Spegne oggi 32 candeline una delle attrici che ha riscosso maggiore successo ad Hollywood negli ultimi anni, Emma Stone.
Nella sua carriera Emma Stone ha dato prova di saper interpretare i ruoli più vari, quindi la selezione è stata ardua. I primi due film che abbiamo preso in esame sono diretti da Woody Allen, mentre il terzo è quello che le ha fatto vincere l’Oscar come migliore attrice.
Magic in the Moonlight, 2014
E già il titolo di per sé è molto evocativo. Il film è stato screditato per una trama troppo leggera e frivola, al contrario degli attori protagonisti che hanno dato prova di un’eccellente interpretazione.
Il protagonista è Stanley Crawford, interpretato dal magistrale Colin Firth, un illusionista che grazie ai suoi spettacoli di magia ha raggiunto la fama in tutto il mondo. Proprio alla fine di un suo spettacolo a Berlino, un suo caro amico Howard Burkan (Simon McBurney) lo recluta per smascherare una presunta giovane medium americana in viaggio in Europa, ospite presso alcuni amici di Howard.
Stanley è un uomo razionale, altezzoso, esperto nell’esporre le cattive intenzioni di chi finge di praticare l’occulto. Non può quindi rifiutare l’offerta.
I due quindi si recano nel sud della Francia, dove Stanley incontra la tanto acclamata Sophie Baker, interpretata da Emma Stone, che nel frattempo con i suoi trucchi ha già conquistato il cuore del giovane erede della famiglia e di sua madre. Stanley si focalizza nell’intento di smascherarla cercando di fare uscire allo scoperto le sue vere intenzioni, così i due passano sempre più tempo insieme. Finché lo stesso Stanley non comincia a credere che il suo dono possa essere effettivamente reale, tanto da distruggere la sua reputazione presentandola alla stampa.
Sophie porta così la gioia di vivere nella vita di Stanley, che si vede costretto a riconsiderare tutto ciò di cui era fermamente convinto fino ad ora.
Un giorno però tornato a casa dopo una giornata sfiancante, con un suo trucco, scopre che in realtà i suoi poteri effettivamente non esistono. Ma ciò che è sorprendente è che la mente del piano volto ad ingannarlo si rivela essere lo stesso Howard, invidioso della sua fama e stanco di vivere nella sua ombra.
Si rivela quindi uno scherzo di cattivo gusto ben congegnato. Dopotutto, Stanley ha sempre avuto ragione.
Nonostante quindi la sua reputazione sia irrimediabilmente compromessa, tra Stanley e Sophie è nato un sentimento troppo forte e ormai innegabile.
Irrational Man, 2015.
Il protagonista è Abe Lucas, interpretato da Joaquin Phoenix, un professore che si trasferisce nel Rhode Island per insegnare alla facoltà di filosofia del college Brailyn. Abe ha una visione dell’esistenza troppo tetra, ed è convinto che la vita vera sia crudele e fatta di puro odio. A detta dei suoi studenti, una in particolare, è un uomo geniale e vulnerabile.
Nella facoltà farà la conoscenza di Rita Richards (Parker Posey), una sua collega con cui inizierà una relazione puramente sessuale. A stimolare il suo intelletto invece ci pensa una delle sue studentesse Jill Pollard, interpretata appunto da Emma Stone, che troverà la sua sofferenza talmente affascinante da innamorarsi di lui.
Emma Stone in questo caso da voce a quella parte di ogni donna che sogna di trovare un cattivo ragazzo che riesce ad essere buono soltanto con lei, e che si convince di poterlo cambiare.
Così i due passano sempre più tempo insieme e finiscono per un giorno, per caso, si trovano ad ascoltare la conversione di una donna che rischia di perdere l’affidamento dei suoi figli per colpa di un giudice corrotto. Abe comincia a pensare di dover fare giustizia per la donna, e trova nell’omicidio del giudice corrotto una buona azione, che gli dà di nuovo uno scopo nella vita. Per di più, il rischio lo fa sentire vivo. Così comincia a seguire il giudice per capire le sue abitudini ed arrivare alla conclusione che scambiare la sua spremuta d’arancia con un’altra bibita contenente cianuro, un veleno rapido ed indolore, sia il modo migliore per agire e per non essere scoperto.
Il caso del giudice ucciso rimane sulla bocca di tutti per alcune settimane, così dopo una serie di strane coincidenze e indizi, Jill comincia a credere che ci possa essere proprio Abe dietro l’omicidio e lo porta alla confessione. Ne rimane sconvolta, soprattutto di fronte alla sua incredibile calma e razionalità apparente. Jill è disposta a coprirlo in nome dell’amore che prova per lui a patto che lui vada via, così Abe decide di partire per l’Europa con Rita.
Tutto cambia però quando un innocente rischia di essere accusato: di fronte ad una vita che rischia di essere rovinata per una banale e contorta moralità, Jill minaccia di rivelare tutto se non si costituirà. Ma la ritrovata voglia di vivere di Abe, che considera il suo un gesto eroico, ha la meglio sul suo senso di responsabilità. Così si rende conto di non avere altra scelta se non quella di eliminare anche Jill.
Si reca quindi nel palazzo dove Jill prende lezioni di piano, e fingendo delle scuse, cerca di farla cadere nella tromba dell’ascensore, che aveva manomesso poco prima. Ma Abe scivola su una torcia caduta dalla borsa di Jill che lui aveva vinto per lei una sera al luna park. Così il caso, il fato, la fortuna, qualsiasi nome vogliate darle ha fatto in modo che Abe pagasse per i suoi crimini, regalando una seconda possibilità a Jill.
La la land, 2016
Scritto e diretto da Damien Chazelle, è stato il film di apertura della rassegna cinematografica del Mostra del Cinema di Venezia, dove l’attrice protagonista vinse la Coppa Volpi. Ricevette poi ben 14 candidature agli Oscar, riuscendosi a portare a casa ben 6 statuette. E non solo. Si aggiungono anche 7 Golden Globe e il premio del Pubblico al Toronto Film Festival.
Merito anche della straordinaria prova d’interpretazione degli attori protagonisti.
Il film infatti racconta la storia d’amore nata tra un musicista jazz e un’aspirante attrice, che hanno rispettivamente il volto di Ryan Gosling ed Emma Stone.
Il titolo stesso è già di per sé emblematico: è infatti sia un riferimento alla città di Los Angeles, sia al mondo dei sogni, un mondo irreale.
“Dedicato ai folli e ai sognatori”.
Questa la frase introduttiva del film, che dovrebbe in qualche modo essere evocativa ed attirare l’attenzione dello spettatore.
Saranno infatti proprio i sogni a farli incontrare ed innamorare ma anche a separarli.
In una strada di Los Angeles avviene il primo incontro tra i due. Mia tenta di diventare un’attrice ma ad ogni provino che le si presenta ottiene l’ennesimo rifiuto, mentre Sebastian lavora come pianista in un locale, dove lo incontra per la seconda volta, poco dopo essere stato licenziato.
Dopo qualche mese, Mia ritrova Sebastian ad una festa e da lì incominciano a frequentarsi come amici, ignorando l’alchimia che c’è tra di loro. Sebastian la invita per una serata al cinema e i due concludono il loro romantico appuntamento con un ballo davanti l’Osservatorio Griffith.
Mia decide di dedicarsi alla scrittura di un monologo teatrale mentre Sebastian diventa tastierista in una band e la tournee del musicista è il primo ostacolo a separarli. Mia esordisce in un locale, ma viene ricoperta di critiche e per di più Sebastian non si presenta, così decide di abbandonare il suo American Dream e di tornare dalla sua famiglia in Nevada.
Sebastian però riceve una telefonata da parte di una direttrice di casting che intende coinvolgerla in un film e suggerisce a Mia di dedicarsi a pieno a questa incredibile opportunità.
5 anni dopo Mia è un’attrice famosa, sposata con un altro uomo e madre di una bambina. Sebastian invece è riuscito ad aprire un locale tutto suo in cui i due si scambiano una serie di sguardi, chiedendosi cosa sarebbe successo se la loro storia avesse funzionato.
In realtà, la loro è stata una scelta coraggiosa seppur egoista in un certo senso. I due infatti hanno rinunciato al loro amore pur di non rappresentare un ostacolo nel percorso per raggiungere il proprio sogno.
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