Torna a Bologna la compagnia riminese quotidianacom in scena al Teatro delle Moline dal 17 al 20 dicembre con Sembra ma non soffro, il secondo episodio della Trilogia dell’Inesistente_esercizi di condizione umana.
Uno spettacolo che con ironia tenta di ritrarre l’ineffabilità del dolore: in scena due figure che, come in una striscia di un fumetto, cercano di fuggire altrove, chiuse nel recinto angusto della vignetta.
Sembra ma non soffro non si propone di indagare il dolore, ma di trattare l’indecenza del dolore. Così indicibile da voler ostinatamente essere detto. Esiste un dolore reale? Quello che rifiuta di essere detto? Come identificarlo se non usando un codice che gli è estraneo?
La compagnia, che è solita lavorare sul filo sospeso tra dramma e ironia, sceglie anche qui di rivelare questa incomunicabile verità attraverso il comico, forse il solo in grado di svelare l’assoluta ineffabilità del dolore, della ferita.
«L’estraneità e l’attesa di Sembra ma non soffro non rappresentano antidoti al dolore, – scrivono Roberto Scappin e Paola Vannoni – sono semmai una degenerazione della sofferenza tanto che nulla sembrerebbe legare le due figure in scena al tema che le ha scaturite, nulla tranne loro stessi, posti su due inginocchiatoi ma con niente di cui pentirsi né qualcuno a cui rivolgere una preghiera, si finisce dentro il silenzio».
Roberto Scappin e Paola Vannoni fondano nel 2003 a Rimini quotidianacom.
La ricerca
di un proprio linguaggio si intreccia al percorso di produzione dei testi
originali.
Nel 2008, con la Trilogia dell’inesistente-esercizi
di condizione umana, la compagnia esprime compiutamente la propria cifra
artistica. Il Primo episodio della Trilogia, Tragedia tutta esteriore, vince il premio Stefano Casagrande –
Teatri di Vita, Bologna. Completano la
Trilogia Sembra ma non soffro (2010)
e Grattati e vinci (2012). I testi
della Trilogia dell’inesistente sono
pubblicati da L’Arboreto Edizioni, Mondaino.
Una forte motivazione politica è alla base del loro teatro, unitamente alla ricerca di un personale linguaggio che vuole riflettere lo sgomento della contemporaneità, affrontare le cose da un punto di vista mai accomodante, attraverso l’uso dell’ironia, caratteristica che connota il loro lavoro.
La programmazione del Teatro delle Moline è realizzata nell’ambito del progetto Cantiere Moline sostenuto da ATER Associazione Teatrale Emilia Romagna ed Emilia Romagna Teatro Fondazione.
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