I giochi di carte appassionano ancora oggi milioni di persone in tutto il mondo. Si potrebbe pensare che l’avvento delle nuove tecnologie abbia spento la fiamma che accende i giocatori abituati a frequentare il tavolo verde, invece non ha fatto altro che diffondere ancora di più certe attrazioni, anche quelle meno conosciute.
Il blackjack è nato in Francia e si è fatto conoscere ben presto anche in America, dove ha guadagnato l’attuale denominazione, ma non tutti sanno che ne esistono più versioni e che alcune di esse sono state scoperte anche dai giocatori italiani proprio grazie ad Internet, mediante i tavoli di Live Blackjack.
Ne consegue che in tanti si producono nella ricerca di libri o pubblicazioni varie utili per carpire i segreti del gioco e provare ad avere più successo quando si maneggiano le carte.
Un testo abbastanza datato è “Batti il banco” del matematico Edward Oakley Thorp, che sembra non invecchiare mai nonostante sia uscito oltre mezzo secolo fa. Questo tomo si sofferma su alcuni dei sistemi più utilizzati dai giocatori esperti, descrivendo anche l’abilità nel contare le carte. Una tecnica che pare essere alla base delle conoscenze dei migliori giocatori, ma che va usata con cautela. Chiedere a Ben Affleck, che una volta fu cacciato da una sala proprio per essersi fatto sgamare mentre memorizzava tutto. Già, anche le star di Hollywood giocano a carte e col passare degli anni non perdono il vizio. Di recente lo stesso Ben Affleck è stato avvistato in un casinò di Las Vegas. Anche studiare le puntate, comunque, può rivelarsi determinante per battere il banco, l’unico vero avversario di tutti i partecipanti a una partita di blackjack. Forse all’attore avrebbe fatto comodo saperlo prima…
Nel 1975 Stanford Wong ha curato invece la pubblicazione di “Blackjack professionale”, che osserva il gioco con strumenti moderni ed elaborazioni matematiche che già all’epoca richiedevano l’impiego di sofisticati computer. In questo libro si trovano le prime tracce dello stile Hi-Lo, che prevede l’assegnazione di punteggi alle varie carte per facilitare i calcoli al giocatore e permettere che quest’ultimo possa capire in anticipo quale carta potrebbe toccare a se stesso o al mazziere. “Blackjack Bluebook” di Fred Renzey è invece più recente, ma sembra indirizzato soprattutto ai giocatori più bravi, anche perché aggiornato con l’analisi delle mosse utilizzate frequentemente dai giocatori professionisti.
“Knock out Blackjack” di Olaf Vancura e Ken Fuchs è uscito nel 1998 e parla dello stile Knock Out, una versione alternativa di quello Hi-Lo, che conferisce maggiore valore ai 7. Infine, ne “Il grande libro del Blackjack e dei giochi di casinò”, scritto dagli italiani Dario de Toffoli e Margherita Bonaldi nel 2011, è possibile trovare approfondimenti su varie attrazioni da casinò, con una parte dedicata esclusivamente al blackjack e alle sue regole. Si tratta di un testo pensato sia per i giocatori più navigati sia per quelli alle prime armi, ma va da sé che sarebbe impossibile dedicare il libro perfetto e fatto su misura per qualsiasi giocatore.
Chi tende ad approcciare al blackjack può risultare disorientato nei primi tempi. Tra così tanti libri sul tema, per molti appare troppo complicato riuscire a inquadrare la propria strada. Eppure, i giocatori più incalliti sono proprio quelli che fanno scorpacciate di volumi e vogliono saperne sempre di più. Al giorno d’oggi esistono addirittura dei tornei ufficiali di blackjack in giro per il mondo. Rimanere al passo con i tempi è d’obbligo anche al tavolo verde…
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