, viene catturato e Lara è costretta ad aprire la tomba pur di salvare suo padre.
Una volta superate alcune prove, i tre trovano davanti a loro il sepolcro di Himiko. Lara intuisce che la regina non era un mostro ma che in realtà era una portatrice sana di un virus terribile e di essere fatta seppellire viva per proteggere il suo popolo. Infatti alcuni dei soldati venuti a contatto con lei si trasformano in zombie e anche suo padre viene infettato da uno di loro. Decide quindi, al pari di Himiko, di farsi esplodere e di salvare il genere umano.
Lara intanto uccide Mathias e riesce a sfuggire al crollo grazie al salvataggio di Lu Ren. Tornata a casa a Londra scopre che l’Ordine della Trinità è dappertutto e che anche la sua tutrice ne fa parte e decide quindi di portare avanti la sua missione.
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