Compie oggi 45 anni un’attrice strabiliante ed intensa. Sto parlando di Reese Witherspoon.
La carriera di Reese Witherspoon decolla definitivamente a partire dal 2001. Da quell’anno lega infatti il suo nome a commedie brillanti aventi un notevole riscontro di pubblico negli Stati Uniti, e le viene affibbiato l’appellativo di “nuova fidanzata d’America”, come avvenne in precedenza per Meg Ryan.
Le viene offerta la parte di Elle Woods, una ragazza appassionata di moda che decide di diventare studentessa di Legge per seguire il suo ex ragazzo all’Università di Harvard, nel film La rivincita delle bionde., ha dichiarato
“Quando ho letto il copione, ho pensato: ‘Lei viene da Beverly Hills, è ricca, è in una confraternita, ha un ragazzo fantastico. Oh sì, viene scaricata. E allora? La odio lo stesso.’ Quindi dovevamo fare in modo che lei fosse il tipo di persona che non puoi proprio odiare.”
Questo è quanto ha dichiarato Reese Witherspoon parlando del suo personaggio.
Il film ottiene un ampio successo commerciale e la sua performance viene lodata dalla critica e le porta una seconda nomination al Golden Globe e un MTV Movie Award.
A un altro film però ad averle cambiato la vita, anzi la carriera.
Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line, 2005
Per la sua interpretazione di June Carter Cash, Reese Witherspoon ha stretto tra le sue mani il Premio Oscar, il Golden Globe, il BAFTA e lo Screen Actors Guild Award per la Miglior attrice protagonista.
E pensare che quando ha saputo che per il film avrebbe dovuto cantare dal vivo davanti a un pubblico, era così spaventata che ha persino chiesto al suo agente di rescindere il contratto. Evidentemente a seguito di un ripensamento, Reese Witherspoon ha dovuto studiare canto per sei mesi per prepararsi al ruolo.
Si tratta infatti di una commedia musical diretta da James Mangold, lo stesso di Le Mans ’66, e dei film degli X-Men incentrati su Wolverine per intenderci, incentrata sulla vita travagliata di Johnny Cash (Joaquin Phoenix) e la sua storia d’amore con June Carter Cash appunto, la donna che fu al suo fianco nei momenti più duri e in quelli più felici.
Non c’è però solo il cinema nella carriera di Reese Witherspoon: l’attrice infatti ha preso parte anche ad alcune serie tv, due in particolari molto particolari e profonde.
Big Little Lies, 2017-2019
La serie, creata da David E. Kelley e basata sul romanzo Piccole grandi bugie di Liane Moriarty, vede protagoniste cinque donne madri alle prese con i problemi più o meno normali a cui la vita le sottopone. Prodotta da HBO, e trasmessa in Italia da Sky, la serie è ambientata a Monterey, cittadina costiera della California dove tutti si conoscono e in cui i gossip sono all’ordine del giorno.
Per coloro che ancora non la conoscono, facciamo insieme il punto della situazione. Celeste (Nicole Kidman), Jane (Shailene Woodley) e Madeline (Reese Witherspoon) sono le protagoniste principali della serie e tutte hanno un oscuro segreto da mantenere. Celeste subisce abusi e violenze dal marito, Jane è una ragazza madre, il cui bambino è frutto di uno stupro mentre Madeline divorziata e risposata con Ed, soffre perché la figlia più grande sta crescendo sotto l’influenza dalla nuova moglie dell’ex-marito.
Little Fires Everywhere, 2020
Little Fires Everywhere è una serie televisiva americana lanciata dalla piattaforma Hulu ed ora disponibile su Amazon Prime Video.
Tratta dall’omonimo romanzo di Celeste Ng, che è anche tra le produttrici della trasposizione, è ambientata negli anni ‘90 e ha come protagoniste due donne di opposta estrazione sociale ed economica.
Durante gli otto episodi, viene esplorato il rapporto tra le due protagoniste, agli opposti l’una dall’altra e che quindi spesso si scontrano, da qui il titolo Little Fires Everywhere, il tutto in un contorno sociale utopico e già ben delineato che verrà irrimediabilmente destabilizzato da una outsider.
Le vicende sono ambientate a Shaker Heights, in Ohio, un’idilliaca cittadina fondata sui principi irrealizzabili di armonia e ordine. Nata inizialmente come una white suburban city, dove le case sono tutte maniacalmente uguali e i prati tagliati in maniera rigorosa, negli anni ’60 ha subito un afflusso di massa di gente di origini afroamericane che ha spinto i precedenti abitanti a trasferirsi altrove.
Quando le vite perfette della famiglia Richardson sono sconvolte dal misterioso arrivo dell’artista Mia Warren e di sua figlia Pearl non resta che restare a guardare perché la miccia ormai è accesa.
Ad interpretare Elena Richardson, la vera capofamiglia, è una straordinaria Reese Witherspoon che si è interessata in prima persona al progetto.
Elena è una giornalista part-time, madre di quattro figli, una donna fortemente impegnata per la sua comunità. Ma è anche una maniaca del controllo che decide di aiutare Mia per fare una buona azione, un’azione guidata dai suoi sensi di colpa e dall’esigenza di apparire perfetta.
Interpretata da Kerry Washington, la Olivia Pope di Scandal, Mia Warren non potrebbe somigliarle di meno. Donna fiera, ribelle, artista indipendente, di colore e single con una figlia a carico, Pearl.
Mia è un’artista che si sposta spesso, cosa che però non è molto apprezzata dalla figlia Pearl che è stanca di seguirla in tutto e per tutto senza avere degli amici ed un tetto fisso sulla testa. Sua madre decide allora di accettare la proposta di Elena e di lavorare come governante a casa sua.
Il modo in cui reagiscono, ciò in cui credono, e ciò che desiderano nel profondo della loro anima fanno delle due protagoniste l’incarnazione di stereotipi diametralmente opposti. L’unica cosa che hanno in comune è la sensazione di sentirsi in prigione, l’una in una vita artefatta che le è stata imposta e l’altra sopraffatta dai tanti segreti e bugie.
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